Presidio lavoratori sanità privata davanti Prefettura Enna: “stato di agitazione fino allo sciopero generale”

Ieri “eroi” e “angeli”, quando erano impegnati nella lotta contro il Coronavirus, oggi dimenticati dalle aziende e dalle istituzioni. La Cisl Fp delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, questa mattina ha dato vita ad un sit in per chiedere a gran voce il rinnovo del contratto dei lavoratori del settore della sanità privata, bloccato da 14 anni. Operatori impegnati in primissima linea nei giorni caldi del Covid soprattutto in provincia di Enna, se pensiamo ai tragici giorni vissuti all’Oasi di Troina.

“Ciò che appare particolarmente grave è che le associazioni datoriali – dicono il segretario provinciale Salvatore Parello e il segretario territoriale Gianluca Vancheri – dopo aver illuso questi lavoratori con la firma della preintesa lo scorso 10 giugno, li abbiano in seguito scaricati rifiutandosi di apporre la firma definitiva al rinnovo del Ccnl, cosa questa mai accaduta in tutta la storia delle relazioni sindacali”.
Per questo lo stato di agitazione permarrà fino al 31 agosto, sino ad arrivare allo sciopero generale.
“Non si può più procrastinare il rinnovo del contratto per questo personale – dicono ancora Parello e Vancheri. L’emergenza sanitaria che ci ha investito negli ultimi mesi ha dimostrato chiaramente che i lavoratori della sanità privata hanno diritto alle stesse garanzie e alle stesse tutele dei colleghi della sanità pubblica. È una questione di dignità professionale. Inoltre – concludono Parello e Vancheri – non ci fermeremo sino al rinnovo del contratto e solleciteremo ancora l’Assessorato regionale alla Salute perché è inammissibile che i datori di lavoro, dopo tutte le garanzie, economiche e giuridiche, ottenute, continuino a sfruttare e sottopagare i lavoratori, continuando a ricevere soldi pubblici”.