La macchina organizzativa sull’esecuzione dei tamponi Covid funziona?

Leggendo sulle varie testate giornalistiche, le notizie che occupano le pagine, siano esse cartacee o virtuali, fanno tutte riferimento al Covid-19. Le notizie provengono da tutto il mondo, ed ognuna di queste è composta dal dolce e dall’amaro. Il dolce di solito si legge riferito a tutti coloro che si ritrovano a dover affrontare tale emergenza in prima linea, medici, forze, dell’ordine, autotrasportatori, impiegati dei supermercati, e insomma si potrebbe continuare; l’amaro, viene invece assegnato, alla organizzazione sanitaria, alle varie ASL, che, anche loro purtroppo, devono fare i conti, sempre in prima linea, con il Covid. Ormai da qualche settimana, il Policlinico di Catania, al quale tutta la provincia di Enna deve fare riferimento, ha comunicato che stanno per finire, anzi possibilmente nell’atto in cui si scrive saranno già finiti, i reattivi per poter eseguire i tamponi dei pazienti con sospetto Covid. Caltanissetta, autorizzato laboratorio Covid, non ha mai eseguito un tampone proprio per mancanza dei reattivi; Piazza Armerina è stato autorizzato per coprire tutta la provincia di Enna, si attendono i reattivi, ed in altre provincie della Sicilia, si vive la stessa situazione.
Di oggi la notizia, di tamponi effettuati e smarriti, di tamponi effettuati in modo errato perciò con risultato inattendibile quindi da rifare, di tamponi effettuati sulla stessa persona per ben tre volte, senza mai avere avuto l’esito.
Anche a Piazza Armerina, attraverso un comunicato video su Fb, il sindaco, comunica che in data 31 marzo, “si eseguiranno i tamponi a tutti i soggetti in quarantena dal giorno 14,15,16 marzo, all’ospedale Chiello”. Dopo previa modifica dell’organizzazione in accordo con i dirigenti Asp di Enna, stamani nello spiazzale fronte la farmacia dell’ospedale Chiello, si è dato inizio “al prelevamento dei tamponi”. Il setting era questo: una scrivania attrezzata di carpette, sistemata all’esterno del nosocomio; alcuni sanitari con i DPI di sicurezza, un contenitore di carta rivestito da un sacco nero, e le auto di coloro che si dovevano sottoporre al tampone in fila. La mattinata, è stata caratterizzata da diverse proteste dei dipendenti dell’Asp, in particolare modo su come tutta quanta la gestione era stata organizzata; dallo stato di agitazione, psicofisico e professionale degli addetti alla farmacia ospedaliera; dai reclami dei corrieri che arrivavano per le consegne dei farmaci, ai quali non veniva permesso lo scarico dei colli in consegna, e che peraltro non erano stati neanche avvisati, per non parlare di quella povera scrivania che, in base alle esigenze che si venivano a creare, veniva presa di peso e spostata, “ora fuori, ora dentro, ora più in là, ora più in quà”. E la tenda della protezione civile, come da dichiarazione del sindaco, dove è stata montata? Siamo fra il serio ed il faceto ed una organizzazione impeccabile sotto tutti i punti di vista. Alcuni cittadini però si chiedono:” ma se il Policlinico non può più eseguire i tamponi per mancanza di reagenti, o comunque a rilento; se a Piazza Armerina ancora non si possono eseguire; se Caltanissetta non ne ha mai eseguito nessuno, riferimento più vicino alla provincia di Enna; dove verranno analizzati questi tamponi? Quando si potranno avere gli esiti? Nel frattempo, ci si può augurare per i prossimi prelievi che, la macchina organizzativa non sia una “panda vecchio modello” ma una “Maserati con un bel pieno di carburante”? Oppure i cittadini e non solo, chiedono troppo? Non sarebbe stato più opportuno, oltre che semplice, così come da decreto in merito, e così come in molte altre città si sta procedendo, effettuarli al proprio domicilio, così come peraltro alcuni medici di famiglia si sono prodigati a comunicare ai loro assistiti, per poi dover comunicare, loro malgrado, tutto il contrario?
“La paura può farti prigioniero, la speranza può renderti libero”.