Organizzazione sindacali protestano lavoratori in ospedale non garantiti

Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs regionali e provinciali chiedono alla Regione “interventi condivisi” per garantire la tutela della salute di tutte le lavoratrici e lavoratori, senza distinzione tra lavoratori diretti e in appalto, impegnati in servizi di pulizia, vigilanza e ristorazione negli ospedali”. Chiedono un “incontro urgente” e ricordano di avere già sollecitato da ben 4 mesi l’estensione del protocollo di protezione da Covid-19 a tutto il personale che svolge servizio in appalto presso gli Ospedali e l’effettuazione dei tamponi rinofaringei, con criteri di urgenza per chi è venuto in contatto con pazienti positivi, ma di avere avuto finora solo parziali riscontri”. “Il rispetto dei Protocolli di Regolamentazione delle Misure per il Contrasto e il Contenimento della Diffusione del Covid-19 – sostengono le organizzazioni sindacali – è indifferibile considerando anche l’aggravarsi dell’emergenza che vede di nuovo questi lavoratori, circa 15 mila nella regione ed alcune migliaia in provincia di Enna, in prima linea a garantire servizi pubblici essenziali e che non possono lavorare. Una nota è stata inviata all’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza. I sindacati sottolineano che “ora più che mai è necessario attuare politiche di inclusione tra lavoratrici e lavoratori che, seppur appartenenti ad aree contrattuali differenti, condividono lo stesso luogo di lavoro e, purtroppo, lo stesso rischio per la salute propria e dei propri cari”.