Leonforte: determina sindacale sulla scuola scontenta gli insegnanti

Leonforte. Il dimensionamento necessario alla nuova rete scolastica 2020/2021 ha portato polemiche e fermento. La possibilità di accorpare L’IC Dante Alighieri di Leonforte al Pantano di Assoro ha suscitato malumore fra la gente, che ha temuto la perdita di un altro importante pezzo di paese. Di fatti gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un continuo impoverimento di uffici a favore di realtà prossime al nostro territorio. Leonforte è scolasticamente un comune semimontano e necessita di 600 alunni per non venire scisso, attualmente l’IC Dante ne conta 700, ma la denatalità e lo spopolamento colpendo le scuole di primo grado toccheranno a breve anche quelle di secondo grado e il contenimento di forze e risorse indurrà a soluzioni di perdita di autonomia e necessario compromesso con i paesi limitrofi. A questa ipotesi, poco popolare, il sindaco ha risposto con una determina che però ha lasciato scontenti i docenti. La norma parla infatti di dimensionamento e invece la determina fa riferimento alla razionalizzazione (accorpamento di I e II grado: I Circolo/Dante, II Circolo Verga) ciò comporterebbe la salvaguardia di due presidi e due DSGA, ma la perdita di decine di cattedre perché scindere le due scuole medie significherebbe penalizzare la Verga, che verrebbe scartata, per una questione di territorialità, a favore della Dante; cosa che in passato capitava molto di frequente. Il sorteggio usato per distribuire gli alunni facenti capo a una sola scuola, la Dante, ha impedito lo squilibrio di iscrizioni e garantito trasparenza, ma se dovesse andare in porto quanto previsto dalla determina quanto ottenuto a oggi verrebbe meno. La penalizzazione della Verga porterebbe inoltre a una perdita di cattedre e porterebbe la Dante a cercare nuove case per l’esubero di alunni potendone nell’attuale istituto contenere solo 240. In passato case private furono classi, ma oggi sarebbe poco auspicabile riproporre quelle onerose soluzioni. Diversi tavoli tecnici hanno impegnato docenti e amministrazione in questa discussione e la soluzione paventata dalla determina era stata scartata. Ora spiegare la complessità del reale alla gente non è cosa piu’ auspicabile che adottare soluzioni sconvenienti?

Gabriella Grasso