Calascibetta: Presentato a Ministero progetto per trasformare chiesa San Pietro in “Centro culturale-museale”

Calascibetta. Adagiata sull’altura del monte Xibet, quasi a dominare le vallate che la circondano, la chiesa intitolata a San Pietro potrebbe diventare un “Centro culturale-museale”. I documenti storici raccontano che, in omaggio a Papa Niccolò II, il Conte Ruggero dedicò a San Pietro Apostolo la chiesa-fortezza, ultimata nel 1079, costituita da cinque navate, con colonne monolitiche in pietra locale di “cuto”. Danneggiata durante il violento terremoto dell’11 gennaio del 1693, da allora la chiesa ha subito diversi rimaneggiamenti e l’attuale forma risale alla fine del XIX secolo. Dopo la Seconda Guerra mondiale è stata trasformata in teatro e successivamente in palestra. Infine gli anni “bui”, quelli dell’abbandono e del degrado, con il serio rischio che mille anni di storia potrebbero sbriciolarsi da un momento all’altro. Così, l’amministrazione comunale, prima che sia tardi, ha pensato bene di recuperare questo “pezzo storico”, che costeggia l’antica Torre Normanna. Un primo passaggio importante, votato in Aula sia dalla maggioranza sia dall’opposizione, è stato quello di accettare la donazione della chiesa, clausola il finanziamento dei lavori, per trasformarla in un “Centro culturale-museale”. Il secondo passo, per partecipare al bando di gara, è stato la trasmissione al Ministero per i Beni Culturali della documentazione progettuale, che nasce attraverso la collaborazione tra l’architetto Giuseppe Leanza e l’Ufficio tecnico comunale, diretto da Nicola Mazza. Un milione di euro la somma per riqualificare l’ex chiesa. Il “si” all’opera, intanto, permetterebbe di recuperare del tutto un angolo storico di Calascibetta dove è possibile ammirare mezza Sicilia: dall’Etna, al monte Altesina, scelto dagli arabi quale principale punto trigonometrico in Sicilia da dove fecero dipartire i tre Valli (Val di Noto, Val di Mazzara e Val Demone), alle Madonie. I lavori, inolttre, darebbero la possibilità di far ritornare nella casa di origine, ovvero Calascibetta, i diversi reperti archeologici che sono sparsi nei vari musei di Enna, Siracusa e in quello diocesano di Caltanissetta. Insomma, un interessante progetto culturale che ha visto anche l’interessamento dell’arciprete Giuseppe Di Rocco, il quale si è speso affinché la chiesa venisse donata al comune. “L’Auspicio-spiega Salvatore Cucci, assessore ai Lavori pubblici- è quello che al più presto arrivi da Roma la bella notizia, quella del finanziamento dell’opera, importante anche per il suo aspetto storico”.

Francesco Librizzi