Se porto il mio cane a passeggiare poco distante da casa mia vengo multato. Ma chi pagherà perché qui non sono arrivati i presidi necessari!

Mentre i sindaci dell’area nord della provincia di Enna fanno sentire la loro voce indirizzando una lettera al presidente della regione Nello Musumeci, per fare presente che, nella emergenza del covid 19, potrebbero essere usati anche gli ospedali di Leonforte e Nicosia, ad Enna i 6 posti di terapia intensiva sono tutti occupati, con 4 pazienti intubati. I sindaci sottolineano che, almeno per l’ospedale di Leonforte “è pronto e vuoto”. Ad Enna, invece, nella zona destinata alla rianimazione sono state riadattate altre due stanze con altre 4 posti letto ma non tutti sono dotati del casco Cpap, salva vita per gli affetti da coronavirus con complicanze respiratorie. In caso di necessità, ad Enna, come a Piazza Armerina, potrebbero essere utilizzate anche le sale operatorie, anche queste però non dotate dei caschi per la respirazione. Intanto sarebbero decine le famiglie ad Enna in quarantena mentre dagli ospedali della provincia sarebbero arrivati altri tre infettivologi a dare manforte a quelli di Enna. I medici lamentano condizioni difficili con mancanza di presidi necessari, carenti in tutta la sicilia. “Mi chiedo – ci dice un medico al telefono – se io porto il mio cane a passeggiare distante da casa mia vengo multato. Ma chi pagherà per il fatto che qui non sono arrivati i presidi necessari, chi pagherà quando cominceranno a morire persone che potevano essere salvate?”. Intanto sono stati invitati a “sanificare”, entro il prossimo martedì, le poche mascherine in dotazione!!!
E, infine, ben 25 operatori (tra medici, infermieri e inservienti) del Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I hanno inviato una diffida al Direttore Generale dell’ASP di Enna, al Procuratore della Repubblica ed al Prefetto per l’insufficiente supporto di presidi DPI.

Pierelisa Rizzo