Il Covid-19 e gli imbecilli

Di solito alla imbecillità della gente, non si dovrebbe rispondere, toglie tempo all’intelligenza del soggetto al di sopra della media. Il fatto è che, chi commenta per denigrare vive con la convinzione di essere un angelo, di cantare come tale ed invece raglia come un asino. Ognuno, però è libero di credersi cosa più gli aggrada, specie in questo periodo di quarantena e chissà se un giorno, a volerci ben riflettere, non si possano cogliere i lati positivi dell’era Covid-19. A volerci pensare, possiamo farlo anche ora. Già la scorsa settimana, alcune testate giornalistiche nazionali, titolavano del ritorno dei delfini nella laguna veneziana; delle lepri nei parchi di Milano; del tasso di inquinamento ridotto del 30% circa; del ribasso del prezzo della benzina; delle famiglie che si sono ritrovate, contrariamente a quanto la frenesia della vita quotidiana non permetteva loro; della gioia dei bambini che non si vedono più lasciati soli con la babysitter perché mamma e papà lavorano, e potrei continuare. Ma l’altra faccia della medaglia è che, stanno morendo troppe persone; l’economia è al collasso; i liberi professionisti, gli artigiani, i commercianti stanno perdendo tanto e non si sentono tutelati dalla politica; i politici sono spariti, andati in quarantena; il Papa predica bene ma non razzola altrettanto bene; la sanità sta dovendo far fronte ad una guerra senza armi e chi si trova in prima linea, ha già constatato suo malgrado, che i tagli hanno portato a tagliare la vita di molti esseri umani. Ora andiamo a questi due ultimi punti: ”il Vaticano ed i sanitari in prima linea”. Chi scrive, si ritiene credente e cristiana, ma la figura istituzionale che rappresenta lo stato Vaticano, di certo non ha nulla a che vedere con il cristianesimo tantomeno con la fede di un cristiano, che, specie in questi momenti non ha altro a chi rivolgersi se non a Dio. Ancora, nessuna testata giornalistica nazionale, almeno di mia conoscenza, ha titolato la donazione di una somma considerevole per far fronte alla situazione Covid-19 , niente, invece si ha notizia di quanto verrebbe  a costare la vestizione di un Cardinale, in vista del prossimo Concistoro. Si parte dalla talare filettata che costa 650 euro, mentre quella rossa ammonta a 800 euro; un rocchetto medio si paga 500 euro, ma ce ne sono anche di 2000 euro per i porporati più sfarzosi che amano i ricami rigorosamente fatti a mano. Il cordone medio al quale appendere la croce pettorale costa 100 euro. Lo zucchetto, invece, 50 euro e la berretta 150 euro. La fascia rossa viene 250 euro; la mozzetta sui 300 euro; i calzini rossi 20 euro al paio; una camicia bianca con i polsini per i gemelli si aggira sui 50 euro. Il costo totale del guardaroba cardinalizio, quindi, è di 2.870 euro, in più bisogna sommare il costo di un anello donato dal Papa al modico prezzo di 1500. infine una mitria bianca damascate, donate dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, al costo di 1000 euro. I Cardinali Italiani sono 46, siamo arrivati ad un totale di circa €.5730, per un totale di €263.580, certo a fronte di quanto ammonta il tesoretto del Vaticano, una piccola offerta. In Italia, un’azienda di costruzione di ventilatori  e respiratori  pronta alla produzione anche per un costo di €10.000, quindi all’incirca 26…….ma tranquilli, questa è la chiesa dei poveri, risultato, niente donazione. Andiamo alla sanità, la politica non aiuta mai quando si tratta di sanità, e non solo….. l’era del COVID-19, ne è il risultato. Non va meglio in altre nazioni; prendiamo la Svizzera, impeccabile la sanità, ma cosa ha preferito fare in tempo di Covid? Ha preferito, eseguire i tamponi ai soli sanitari, perché sono loro che possono garantire la salute, loro e dei pazienti che necessitano cure perché affetti da coronavirus. Se chiami il numero telefonico messo a disposizione dal loro servizio sanitario, aprono la scheda personale per verificare che tipo di patologie sono state registrate, se non sono state segnate patologie pregresse o nessuna, e presenti i sintomi da Covid, ti “intimano” di restare a casa, prendere del paracetamolo per la febbre, dell’antimucolitico  per la tosse e solo se si dovessero manifestare problemi respiratori, richiamare. Il servizio sanitario Italiano, sta utilizzando la tecnica inversa, tamponi a tutti o quasi. Purtroppo anche in questi casi, se sei qualcuno e conti qualcosa nella società, hai una certa precedenza, e già….se sei un politico, si trova il modo come fare ed avere l’esito del tampone in brevissimi tempi; anche se sei un medico (che conta però) e non un infermiere o un inserviente, puoi usufruire della procedura d’urgenza.  La Lombardia, la  regione più colpita, la città di Bergamo in modo particolare, molti sanitari hanno già perso la vita, non fanno eccezioni tutti gli altri,,,….un susseguirsi di casi , ricoveri e morti. Dopo essere vissuti per diversi anni in quelle zone, è ormai consuetudine la telefonata  quotidiana agli amici lasciati : “ Ciao come va oggi?”….”Peggio di ieri… sai Claudio, (un medico rianimatore in pensione) è ricoverato in rianimazione, ha già perso una sorella, il fratello e l’altra sorella è molto grave… E giù da te come va?”…..”Diversi i casi anche da noi ormai, stiamo cominciando ora ad affrontare la situazione, la preoccupazione non ti nascondo che sia tanta, non riusciremo a fare fronte se dovesse sfuggirci di mano”…“Bene, anzi male,  mi raccomando, necessari i DIP, qui purtroppo a noi sanitari non ci vogliono sottoporre al tampone, risulteremmo di sicuro tutti positivi e dovremo andare a  casa, mi raccomando, ci sentiamo domani  ti invio i protocolli”… .altra telefonata… .Altro medico, altro ospedale … “Ciao come va?”….”Purtroppo non molto bene, ormai non faccio più neanche il primario, arrivo la mattina, eseguo la vestizione e comincio a fare il giro, qui ormai si decide chi fare vivere e chi no. In base agli ultimi parametri, mi tocca dire al collega “quello sì, quello no”, purtroppo dobbiamo fare posto, ormai cominciano ad arrivare anche pazienti più giovani e non abbiamo dove metterli……io non vado a casa da giorni, ho paura di essere infetto anche se sto bene, ma voglio cautelare la mia famiglia” … “Capisco, ma come si può decidere in tal senso, ma che caxxo di giuramento abbiamo fatto?” … “Non dirmi nulla, non saprei cosa risponderti… non abbassare la guardia, ci sentiamo domani ti invio Tac, ormai qui non aspettiamo più neanche i tamponi, non ho mai visto Tac così, ciao spero a domani”

E poi ci sono quelli che pubblicamente smentiscono queste realtà, grandi capi che cercano di nascondere l’aria con il setaccio, e  gli imbecilli, quelli sempre in prima linea,  ai quali fa comodo crederci solo perché a palesare questa realtà, anche se in un territorio più ridotto, quale la nostra provincia, è una testata giornalistica online alla quale non credono ma che comunque continuamente leggono.

“Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute; ma se vi manca la prima, tutto è perduto”. (Gustave Flaubert)

Anna Zagara