Zone Rosse. On. Giarrizzo: la maggioranza di governo critica la maggioranza di governo

Vi ricordate il gioco del telefono senza fili? Chissà quante volte, da bambini, lo avremmo fatto. Uno dice una cosa all’orecchio di un altro e via via fino a che non si arriva all’ultimo giocatore che svela la parola bisbigliata. Vuoi per il ricordo dei tempi andati, vuoi anche che il gioco fa bene sia da piccoli che da adulti, ma il Nostro deputato Giarrizzo (che non ci risulta aver speso una parola sul bonus monopattini neanche per la Sua Valguarnera) sembra aver riscoperto questo simpatico giochetto. In una nota (una fra le tante che riceviamo per rimanere sempre informati delle mirabolanti gesta dei Nostri Rappresentanti se qualcuno avesse ancora l’insano dubbio di pensare che non facciano niente) leggiamo:
“Lavoreremo in Parlamento affinché la misura prevista all’interno all’articolo 112 del dl Rilancio che assegna 200 milioni di euro ad alcuni comuni italiani dichiarati ‘zona rossa’ venga esteso a tutti i comuni ‘zona rossa’. Così come hanno già dichiarato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro Luigi Di Maio, è una questione di equità e giustizia sociale”. Così il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Giarrizzo.
Partiamo da un presupposto: il primo periodo sembra provenire da un deputato dell’Opposizione perché critica il dl Rilancio. C’è forse qui un lapsus freudiano che ci suggerisce una futura scissione? Il secondo periodo smentisce la scissione ma sembra far capire che l’articolo 112 del dl Rilancio o sia stato fatto all’insaputa di tutti o nessuno ha capito di far parte della maggioranza! Ora, capiamo il virus e capiamo il grande guazzabuglio creatosi, ma il virus fino a prova contraria non colpisce i neuroni degli italiani che ben comprendono che una dichiarazione di modifica di uno appartenente alla maggioranza su una misura fatta dalla maggioranza non è altro che una dichiarazione tanto per far fare un articolo e quindi far parlare di sé. Noi facciamo lo stesso l’articolo, ma non per applaudire una tale dichiarazione, ma semplicemente per dire: “Avete gli strumenti? Avete i numeri? Allora perché non lo avete già fatto?” Perché la cosa grave è proprio questa: perché non è stato fatto prima? Ma principalmente ci sono i soldi? (vedasi news correlata). Ai posteri l’ardua sentenza.

Alain Calò


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