Conte proroga il lockdown, “Lavoriamo a fase 2, Mes inadeguato”

ROMA (ITALPRESS) – “Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria. Le misure di contenimento stanno dando dei frutti, stanno funzionando, stiamo ricevendo riconoscimenti per questo e l’Italia e’ un esempio e’ proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi e rischieremmo di perdere i risultati ottenuti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Se vanificassimo i risultati fin qui raggiunti sarebbe una grande frustrazione per tutti, perche’ rischieremmo di ripartire da capo e con un aumento del numero dei decessi e delle vittime. Dobbiamo mantenere alta la soglia dell’attenzione. Lo dobbiamo fare adesso che si avvicina la Pasqua, per il 25 aprile e per il ponte del Primo maggio”, ha aggiunto. “Siamo tutti impazienti di ripartire, l’auspicio e’ che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, con gradualita’ ma ripartire. Dipendera’ – ha spiegato – dal nostro comportamento, dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo, continuare a rispettare regole anche in questi giorni festa”. Inoltre “la proroga vale anche per le attivita’ produttive, continuiamo a mettere la tutela della salute al primo posto, cerchiamo di ponderare tutti gli interessi in campo, teniamo conto della tenuta del tessuto socio-economico e produttivo”. Conte ha annunciato che “il lavoro per la Fase 2 e’ gia’ partito, non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal territorio. Siamo gia’ a lavoro per far ripartire il sistema produttivo in piena sicurezza, attraverso un programma articolato, organico”. Quanto al Mes Conte, dopo avere sottolineato che “esiste dal 2012, non e’ stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e’ stato detto da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ha ribadito che “l’Eurogruppo non ha firmato nulla e non ha istituito nessun obbligo, e’ una menzogna, l’Italia non ha firmato alcuna attivazione del Mes, non ne ha bisogno perche’ lo ritiene uno strumento inadeguato e inadatto rispetto all’emergenza che stiamo vivendo”.
(ITALPRESS).