Troina. I coniugi Amata non morirono nella strage di Ustica del 1980, ma nell’incidente aereo del 1978 di Punta Raisi

 Accade che nella memoria collettiva di una comunità si sedimentino ricordi di un evento, che non sono un’esatta rappresentazione dell’evento così com’è accaduto. Spesso si confondono due eventi diversi, ma con molte somiglianze, accaduti a poca distanza di tempo l’uno dall’altro e che, a lunga distanza di tempo, si fondano in uno. E’ evidente che si ottiene una rappresentazione distorta dell’evento, ma molto verosimile. Se poi viene ripetuta negli anni, senza che nessuno sollevi dubbi, quella rappresentazione diventa verità. Ho sottomano un esempio proprio di questi giorni. Sul Corriere della Sera di domenica compare una pagina con i nomi e le foto delle 81 vittime della strage del DC-9 colpito il 27 giugno 1980 sul cielo di Ustica da un missile partito da un areo militare, non si sa se americano o francese. Quello che è sicuro è che il missile ci fu e colpì l’areo civile facendolo precipitate in mare. In paese si ricordano di questo episodio perché è diffusa la convinzione che tra le vittime ci fossero due troinesi, i coniugi Rosario Amata e Giovanna Calabrese. Scorrendo le foto e i nomi delle vittime sul Corriere della Sera, non trovo i nomi e le foto di Rosario Amata e di Giovanna Calabrese. Faccio un giro di telefonate ad alcuni troinesi avanti negli anni se si ricordano dei coniugi Amata e tutti mi dicono di ricordarsi che sono morti nella strage del 27 giugno 1980. Mi viene qualche dubbio. Come scioglierlo? Perché non chiedere, anche se è domenica, a qualcuno che ne sa di più? E chi potrà saperne di più, se no, quelli dell’associazione parenti delle vittime della strage.  Mi metto subito in contatto con presidente dell’associazione dei parenti della strage di Ustica, Daria Bonfietti, la quale mi assicura che nell’elenco delle vittime compilato dal Comune di Palermo quarant’anni fa quei due nomi non ci sono. Questa mattina sono andato al comune e sui registri anagrafici accanto i nomi di Rosario Amata e Giovanna Calabrese non c’è annotata la data di morte.  Subito dopo vado al cimitero a consultare il registro delle salme tumulate e al foglio relativo all’anno 1980 non trovo nulla.  Il dubbio si infittisce. Comincio a pensare che i coniugi Amata non sono morti in quella strage, ma in qual cosa che le somiglia. Ma cosa può essere stato? “Se vuoi sapere com’è stato, puoi chiedere al figlio Giuseppe che è rimasto a Troina”. Mi dicono in molti conviti che quei due sfortunati troinesi siano morti nella strage di Ustica. Vado a trovare Giuseppe Amata, il quale mi riceve con grande cortesia. Gli spiego il motivo della mia visita. “Sa che, in questi giorni, le persone che ho incontrato mi hanno manifestato il loro dispiacere per la morte di mio padre Rosario e della sua seconda moglie Giovanna Calabrese nella strage di cui parlano in questi giorni televisione e giornali, ma mio padre e la mia matrigna non sono caduti nella strage di Ustica, hanno perso la vita nell’incidente areo accaduto a pochi km dall’aeroporto di Punta Raisi il 23 dicembre 1978”. Rosario e Giovanna erano andati via da Troina nel 1962 a Torino. Ritornavano a Troina per le feste o per eventi particolari. Si erano stabiliti definitivamente a Torino. Le vacanze di Natale del 1978 volvano passarle in paese con i parenti rimasti a Troina. Il 23 dicembre 1978 partono da Torino in areo che fa scalo a Roma e da qui ripartono per Palermo. Quando l’areo è vicino a Punta Raisi iniziano le manovre di atterraggio. L’areo vola basso a poca distanza dalle acque del mare. Per una manovra errata, l’ala destra dell’aereo che viaggia 280 km/h impatta sull’acqua del mare e si spezza in due. Muoiono 108 persone, tra cui i coniugi Amata e Calabrese e i componenti dell’equipaggio. Sopravvivono 21 passeggeri.      

Silvano Privitera