Non si arresta il declino di Troina, nonostante l’Oasi Maia SS

Non si arresta il declino demografico a Troina, che si manifesta con il calo e l’invecchiamento della popolazione. In numero degli abitanti è sceso in questi giorni al disotto della soglia dei 9 mila abitanti. Sulla carta quelli che risiedono a Troina sono 8 mila e 960. Ma a questi bisogna sottrarre tutti quelli, e sono tanti, che, pur conservando l’iscrizione all’anagrafe dei residenti, da Troina sono andati via per motivi di lavoro e di studi. A voler essere ottimisti, il numero vero degli abitanti di Troina oscilla dai 7 mila e 500 agli 8 mila. Ed è una stima per eccesso. Nel 2011, l’anno dell’ultimo censimento della popolazione, gli abitanti di Troina erano 9 mila e 628. In 9 anni c’è stata una diminuzione di popolazione di 650 abitanti. Sono dei dati statistici che indicano dei fenomeni sociali ed economici che suscitano più di qualche preoccupazione sul futuro di Troina. Suggeriscono inoltre degli spunti di riflessione, che richiedono un serio e pacato dibattito pubblico. Il saldo naturale della popolazione è negativo in quanto il numero dei morti è superiore a quello dei nati. I giovani vivono a lungo in famiglia e non se ne fanno una propria perché non hanno un lavoro o se ce l’hanno è un lavoro precario che non consente loro di mettere a punto un progetto di vita. Molti di questi giovani prendono la decisione di andarsene da Troina per cercare lavoro altrove e molto spesso lo trovano. Da alcuni anni c’è una ripresa dell’emigrazione, che ha delle caratteristiche differenti da quelle che aveva l’emigrazione della seconda metà del Novecento. Un tempo ad emigrare erano contadini ed artigiani delle classi popolari. Ora ad emigrare sono anche i figli delle famiglie appartenenti al ceto medio agiato con elevato grado di istruzione, diplomati e laureati, e altamente qualificati. Si stima che per far laureare un figlio o una figlia la famiglia e la comunità intera spendono circa 150 mila euro per ogni laureato e laureata. Nel lungo periodo quest’emigrazione giovanile qualificata, che per molti giovani sarà definitiva, avrà effetti pesanti sulla comunità locale. Si sente spesso dire che, se non ci fosse l’Oasi Maria SS, per Troina le cose andrebbero peggio. Questo è vero. A molti troinesi l’Oasi ha risparmiato l’esperienza dell’emigrazione, che non è una bella esperienza sia per chi parte sia per chi resta. Ma ci si chiede come mai un paese di appena 8 mila e 960 abitanti, nonostante la presenza dell’Oasi Maria SS, che ogni anno attrae flussi finanziari di 40 milioni di euro, si ritrova con un’economia in affanno ed un’emigrazione giovanile di dimensioni non trascurabili? In città come Milano o Catania, 40 milioni sono come una goccia nel mare mentre è una sorta di consistente provvidenza in un piccolo paese come Troina. E’ realistico e sensato cominciare a pensare a cosa fare per arrestare ed invertire la tendenza al declino partendo da un’analisi di quello che realmente è oggi Troina.

Silvano Privitera