Fondo Solidarietà a favore dei Comuni. I soldi promessi le promesse dei soldi

Il premier Conte ha annunciato lo stanziamento di 4 miliardi, attraverso l’aumento del Fondo Solidarietà a favore dei Comuni, anticipando la prima trance al 30 marzo c.a. anziché nel mese di maggio, per far fronte alle necessità delle famiglie che a causa del blocco totale delle attività, dovuto alla situazione di emergenza, non hanno alcun mezzo di sostentamento. Con il DPCM del 28 marzo 2020, il governo procederà all’anticipazione del 66% del Fondo Solidarietà dovuto ai comuni, per sostenerli in questi tempi difficili. A questa somma si aggiungono 400 milioni destinati esclusivamente ad aiutare quei cittadini che in questi giorni di bisogno “non hanno neanche i soldi per fare la spesa”. Ai comuni arriveranno fondi vincolati, per gli indigenti messi in ginocchio dall’emergenza coronavirus, per comprare immediatamente beni di prima necessità e distribuirli tramite le associazioni di volontariato ai più bisognosi che non hanno altro sostegno pubblico. “L’ordinanza n. 658 della Protezione civile comunica che il ministero dell’Interno entro il 31 marzo 2020 disporrà il pagamento di 400 milioni di euro, ripartiti per 386.945.839,14 in favore delle regioni a statuto ordinario, delle regioni Sicilia e Sardegna e per 13.054.160,86 euro in favore di Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano. Saranno contabilizzate nei bilanci degli enti a titolo di misure urgenti di solidarietà alimentare. Le risorse sono state ripartite fra i comuni seguendo tre criteri concordati con l’Anci: 1) l’80% del totale – pari a 320 milioni – ripartito in proporzione alla popolazione residente di ogni comune; 2) il 20% – pari a 80 milioni – ripartito in base alla distanza fra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione; 3) il contributo assegnato a ciascun comune non può essere inferiore a 600 euro. I comuni possono anche aprire dei conti correnti per donazioni da destinare alle misure urgenti sotto forma di solidarietà alimentare. L’ordinanza ricorda che in base all’articolo 66 del decreto legge 18/2020 per le erogazioni liberali in denaro o in natura spetta una detrazione d’imposta del 30%, per un importo non superiore a 30 mila euro. Gli acquisti si fanno presso gli esercizi commerciali contenuti in un elenco stilato da ogni comune e pubblicato sul sito istituzionale. Le risorse assegnate dall’ordinanza e le eventuali donazioni potranno essere destinate dai comuni ad acquisire buoni spesa utilizzabili per generi di prima necessità. I comuni potranno anche acquistare direttamente generi alimentari e beni di prima necessità. E potranno avvalersi per l’acquisto e la distribuzione dei beni di enti del terzo settore. L’ufficio servizi sociali di ogni comune avrà il compito di individuare la platea dei beneficiari e il contributo tra i nuclei più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza covid-19 e tra i cittadini che versano nel maggior stato di bisogno. Obiettivo soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, dando priorità a chi non ha altro sostegno pubblico. La somma destinata al comune di Piazza Armerina, disposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri con Ordinanza al Capo della Protezione Civile, è pari a Euro 190.186,66. Questa somma, dopo aver seguito l’iter burocratico, si spera non in un lasso di tempo lungo, arriverà al nostro comune, che dovrà organizzarsi per individuare e assegnare alle famiglie che hanno assoluti bisogno di viveri di prima necessità, nel più breve tempo
possibile. L’ufficio solidarietà sociale, dovrà, avviare tutte le procedure per individuare ed assegnare le somme ai più bisognosi, rispettando tutti i requisiti richiesti, ovviamente tutto nella massima trasparenza e legalità. La somma che non sarà possibile incamerare dal nostro Ente invece, è quella relativa al Fondo di Solidarietà Comunale, che siano Euro 30.000,00 che siano Euro 50.000,00 queste somme, vista la normativa invariata in tal senso, non potrà essere trasferita al nostro comune perché ad oggi, anche se è stato approvato il bilancio 2018, non è stato trasmesso il certificato al bilancio preventivo 2018 e non è stato approvato un rendiconto dell’anno finanziario 2018. Altra cosa è comunque, il decreto Regionale che, sempre dovuto allo stato di emergenza, rinvia la scadenza del bilancio di previsione 2020 al 30 Giugno 2020. Purtroppo, il nostro ente, e di certo non per colpa dell’amministrazione precedente, si ritrova tutti i trasferimenti del Fondo Solidarietà, ed attribuzione di risorse, bloccati da giugno 2018, precisamente si tratta di Euro 1.200.000 somma assegnata ma non trasferita del Fondo Solidarietà 2018, inoltre per l’anno 2019 pari a Euro 2.600.000 circa, senza ancora poter contare il 2020 che si aggira sui due milioni di euro ca., pari al 66% del totale, come prima trance del Fondo di Solidarietà comunale di cui sarà anticipato il pagamento entro il 30 marzo 2020, per contrastare l’emergenza Coronavirus. Le somme bloccate, riguardano anche quelle, come anticipato precedentemente, del totale, del Fondo di Solidarietà assegnate per il 2020 al comune di Piazza Armerina pari ad Euro 2.274.387,37, comprensivi dei famosi 50.000 euro assegnate in più per l’emergenza. Ecco, questa la situazione purtroppo del nostro comune, di certo una panacea i quasi 200.000 mila euro, ma a fronte di circa sei milioni bloccati al ministero, sono davvero molliche, ben diversa sarebbe apparsa la situazione con ca. 6 milioni in cassa, che rimangono bloccati ancora non si sa per quanto tempo, costringendo l’ente ad utilizzare l’anticipazione di cassa con il pagamento di ingenti somme per interessi passivi, ma la professionalità non si discute, come usa ripetere il nostro sindaco. La situazione finanziaria del comune di Piazza Armerina, poteva essere rappresentata dai colori che simboleggiano la pace, invece l’unico colore che ritroviamo è il “rosso”, che nulla ha a che vedere con la passione ma ci ricorda una scellerata programmazione economica finanziaria, volta al dissesto del nostro ente, dissesto che, pur tuttavia in una situazione di emergenza che stiamo vivendo, è fortemente “impresso” nella “mente” della nostra amministrazione. E’ infatti di qualche giorno fa, la richiesta, tramite intercorsa comunicazione telefonica, ai Revisori dei Conti, da parte del Presidente del Consiglio, dell’invio della relazione necessaria per la votazione da parte del consiglio comunale della dichiarazione di dissesto, in videoconferenza.
Volendo ricordare il loro motto durante la campagna elettorale “Non c’è meta se non in vetta”… si potrebbe rispondere “Dalla vetta non si va in nessun posto, si può solo scendere”. (M.Corona)

Anna Zagara, consigliere comunale al Comune di Piazza Armerina