M5S, quattro ribelli: il gruppo non c’è più all’Ars, anche l’on.Elena Pagana

Un lungo post per urlare all’esterno, ma soprattutto all’interno, che il gruppo M5s all’Ars “non è più tale” e che i principi ispiratori del movimento “sono stati stravolti, distorti, interpretati a piacimento e messi in secondo piano”. Un terremoto scuote i Cinquestelle di Palazzo dei Normanni arriva con un post condiviso da quattro deputati.
Matteo Mangiacavallo, Valentina Palmeri e Angela Foti, con quest’ultima vicepresidente di Sala d’Ercole, a cui si aggiunge Elena Pagana, volto giovane del movimento della provincia di Enna. I quattro partono dalla difesa di Sergio Tancredi, espulso recentemente per i mancati rimborsi, per attaccare la gestione del gruppo e portare alla luce del popolo social ciò che gli addetti ai lavori sanno già da tempo: il Movimento cinque stelle di palazzo dei Normanni è spaccato.
“Inutile nascondersi dietro un dito, sono giorni difficili quelli che sta attraversando il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle in Sicilia – si legge nel post – giorni difficili che hanno portato i nodi al pettine di un gruppo che non è più tale. Quando vengono meno i principi del dialogo, della solidarietà tra colleghi e del rispetto, valori che ci hanno guidato nel corso di otto lunghi anni, viene meno non solo lo spirito di un gruppo, ma anche il desiderio di farne parte, la voglia e i progetti per i quali si sta insieme. E non ci riferiamo semplicemente ad una palese diversità di intenti tra quelli del ‘No’ e quelli delle ‘idee buone’ che non sono né di destra né di sinistra”. Quindi si riapre lo scontro consumatosi in piena manovra Finanziaria: da un lato i quattro deputati ‘ribelli’ e Tancredi, dall’altro il resto dei 15 deputati pentastellati. Emendamenti diversi e firme diverse. Tutto questo fino al voto finale, quando Tancredi ha dato il suo ok e Palmeri, Mangiacavallo, Foti e Pagana si sono astenuti, lasciando di fatto via libera alla manovra del governo.