La notte del Liceo Classico a Leonforte

Silvia Barbera

Venerdì 17 dalle ore 18 alle ore 24, 436 licei in tutto Italia hanno celebrato la sesta edizione della Notte nazionale del liceo classico.

Il Vaccalluzzo di Leonforte, ora parte dell’istituto comprensivo Medi, ha aperto le porte al paese e abbracciando gli ex alunni e gli ex professori ha offerto spettacoli, letture, monologhi, momenti musicali, incontri con gli autori e degustazioni ispirate al mondo antico. La notte è cominciata con la proiezione dell’inno ufficiale 2020 “l’ombra delle nuvole” di Raniero e con il saluto del professore Schembra, coordinatore nazionale dell’evento.

La dirigente, professoressa Squatrito, ha ringraziato gli intervenuti ed ha invitato gli ex professori a fare lo stesso. I momenti artistici si sono susseguiti numerosi e coinvolgenti fino alla consegna della borsa di studio“professoressa Varvuzza” alle già maturate Pulvirenti e Barbera e alla lettura del brano vincitore del concorso “Essere o avere” di Bannò.

Carmen Bannò

Tutti gli studenti si sono esibiti e tutti hanno dimostrato la vivacità mentale di chi ha compreso la necessità del sapere. La coordinatrice della serata, la professoressa Serafina Randisi, ha presentato il tema che ha accompagnato le innumerevoli iniziative: “Le verità nascoste” e ha ribadito l’attualità e la grandezza della cultura classica.

Gabriella Grasso

La notte dei licei è nata in Sicilia, nel Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale e subito ha catturato l’attenzione dei media e delle scuole di tutto il territorio nazionale.

I ragazzi del Vaccalluzzo hanno concluso la notte con la lettura in contemporanea di tutti i licei italiani dell’Agamennone di Eschilo (vv1-38).

Il Vaccalluzzo è la mia Itaca ha detto una studentessa e tutti, alunni ed ex, docenti ed ex, hanno sentito la verità di questa dichiarazione di appartenenza.