Coronavirus. Intersindacale Asp Enna: ogni singolo operatore di sanità ovunque egli si trovi deve essere di supporto

Enna. Dura nota dell’intersindacale dell’Asp di Enna che riportiamo integralmente:

“Dopo l’avvento dell’epidemia in Italia, anche la lontanissima Cina ha dimostrato grande vicinanza e solidarietà offrendo alla nostra nazione approvvigionamenti di personale e D.P.I., cosi come l’intera comunità internazionale.
Ci aspettavamo, in presenza di tanta solidarietà internazionale, a maggior ragione vicinanza e valido supporto da parte dei diversi distretti dell’ASP di Enna, visto che in ottemperanza della normativa che prevede solo ricoveri in urgenza si è avuto un conseguente abbassamento degli indici occupazionali, chiusura delle attività ambulatoriali, i P.O. Chiello, Basilotta e F.B.C. di Leonforte ed i Distretti Territoriali, possono a nostro parere contribuire fattivamente alla gestione dell’emergenza anche mediante l’utilizzo di personale sanitario e tecnico avvalendosi nel caso del comparto del regolamento aziendale in materia di mobilità interna, come previsto dalla delibera del 15/04/2010 n. 1086.
La scelleratezza di cui parlano alcuni personaggi qualcuno sta nel non pensare che di fronte ad un emergenza di tale portata mondiale l’ A.S.P. debba far fronte mettendo in campo tutti i mezzi e gli individui a sua disposizione, sta nel non pensare di essere un tutt’uno, di non chiedere a tutto il personale sanitario di fare gli stessi sacrifici rispetto ad altri, di non avere il coraggio di oltrepassare le frontiere della mente e dare supporto vero e tangibile al P.O. Umberto I°.
La comunità da proteggere, e ci rivolgiamo alla politica, è Tutta la cittadinanza della provincia dal momento in cui non si è figli di due madri diverse.
I 271 casi positivi sulla provincia, sulla scia di Palermo, che ci supera di gran lunga per numero di abitanti, la dice lunga su come tutta la comunità sia interessata anche se si rappresenta che circa 200 sono solo Troina, e comunque deteniamo tra i più bassi indici di mortalità della Sicilia.
Ma per far si, nell’ottica del contenimento dei contagi chiediamo all’Azienda di utilizzare i tamponi nel rispetto dei decreti e normative vigenti, soprattutto con gli operatori sanitati, il caso di Codogno insegna.
Ad oggi non si registra nessun focolaio sulla città di Enna ma continuiamo ad accogliere soggetti provenienti dal territorio. Sulla scorta di ciò, ed in base ad alcuni ben pensanti che parlano il politichese, Enna avrebbe dovuto chiudere le porte della sanità a Leonforte, luogo da dove è partito il focolaio, onde evitare rischi al personale sanitario del P.O. Umberto I°. Noi crediamo che questo modo di pensare sia frutto di barriere che rendono gli uomini schiavi dei loro padroni.
Non crediamo che la soluzione sia chiudere gli ambiti di aiuto e supporto sanitario, tutt’altro perché stiamo combattendo una guerra dove il nemico deve essere contrastato da ogni singolo operatore di sanità ovunque egli si trovi, pronto ad essere di supporto a chi potrebbe infettarsi necessitando quindi di essere sostituito.
Nonostante gli atteggiamenti campanilistici che provengono da alcuni territori e il silenzio assordante di altri che dovrebbero essere direttamente interessati in quanto responsabili della sanità provinciale, la comunità di Enna e Provincia è stata, e continuerà ad essere forte, capace di assorbire un colpo cosi grande come quello della pandemia da Coronavirus e uscirà da questa vicenda ancora più rafforzata ed unita.
Pertanto chiediamo con forza l’utilizzo immediato di tutte le forze sanitarie in campo in un’ottica di collaborazione e supporto considerando che l’A.S.P. tutta, dispone di numerose risorse ancora valide”.