Enna. Ex Assessore Gargaglione: operato Sindaco in base a convenienze numeriche

Enna. Si fa sempre più aspra l’inizio della campagna elettorale per le prossime amministrative all’interno di quella che era l’amministrazione Dipietro. Comunicati a destra e manca, colpi bassi, dichiarazioni puerili (n.d.r. ci rivolgiamo in particolare ai comunicati comunali della Lega) botta e risposte. Appelli fuori luogo al di fuori della coerenza politica. Ma alla base di tutto il perdurare del silenzio (n.d.r.:preferisce fare parlare principalmente una sua costola, consigliera comunale) del primo cittadino (n.d.r.: a questo punto perché si continua a pagare un addetto stampa esclusivo del Sindaco che ha sempre dimostrato essere deontologicamente scorretto).
Si riportano integralmente le considerazioni dell’ex assessore Paolo Gargaglione, si è voluta rileggerla -prima della pubblicazione – per essere sicuri di potere affermare che, purtroppo, contiene molte verità, totalmente verità. Durante l’emergenza Covid si è avuto modo constare che molto è stato fatto solo per fare “scumazza”, non possiamo dimenticare una nostra battuta (era una battuta scherzosa, tra amici) quando organizzata la distribuzione gratuita delle mascherine presso i seggi elettorali abbiamo chiesto se assieme alle stesse venivano distribuiti già anche dei facsimili per le prossime elezioni.

Questa la dichiarazione stampa su carta intesta di Italia Viva:

Paolo Gargaglione

“La questione politica che è stata alla base delle dimissioni mie e dell’assessore Russo è ormai nota: il netto rifiuto di ampliare i confini di una coalizione di governo locale con l’inserimento di dirigenti del partito della LEGA nelle liste a sostegno del sindaco uscente. In merito, ho letto critiche ed espressioni denigratorie nei miei confronti. È tipico dei detentori di verità e purezza politica ergersi a giudici e lanciare invettive nei confronti di chi la pensa diversamente o contrasta scelte elettorali, come quella propugnata dal sindaco, improntata esclusivamente su convenienze numeriche. Ritengo che costoro diventino volutamente aggressivi e tendano ad esprimersi con durezza, in quanto privi di valide e convincenti argomentazioni, soprattutto quando rimproverano ad altri incoerenza politica, senza riflettere sul loro percorso politico. Inoltre, nell’ultimo periodo, precisamente da quando, come forza politica, abbiamo cominciato a sollevare dubbi e perplessità sul modello elettorale, onnicomprensivo -purché civico- ho riscontrato manifesti tentativi, da parte del sindaco, di delegittimare, ostacolare e boicottare il mio operato. A tal riguardo, avverto, per il ruolo rivestito, l’esigenza di rendere noti alcuni atti/fatti amministrativi, che sono stati da me fortemente criticati e oggetto di controversia. Mi riferisco, in particolare, alla gestione dell’emergenza Covid-19, durante la quale, inspiegabilmente e contravvenendo a precise disposizioni normative, i Servizi Sociali sono stati esautorati dalla loro funzione amministrativa. Addirittura, con ordinanza sindacale, é stato costituito il centro operativo comunale (C.O.C.) senza la presenza di almeno un assistente sociale e, cosa ancora più grave, la designazione dei componenti del suddetto organismo é avvenuta con criteri di ampia discrezionalità, senza il coinvolgimento del dirigente responsabile del servizio. Altri fatti, accaduti nel corso di questi ultimi mesi, hanno acuito il contrasto col sindaco e sono stati forieri dell’avvenuta rottura. Si elencano, di seguito, i più significativi:
la bocciatura di una proposta di delibera per la concessione di un contributo di € 1.500,00 alla Croce Rossa Italiana, a titolo di rimborso spese, per il servizio di trasporto di soggetti disabili affetti da sclerosi multipla per recarsi nel proprio posto di lavoro;
la mancata definizione, per una precisa volontà politica del Sindaco Dipietro, della questione relativa alla riorganizzazione dei centri incontro per anziani;
l’impossibilità di reperire locali idonei per allestire un banco alimentare per conto di un’associazione; il ridimensionamento, mai condiviso, dell’area amministrativa che si occupa dei servizi sociali nel territorio. A proposito è difficile comprendere, salvo pensare a forme di ostracismo personali e organizzative, come possa essere ridotto a soli quattro servizi un importante ambito amministrativo (AREA 1 – Servizi al Cittadino), che impegna il 38% circa della spesa corrente del bilancio comunale e che emette oltre 800 determinazioni dirigenziali l’anno. Potremmo continuare l’elenco, ma servirebbe solo a consolidare il nostro convincimento che una esperienza politica era giunta al capolinea e che non avrebbe avuto alcun senso proseguire.
Infine, mai un pubblico riconoscimento per i tanti finanziamenti ottenuti grazie alla mia azione politica, quali ad esempio la rifunzionalizzazione per fini sociali del convento dei Cappuccini, l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’adeguamento degli impianti del Palazzo Chiaramonte, la realizzazione delle due strutture sportive, site in contrada Venova e nei pressi della villa Farina, i lavori di restyling dell’asilo “Il Girotondo”, prossimi a finanziamento anche i lavori di ampliamento ed efficientamento energetico dell’asilo “Il Biricoccolo”, il potenziamento e l’implementazione dei servizi per l’infanzia e non posso non ricordare l’intervento del mio amico Maurizio Croce, ex assessore Regionale al Territorio e Ambiente, in occasione della dichiarazione dello stato di calamità per il crollo del Viale Caterina Savoca. Per queste ragioni, trovo francamente strano che professionisti della politica, con una lunghissima esperienza alle spalle, non abbiano, ancora ad oggi, ben compreso la mia posizione politica. Ad ogni buon fine, a me interessa che lo capiscano gli elettori che, pur non essendo addentro alle questioni politiche, hanno le idee molto più chiare degli addetti ai lavori”.

In riferimento alle recenti affermazioni pubbliche dell’ex Assessore Paolo Gargaglione, il Sindaco Maurizio Dipietro ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“il signor Gargaglione ha giustificato la sua scelta di chiudere l’esperienza amministrativa – che lo ha visto per cinque anni a sostegno dell’amministrazione – la settimana scorsa con il fantomatico accordo con la Lega, questa settimana con fantasiosi contrasti amministrativi con me, la prossima vedremo. Continuo a non comprendere le ragioni di questa rottura, salvo giustificarla con la volontà di tornare indietro di venti anni da parte di Gargaglione e di qualche suo amico, per risedersi ai tavoli di quei soggetti che Gargaglione e i suoi amici hanno combattuto. Se prenderanno atto che è stato un errore sanno che le porte della mia coalizione sono sempre aperte a chi è in grado di dare un contributo alla rinascita della nostra collettività, unica guida per l’amministrazione in carica”.


Si riporta, qui di seguito, una dichiarazione del Coordinatore del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile del Comune di Enna, dott. Lorenzo Colaleo:
“Sino ad oggi, nel rispetto del ruolo istituzionale e professionale che risulta essere lontano dalla politica, ho ritenuto di rimanere silente agli attacchi, per la verità sterili ed inspiegabili, che hanno visto un continuo attacco sia della struttura di protezione civile comunale che della mia persona. Mi rendo conto di come, in uno sport divenuto oramai nazionale a chi la “spara più grossa”, sia facile giustificare la propria “ignoranza” in molte materie attaccando tutti sperando di colpire prima o poi qualcuno.
Voglio premettere, per i meno conoscitori della materia, che il C.O.C. ( Centro Operativo Comunale) di protezione civile comunale è cosa assai diversa dal volontariato ed è una parte afferente all’Area 2 (Ufficio Tecnico) che viene attivata in emergenza su Ordinanza Sindacale. Svelerò un segreto: il C.O.C. è un Organismo presente in tutti Comuni e non solo ad Enna e, viene normalmente attivato in emergenza e, incredibilmente, ai sensi della nota del Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 ( misure operative di protezione civile per la gestione della emergenza epidemiologica da Covid 19) è stata imposta l’attivazione ai sensi del Decreto Legge n. 6 del 23/02/2020. Purtroppo, sarebbe bastato studiare prima per sapere che il C.O.C. viene attivato dai Sindaci unicamente con Ordinanza Sindacale. Sarebbe valso il “purtroppo” se così non fosse avvenuto.
L’Ordinanza sindacale in questione è la n. 16 dell’8 marzo 2020 (facilmente recuperabile anche nell’albo pretorio) che svela il secondo segreto: Tra le funzioni attivate – in verità senza alcuna discrezionalità ma, al contrario, seguendo pedissequamente normative e Piano Comunale di Protezione Civile approvato da questo Consiglio Comunale – è stata anche attivata la Funzione 9 di “assistenza alla popolazione” che ha visto la presenza, sin dal primo giorno – del Dirigente dell’Area 1 Solidarietà Sociale o del suo A.P.O. che ha condiviso – come si evince dai verbali giornalieri – le scelte assunte dall’Organismo comunale.
Non risulta pertanto vero che il Servizio sia stato esautorato, ma al contrario, ha partecipato alla gestione della emergenza nelle figure massime del Servizio Comunale – per come avvenuto per le altre funzioni – contribuendo con relazioni e partecipazione alle scelte effettuate.
Purtroppo, come avvenuto in tutti i Comuni italiani che sono stati interessati alla emergenza, si è dovuto procedere alla emergenza attraverso i COC per consentire la celerità degli interventi, la sburocratizzazione delle procedure e l’efficacia immediata di tutti gli interventi tesi a venire incontro alle esigenze della città.
Di ciò si dovrà ammettere, quantomeno per onestà intellettuale, che il C.O.C. di Enna è immediatamente intervenuto all’insorgere del primo caso ( 8/3/2020), ha gestito numerose attività emergenziali evitando il propagarsi del virus, ha consentito – ancor prima di ogni intervento statale e regionale – l’aiuto alla popolazione (oltre 870 famiglie hanno fruito dell’aiuto) già con fondi comunali, ha continuato con l’erogazione delle risorse statali attraverso un sistema di tessera sanitaria, e sta operando con l’ultimo bando ed assieme agli assistenti sociali della Solidarietà Sociale (questa volta espressamente previsti dalla norma) a raccogliere le istanze dei cittadini per la erogazione degli aiuti regionali”.