L’affare “Giulio III con il camauro”, falso per Sgarbi e conservato a Troina

Troina. Dopo quella dei virologi e immunologi sul covid 19, alla quale c’eravamo abituati, scoppia un’altra polemica. Questa volta, al centro della polemica non c’è il coranovirus, ma di un quadro di cui si discute se è autentico o una crosta. A disputare questa querelle sono dei critici e storici dell’arte. Per Vittorio Sgarbi, è falso il ritratto di “Giulio III con il camauro” attribuito a Tiziano, conservato nella Torre Capitania. A sostegno della sua accusa, Sgarbi chiama in suo soccorso il famoso critico d’arte scomparso nel 1998, Federico Zeri, con il quale era spesso in aspra polemica: “Nell’archivio fotografico di Federico Zevi l’opera è senza incertezza attribuita a anonimo come copia da Tiziano per la quale 56 mila euro sono dieci volte il valore reale”. La somma di 56 mila euro è quella che ha pagato il comune di Troina per l’acquisto di questo ritratto. Sgarbi non ci va leggero, usa parole pesanti, che grazie alla potenza mediatica di cui dispone avranno effetti pesanti sotto diversi aspetti, da quello giudiziario all’altro dell’immagine dei soggetti coinvolti in questo affare del quadro “Giulio III con il camauro”. E inoltre Sgarbi chiede alla magistratura di indagare sull’acquisto di questo quadro da parte del comune di Troina. L’intervento di Sgarbi scaturisce dalla richiesta di un parere sul quadro fatta al critico d’arte dal capogruppo in consiglio comunale di Troina in movimento, Maria Fascetto Sivillo. Dubitando dell’autenticità del ritratto, Fascetto ha scritto a Sgarbi per chiedergli cosa ne pensasse. Per Sgarbi, quella lettera è stata come un invito a nozze. Il motivo? Nell’acquisto del quadro da parte del comune di Troina ha avuto un certo ruolo il consulente artistico del comune, Paolo Giansiracusa, docente dell’Accademia delle belle arti di Catania. I due, Sgarbi e Giansiracusa, sono stati protagonisti della vivace polemica sul trasferimento temporaneo del quadro “Il seppellimento di Santa Lucia” del Caravaggio dalla chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa a Trento per esporlo al Museo di arte moderna e contemporanea (Mart) Trento e di Rovereto. Sgarbi è presidente del consiglio di amministrazione del Mart. Si trattava della richiesta di un prestito. Prestito, chiesto da Sgarbi, al quale si è opposto Giansiracusa. A Sgarbi risponde il sindaco Fabio Venezia, che respinge le accuse e ribadisce l’autenticità dell’opera: “Sull’attribuzione a Tiziano Vecellio del ritratto di Paolo III Farnese, donato ad un prezzo simbolico al comune di Troina dall’avv. Ugo Miano, si è, tra gli altri pronunciato, il prof. Maurizio Marini, tra i massimi studiosi al mondo di Caravaggio e grande conoscitore dell’arte nell’età della controriforma”. Anche Giansiracusa lancia, come un asso sul tavolo da gioco in una partita di carte, la perizia di Marini. Ma Sgarbi dubita del valore scientifico delle perizie scientifiche di Marini sul quadro in questione perché fornite “da parte di uno studioso di Caravaggio e di Seicento e di un pittore Gaetano Miano, pittore, che non è il alcun modo riconosciuto come esperto di Tiziano”.

Silvano Privitera