Gruppo Progetto Aidone su caso paziente deceduta dall’Umberto I di Enna trasferita al Chiello di Piazza Armerina

Aidone. Preoccupazione e timore nella cittadina, dopo il caso della paziente che, nei giorni scorsi, dall’Umberto I di Enna è stata trasferita al Chiello di Piazza Armerina, poi deceduta, di cui si è scoperto, dopo, essere affetta da Covid-19. Aidone finora non ha registrato alcun caso e naturalmente sale la preoccupazione di quanto accaduto a pochi chilometri e la possibilità di contagio. La gente è tappata in casa da 20 giorni circa, e, nonostante 9 denunce della scorsa settimana di cittadini che non hanno osservato le prescrizioni dei Dpcm, in generale la comunità si attiene in maniera puntigliosa alle disposizioni governative. Preoccupazione, dopo il caso della paziente deceduta al Chiello, è stata espressa dal gruppo consiliare di maggioranza “Progetto Aidone” che ha inviato, al direttore generale dell’Asp e al prefetto di Enna, una nota di disappunto su quanto accaduto. “L’ospedale M. Chiello di Piazza Armerina – afferma il capogruppo in consiglio Flavio Rizzo, portavoce del gruppo – rappresenta per la comunità aidonese il primo approdo sanitario nell’attuale situazione di emergenza e non solo. Per tali ragioni, abbiamo inviato alle autorità preposte chiedendo con fermezza che sia fatta piena luce sulle responsabilità di quanto accaduto”. “È incredibile che una paziente – sottolinea Rizzo- con sintomatologia riconducibile a positività da covid19, possa essere trasferita presso altro ospedale senza prima avere acquisito certezza assoluta dell’assenza di rischio di contagio. A causa della irresponsabilità di tale condotta è altissimo il rischio dell’espansione epidemica. Vi è inoltre il timore che in presenza di un focolaio epidemico si renderebbe inevitabile l’isolamento dell’intero ospedale “Chiello”. Naturalmente il pensiero e la stima a va a chi in prima linea si trova a combattere questo nemico invisibile: i sanitari. “ Esprimiamo – conclude Rizzo- sincera vicinanza e solidarietà a tutto il personale sanitario e auspichiamo che in questa fase così difficile, l’operato di tutti, dirigenti sanitari e non, sia improntato a rigore assoluto a tutela della salute dei nostri concittadini. Noi saremo vigili!”

Angela Rita Palermo