Rifiuti Enna. SRR: definito cronoprogramma atto a cristallizzare la posizione dei 58 dipendenti. FP CGIL: Tutto falso

E’ stato raggiunto un accordo fra il presidente della Srr Antonio Licciardo e i rappresentanti di CGL,CISL, UIL e FIADEL per il ricollocamento dei 58 dipendenti di EnnaEuno. E’ stato definito un cronoprogramma atto a cristallizzare la posizione dei 58 dipendenti, che verranno inseriti nei vari cantieri della provincia secondo le future esigenze. 24 operatori, già selezionati, verranno collocati negli ARO e/o negli impianti. Le restanti unità verranno nel piu’ breve tempo possibile impiegate presso ARO, società in house e/o società per il servizio di igiene ambientale. Verrà inoltre costituito un tavolo permanente di monitoraggio e vigilanza sulle future assunzioni dei lavoratori restanti nel bacino.

Gabriella Grasso


Riceviamo e pubblichiamo:
Assunzione dei 58 lavoratori Ato EnnaEuno alla SSR.
TUTTO FALSO
In merito alla riunione sindacale tenutasi giorno 4 febbraio in merito alla vicenda dei 58 lavoratori di EnnaEuno, la FP CGIL ha diramato la seguente nota:
“Come FP CGIL non siamo, in alcun modo, disponibili all’accordo sindacale proposto al tavolo dalle altre sigle sindacali e non si possono in alcun modo assecondare i toni trionfanti di queste. Appare davvero paradossale esultare per aver ottenuto il licenziamento di lavoratori che hanno, in forza della Legge 9/2010, il diritto al transito nella SRR, alla pari dei propri ex colleghi che già da anni hanno trovato posto nel nuovo sistema dei rifiuti provinciale.
Il Presidente della SRR ed i loro consulenti e, colpevolmente, le stesse organizzazioni sindacali si continuano a riempire la bocca con la istituzione del cosiddetto “bacino”, ma purtroppo a tutti va ricordato, qualora davvero non se ne fossero resi conto, che questo bacino non è altro che un elenco in cui, una volta licenziati, verranno inseriti i nomi di lavoratori il cui diritto è sancito dall’articolo 19 della legge regionale 9/2010 e che con il licenziamento viene proprio a perdersi il diritto alla salvaguardia previsto dalla Legge e dalle clausole sociali.
Ogni altro accordo non comporterà alcuno stato giuridico per i lavoratori qualsiasi siano le firme in calce, pertanto a breve avremo semplicemente 58 disoccupati il cui nome viene scritto in un elenco addobbato solo delle promesse del C.d.A., e tutto ciò non è accettabile considerato che per questi lavoratori è già stato abbondantemente e ripetutamente calpestato il diritto previsto dall’articolo 202 del D.Lgs. 152/2006, dallo stesso articolo 19 della legge regionale vigente, dall’accordo quadro regionale del 6 agosto 2013 e dall’accordo sindacale provinciale del 26 giugno 2017.
La sottoscrizione del suddetto elenco (il cosiddetto “bacino”) non offre alcuna garanzia ai lavoratori e soprattutto preclude la possibilità che venga rispettato il diritto alla assunzione alla SRR, infatti la legge regionale 9 del 2010 prevede in fase di prima applicazione, solo il transito dalla Società d’ambito o dalle partecipate alla SRR, nel rispetto di tutti i diritti previsti per il trasferimento del ramo di azienda, e nessun impegno sottoscritto da chicchessia potrà permettere l’assunzione diretta in una società pubblica, come la SRR, di personale che fra pochi giorni sarà iscritto all’ufficio collocamento.
Tali scelte comporteranno peraltro ovviamente un proliferare di cause i cui costi andranno a gravare non solo sulle già provate famiglie di questi lavoratori ma anche sulle casse della SRR, e pertanto sulle tasche dei contribuenti, che si troveranno probabilmente a dover sopportare le spese legali, e dei legali, che verranno chiamati a difendere le inique scelte di questo C.d.A., forse supportate da un indecifrabile mandato dato da una evanescente e latitante assemblea dei soci, e da una politica che nei giorni scorsi aveva trionfalmente annunciato e sbandierato la soluzione positiva di tutti i problemi.
Invece è alla fine arrivata la macelleria finale, meschinamente nascosta con le risibili promesse di ieri.
Di questa davvero incredibile situazione informeremo le nostre strutture regionali, l’Assessorato Regionale competente ed il Dipartimento Acqua e Rifiuti affinché blocchino questa operazione che finisce col vanificare insieme al diritto dei Lavoratori anche il lavoro che pazientemente l’Assessore Pierobon aveva indicato. A tal proposito si vuole ricordare che dalla ricognizione effettuata nei mesi scorsi proprio dall’Assessorato, si evince che il personale necessario di cui alla presa d’Atto della Giunta Regionale contempla complessivamente 418,33 lavoratori e che ad oggi sono stati assunti 305 lavoratori, pertanto appare chiaramente pretestuosa la affermazione stucchevolmente riproposta dalla SRR che mancano le coperture finanziarie.
Ci si riserva inoltre di chiedere al Dipartimento Regionale della Acque e dei rifiuti ed all’Assessorato di verificare se in questi 10 anni dalla entrata in vigore della Legge Regionale 9, la SRR di Enna abbia espletato tutti i propri compiti istituzionali: in particolar modo se è accettabile che il Piano d’Ambito sia stato approvato nel Febbraio 2016 e non sia mai stato aggiornato – e peraltro sia stato diffusamente disatteso ed ignorato soprattutto nella parte riguardante l’autonomia impiantistica provinciale – e se ancor di più sia accettabile che per una decina di comuni manchi l’espletamento delle procedure per l’affidamento del servizio. Motivazioni per le quali si renderebbe necessario attivazione dei poteri sostitutivi previsti dall’articolo 14 della stessa L.R.9/2010.
La strada che abbiamo indicato al tavolo come FP CGIL è l’unica percorribile, non volerla percorrere è un errore miope che verrà pagato dai Lavoratori e questo non potremo accettarlo mai!”
Il segr. Prov.le Giovanni lavalle