UN CAFFE’ CON LUIGI BONELLI, SINDACO DI NICOSIA

Nicosia, in questi giorni, è in fermento. Si sente nell’aria che c’è qualcosa di “diverso”. E quel “diverso”, e quindi quel “fermento”, altro non è che le prossime elezioni amministrative. Come passa il tempo: sembra infatti ieri che abbiam “amato il finale” (citando la canzone che ha accompagnato la campagna elettorale) con l’elezione a Sindaco del dr. Luigi Bonelli, e invece sono già passati 5 anni. 5 anni che hanno portato diverse novità a Nicosia. Novità, innovazioni, un rifiorire, anzi un’esplosione dell’associazionismo. Un rifiorire anche degli spiriti (senza ovvia retorica) che è esplicata nelle innumerevoli manifestazioni che si sono fatte in questi anni e che hanno visto sempre la presenza di quel loghetto che, ancor più di un punto su una locandina, ha rappresentato il fatto che “l’Amministrazione c’è” e ha sostenuto e cavalcato questa neo-primavera Nicosiana. Un’era che, senz’ombra di dubbio, si chiude politicamente per l’ovvia scadenza del mandato ma che potrebbe rinnovarsi. Rinnovamento nella continuità (con le ovvie novità che sono fisiologiche in ogni continuità) in quanto ad oggi se c’è una cosa certa a Nicosia sulle prossime amministrative, quella cosa certa è che il Sindaco uscente Luigi Bonelli correrà per il mandato bis. Non potevamo, quindi, lasciarci sfuggire l’occasione di incontrare il Sindaco, protagonista di questo quinquennio, e, davanti ad un bel caffè, cercare di tirare un bilancio del passato e, citando una celeberrima canzone, “Stando con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Da questo incontro è nato un confronto di idee che abbiamo il piacere di farvi leggere.

 

Signor Sindaco, da queste parti si suole dire “Se vuoi male ad una persona augurale di diventare Sindaco”. Andando, quindi, controcorrente, non solo è diventato Sindaco ma adesso corre per un secondo mandato. È masochismo?

Non lo so, può darsi. Penso comunque di no. Perché penso che a muovermi sia il grande senso civico di impegno alla vita pubblica che ha contraddistinto da sempre me e la mia generazione. Siamo, infatti, cresciuti mangiando pane, politica e impegno civile. E poi, ovviamente, un fortissimo senso del dovere.

Indubbiamente il Suo mandato è stato caratterizzato da un bell’aspetto, ovvero il confronto generazionale. Da un lato Lei che ha avuto esperienze politiche da diversi anni e dall’altro lato la sua Squadra con persone che sono alla loro prima esperienza politico/amministrativa e che appartengono ad un’altra generazione. Perché questa scelta? E, soprattutto, a completamento mandato, ha funzionato?

Nella nuova generazione ho investito tantissimo lasciando immensi spazi di libertà amministrativa. E ho fatto bene per 2 motivi: il primo perché si sono dimostrati più bravi di me nell’amministrare la città, il secondo perché si sono formati e quindi potranno essere responsabilmente la futura classe dirigente di questa città. Ha funzionato? Sì, eccome se ha funzionato. Stiamo, infatti, lasciando alla città una grossa risorsa per il futuro.

Parliamo di questo suo pregresso politico. Quali sono le similitudini e le differenze tra quando ha avuto il suo primo incarico politico e adesso?

L’incarico di Sindaco che rivesto oggi non può avere similitudini col passato. Ho avuto molta esperienza da consigliere di minoranza e periodi di governo. La dimensione di Sindaco è completamente diversa sia nelle responsabilità decisionali sia nei rapporti con i cittadini. L’impegno risulta, ovviamente, maggiore.

Una cosa rimane identica: la voglia di rispondere ai bisogni della gente e della comunità.

Sicuramente il Suo mandato non è stato qualcosa di “noioso”, abbiamo assistito ad un mutare di Nicosia con nuove opere pubbliche e anche alcune novità. Può farci un bilancio?

Abbiamo realizzato numerosissime opere. Intanto siamo intervenuti, con il rifacimento del manto stradale,  su tutte le strade interne. Abbiamo poi effettuato la sistemazione e la messa in sicurezza in C/da Torretta con l’installazione dei marciapiedi. La messa in sicurezza della frana e quindi la sistemazione di Via Nazionale e poi di via Marcello Capra. Abbiamo realizzato il parcheggio di Santa Maria di Gesù e l’Auditorium nella Scuola Media. Abbiamo fatto la messa in sicurezza del muro di Villa Burrafato. Siamo intervenuti sul prospetto del Palazzo Comunale. Abbiamo recuperato gran parte degli ambienti dell’ex Tribunale. Abbiamo effettuato la messa in sicurezza della bretella. Abbiamo avviato l’iniziativa “Case a 1 euro”. Abbiamo anche ottenuto diversi finanziamenti: 3,8 milioni di euro per l’illuminazione e la creazione della Smart City, 3,750 milioni di euro per la messa in sicurezza della via Bernardo di Falco, 750.000 euro per le Case Comuni, 450.000 euro per i percorsi Naturalistici, 500.000 euro per il CCR. Abbiamo effettuato il recupero di 2 milioni per la messa in sicurezza della discarica. E abbiamo inoltre operato il rifacimento della tensostruttura del palazzetto della Pallavolo. Un ottimo bilancio.  

In un certo qual modo Lei è stato il Sindaco delle “prime volte”. Da queste “prime volte” vorrei addentrarmi più a fondo nel Suo operato. Per la “prima volta” è andata in scena, dopo più di un secolo, la “Casazza”, che rappresenta la sintesi della cooperazione tra Comune, associazioni e volontari. Quanto ha “pesato” la presenza di queste associazioni nel suo mandato? E se verrà rieletto quanto peseranno?

Si può essere il Sindaco delle “prime volte” solo se si affronta tutto di petto, con coraggio, impegno e testardaggine. Le associazioni hanno pesato tantissimo. Le loro iniziative sono sempre state supportate. Hanno fatto la differenza e saranno sempre da me supportate, perché le associazioni sono la vera ricchezza di Nicosia.

Con Lei per la “prima volta” si è attuata la raccolta differenziata. Può farci un bilancio?

Quando ci siamo insediati c’era la spazzatura e i relativi cassonetti dislocati per tutta la città. C’erano montagne di spazzatura anche davanti all’Ospedale, alle Chiese, in C/da Crociate e davanti agli esercizi commerciali. Nicosia è adesso una delle città più pulite della Sicilia e siamo arrivati al 70% di differenziata, collocandoci come Comune tra i più virtuosi dell’Isola e il più virtuoso della Provincia.

Dopo tanti anni, durante la Sua amministrazione, è stata liberata la torre Campanaria della Cattedrale, nonché la torre campanaria di San Michele. Nicosia, a differenza di tutti gli altri paesi dell’hinterland vive una sorta di “diarchia”, ovvero il Sindaco e il Vescovo. Come ha vissuto il rapporto con la Diocesi e come lo vivrà se sarà rieletto?

Abbiamo un ottimo rapporto con il Vescovo e la Chiesa di Nicosia. Abbiamo il massimo rispetto non disertando mai le più importanti manifestazioni religiose e collaborando con tutte le attività messe in atto: penso al Museo Diocesano, ai festeggiamenti di San Felice, al recente Bicentenario di Fondazione della Diocesi e al Festival della Teologia.

Abbiamo anche ripristinato il contributo per i festeggiamenti del Padre della Misericordia, che da diverso tempo non veniva più elargito.

Nicosia, come tutto l’entroterra Siciliano per non dire tutto il Sud, vive la piaga dello spopolamento: giovani che se ne vanno, attività commerciali che chiudono e un continuo e inesorabile calo demografico. Sappiamo bene che un Sindaco ha ben poche armi in mano (questa è un’emergenza da gestire ai “piani alti”). Ma meglio perdere piuttosto che non aver combattuto affatto. Qual è quindi il “piano Bonelli” per poter provare a creare uno sviluppo economico-demografico?

Pur con i poteri limitati di un Sindaco, stiamo cercando di invertire la rotta. Da poco abbiamo avuto l’approvazione, da parte della Regione, sull’istituzione delle Zone Franche Montane. Inoltre stiamo aspettando dall’Assessorato regionale che venga messo a bando lo sfruttamento della miniera di salgemma. Inoltre abbiamo attuato diverse iniziative per l’implementazione del turismo.

Questo è il periodo in cui “bolle qualcosa in pentola”, ovvero iniziano a farsi ufficiosamente dei nomi quale suoi competitors. Qualunque sia il suo competitor, cosa vorrebbe dire a questi?

Vorrei dire che è necessario dedicare gran parte del proprio tempo all’amministrazione. Che è necessaria passione e che è necessario un rapporto continuo e diretto con la gente. Essendo, ormai, il Sindaco l’unico riferimento politico dei cittadini, è necessaria grande capacità di ascolto e sincera capacità di accoglienza.

Si dice “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova”. Ma aldilà di questo, perché si dovrebbe rivotare Luigi Bonelli?

Non chiedo un voto a scatola chiusa. Ma soltanto se questo voto è frutto di un libero convincimento, nonché di un libero bilancio che faranno i cittadini in occasione delle prossime elezioni. Speriamo che sia positivo.

Ringraziamo il Sindaco (nonché candidato a Sindaco) Luigi Bonelli per questa bella chiacchierata e ricordiamo che, chiunque vorrà, potrà dire la propria, con la sola regola che venga detta davanti ad un caffè da voi offerto.

 

Alain Calò