Era sembrato a molti che la scienza avesse vinto la morte, addio Calogero Gliozzo

La famiglia Gliozzo ha comunicato sul gruppo Facebook: “Aiutiamo Calogero”, la morte del loro figlio. Calogero, giovane nissorino colpito da un linfoma aggressivo era stato aiutato l’anno scorso da una campagna social a tentare una terapia sperimentale: la Car-T, a Tel Aviv; e lo scorso giugno lo stesso Calogero aveva dato notizia di un miglioramento significativo. Era sembrato a molti, che la scienza avesse vinto la morte, ma due giorni fa la morte ha avuto l’ultima parola. La storia di Calogero ha dimostrato che la ricerca scientifica è necessaria, che l’Italia è penalizzata seppur ricca di brillanti menti, che aiutare chi ha bisogno arricchisce e che la cura è possibile altrove e per pochi. E oggi, in tempi di Coronavirus inteso come una moderna Spagnola, la paura della morte invincibile si fa ancora più forte. La scienza non riesce a contenere il terrore e la psicosi cresce fino a diventare odio per l’altro: l’untore. La morte di un figlio, Calogero è stato simbolicamente adottato da molti, è inenarrabile. Innaturale. Straziante. Possano i genitori di Calogero trovare la forza per resistere. E noi per continuare a sperare nella scienza.

Gabriella Grasso