Covid. Sospensione servizio ostetricia, ginecologia e punto nascita all’ospedale di Nicosia

La seconda ondata della pandemia causata dal Coronavirus sta violentemente investendo il nostro territorio. Vero che, come ci continuano a ripetere i media fino alla nausea, non siamo ai livelli di marzo, ma di certo non possiamo dire che la situazione sia molto rosea, tutt’altro. A Nicosia, ad esempio, la seconda ondata di Coronavirus è tangenzialmente responsabile della sospensione del servizio di ostetricia, ginecologia e punto nascita presso l’Ospedale Basilotta di Nicosia, servizio fondamentale per il territorio anche perché Nicosia, come ben sappiamo, non gode certo di ottime infrastrutture stradali e per arrivare a Enna, presso l’Umberto I, non è sicuramente una passeggiata. Questa sospensione sarebbe dovuta al fatto che presso l’Ospedale di Nicosia non ci sarebbe un personale in numero adeguato per poter coprire il servizio in quanto uno dei medici è in quarantena, un altro in malattia. Certo, anche attraverso una lettera del Movimento per la Difesa dei Territori indirizzata al Direttore Iudica, al Direttore Leanza e al Sindaco Bonelli, emerge un punto interrogativo, ovvero come mai l’ASP non possa garantire il servizio presso l’ospedale di Nicosia distaccando temporaneamente personale dell’Umberto I di Enna. Anche perché, se il mantra è “insieme ce la faremo”, non è che alla prima difficoltà dobbiamo dimenticare la parte “insieme” e sottolineare “ce la faremo” (e, se la memoria non ci inganna, Nicosia ha sempre onorato la parola “insieme”). Siamo sulla stessa barca o su barche differenti? L’eventuale risposta, non a parole ma a fatti sulla richiesta di immediata riattivazione dei servizi sospesi presso l’Ospedale di Nicosia, ci daranno un chiaro quadro della situazione in provincia.

Alain Calò