La lezione di covid-19 sul clima: la scienza fa bene se conosci le istruzioni

Aidone. La Scienza è metodo, la Società è opinione: nel solco di questa differenza sono nate le più grandi speranze e le più grandi paure. La ricerca scientifica è dietro tutti i grandi cambiamenti globali degli ultimi decenni, dalle tecnologie digitali ai grandi progressi della Medicina, ma la Società non sa quasi nulla dei suoi protocolli e della sua deontologia, e questo continua a permettere a personaggi senza scrupoli di proporre soluzioni miracolose, che si rivelano immancabilmente false. Come comunicare un discorso di verità in un mondo sempre più mediatizzato e schiacciato sul presente (e sempre meno informato)? Come far capire che la Scienza non elargisce all’istante elisir di lunga vita, ma è lungo, arduo, accidentato sentiero? La risposta c’è già, e risiede nella Scienza stessa: diffonderne e insegnarne i principi significherebbe opporre, a una cultura basata sull’emotività e sulla non verificabilità dei fatti, una cultura della conferma (o della smentita) sperimentale, in un progetto di rinnovamento culturale e civile.
I cambiamenti climatici potrebbero influenzare il sorgere del coronavirus e altre epidemie ? Secondo “La lezione di Covid-19 sul clima” la sovrappopolazione dell’uomo sulla Terra si associa a un’eccessiva produzione di CO2 (anidride carbonica) e a un aumentato rischio dell’insorgenza di epidemie. Lo stesso vale per i danni inflitti alla biodiversità, con conseguenze nefaste per il clima (per la ridotta capacità dei sistemi naturali di immagazzinare il carbonio). D’altra parte, secondo il Millennium Ecosystem Assessment, verso la metà del secolo le dimensioni della popolazione mondiale andranno stabilizzandosi.
Clima e salute viaggiano in tandem. A evidenziarne il legame è il Lancet Countdown report 2019, che associa i cambiamenti climatici a un’aumentata diffusione delle patologie infettive.

Nino Costanzo