Tribunale Enna. Coronavirus, avvocato durante udienza “scopre” di essere stato messo in quarantena

Enna. E’ mezzogiorno circa quando, forse prima, forse dopo. Ma è certo che è il 5 marzo 2020. Il giorno in cui anche Enna ha scoperto di essere stata baciata dal Covid19. Un avvocato del foro di Enna, impegnato in una udienza al tribunale, si alza dalla sua sedia, in un aula gremita di colleghi e normali cittadini, e comunica al giudice che deve lasciare immediatamente il Palazzo di Giustizia perché il medico di famiglia gli ha appena comunicato di essere in quarantena.
Siamo al teatro dell’assurdo ai tempi del coronavirus. L’avvocato fa parte del nucleo familiare che avrebbe avuto, negli scorsi giorni, un parente ricoverato in cardiologia e che, dunque, potrebbe essere entrato in contatto con il medico di Catania poi risultato infetto. L’annuncio del legale ha creato scompiglio, che, in verità, il giudice ha sostenuto alla grande, continuando imperterrito l’udienza.
Alcuni cittadini e alcuni avvocati, che erano dentro l’aula incriminata, hanno però protestato e hanno preteso di parlare con il presidente del Tribunale per sapere come avrebbero dovuto comportarsi. Picche anche li. Il Palazzo di Giustizia è continuato a rimanere aperto, con centinaia di persone che hanno transitato e, qualche occupante dell’aula, dove era stato l’avvocato, poi risultato in quarantena, nonostante abbia chiamato tutti i numeri messi a disposizione dalla regione, nazione e universo, si sono dovuti arrangiare.

Pierelisa Rizzo


p.s.: Astensione nazionale dalle udienze dal 6 marzo al 20 marzo proclamata dall’Ocf. La decisione è stata presa a fronte della mancata assunzione da parte del Ministro Bonafefe di misure adeguate a garantire la salute e l’incolumità degli Avvocati Italiani, sollecitate più volte dall’Ocf sin dal 26 febbraio.