A Valguarnera da cinque giorni per timore del coronavirus le rivendite di frutta e verdura sono chiuse

Valguarnera. Da cinque giorni le rivendite di frutta e verdure rimangono chiuse per timore del coronavirus. Ad onor del vero ne è rimasta aperta solo una che giornalmente viene presa d’assalto dai consumatori, sino a quando sarà fornita. Il motivo, ha spiegato il sindaco in una conversazione intercorsa ieri, è che i fruttivendoli non vanno da parecchi giorni ai mercati generali di Catania per timore di contrarre il virus, a causa della moltitudine di commercianti ivi presenti nei padiglioni. La questione sta però creando all’utenza enorme difficoltà, in quanto costretta, pur di accaparrarsi di frutta e verdura, ad allungare le code dei supermercati, già sovraccaricati di suo in un momento tanto delicato. A tale riguardo è intervenuta sull’argomento la sezione locale di Europa Verde che con il proprio portavoce Antonio Draià chiede alla sindaca un incontro urgente tra esercenti ed amministrazione comunale, presenti le opposizioni, per trovare una soluzione che possa conciliare il diritto alla salute degli esercenti e il diritto dei cittadini di vedere garantiti dei servizi essenziali e necessari. “Chiediamo – ha detto il portavoce- che sull’argomento venga fatta una sana riflessione, noi come Verdi siamo disponibili a dare il nostro contributo di idee e possibili soluzioni”. Sulla non paventata chiusura dei fruttivendoli abbiamo interpellato la sindaca Francesca Draià che ha detto di conoscere il problema ed ha assicurato che con gli esercenti avrebbe da subito convocato una riunione per trovare una soluzione che non danneggi loro ed i consumatori. Intanto l’ordinanza emessa due giorni fa dalla sindaca ha creato un notevole dibattito sui social. I punti maggiormente discussi e controversi riguardano la riduzione degli orari dei supermercati, dall’orario normale di chiusura dalle 20,00 alle 18,00, nei giorni da lunedì a venerdì, nonché il divieto ad uscire fuori dal centro abitato, se non per casi di necessità ed urgenza. Sui due punti si sono registrati parecchi distinguo e discussioni: in tanti hanno condiviso, ma molti altri hanno mostrato parecchio disaccordo. Sulla riduzione dell’orario dei supermercati, molti hanno fatto notare che tale decisione non avrebbe fatto altro che aumentare maggiormente le code. Tra le soluzioni emerse quella, intanto, di mantenere inalterato l’orario di servizio e procedere giornalmente coi cognomi in ordine alfabetico e l’altra molto più interessante di sospendere l’attività di vendita, oltre la domenica, il lunedì o mercoledì, al fine di consentire al personale in servizio un giorno in più di meritato riposo. Sul secondo punto che riguarda il divieto di uscita dal centro abitato, l’attenzione maggiore è stata puntata sul fatto che le campagne adiacenti di proprietà di valguarneresi e che nelle quali in gran parte vi risiedono stabilmente, sono ubicate in zone che ricadono sui territori di Assoro, Enna e Piazza Armerina e che pertanto l’ordinanza emanata dalla sindaca non consente di recarvisi, pur trovandosi a pochi chilometri dal centro abitato. Queste persone a tale riguardo, tenendo conto del decreto della Presidenza del Consiglio, chiedono alla sindaca un pass che consenta loro di potervi accedere nei giorni previsti, senza incorrere nelle sanzioni di legge previste dall’articolo 650 del codice penale.

Rino Caltagirone