Le farmacie di Enna e le difficoltà nell’era del coronavirus

Enna. Periodo molto difficile per farmacie e farmacisti in questo periodo di coronavirus perché alle difficoltà di affrontare la pandemia si aggiungono i pericoli che si corrono quotidianamente per eventuali infezioni e per le ore in solitudine nel periodo serale. Pietro Spagnolo con moglie dirige una delle farmacie di Enna più frequentate data la sua posizione centrale nel quartiere Monte . “In questo periodo il personale delle farmacie corrono molti pericoli – esordisce Pietro Spagnolo – intanto manca da parte delle persone la percezione della gravità della situazione, molti pazienti vengono senza protezione, si appoggiano al banco, toccano tutto, si attardano senza motivo, entrano in farmacia più volte al giorno senza motivo. L’afflusso è diminuito, domenica pomeriggio (di turno) si sono avuti solo 24 accessi. Dopo le 18 le strade sono buie e deserte, sono le condizioni ideali per subire qualche rapina, anche se ad Enna questo appare difficile per i tanti controlli che ci sono. A volte siamo in difficoltà perché mancano i medicinali, specie quelli usati con maggiore frequenza. Noi farmacisti ci adoperiamo per risolvere tutti i problemi, ma non sempre ci riusciamo. Mancano i dispositivi di sicurezza individuale non solo per gli utenti ma anche per il nostro personale esponendoci a grandi rischi perché non conosciamo lo status degli utenti, i carichi di lavoro sono aumentati e sono stressanti perché dobbiamo fare bene e presto”. Le farmacie sostanzialmente sono diventate dei call center, si ricevono centinaia di chiamate per i motivi più disparati a proposito di mascherine, disinfettante, ricette, farmaci mancanti .”E in questo tourbillon di domande – conclude Pietro Spagnolo – dobbiamo ascoltare, assicurare, confortare, un impegno molto difficile specie davanti all’ansia preoccupata delle persone. In questo momento c’è il paradosso che evitiamo ogni contato con il medico di famiglia ma in compenso è aumentato il tempo di permanenza degli utenti in farmacia, quindi maggiori pericoli di infezione. Momenti difficili che speriamo di superare al più presto se tutti ci comporteremo bene”.