E il Senatore della nostra terra salvò i confetti

In un momento di crisi come questo che stiamo passando dobbiamo essere felici e orgogliosi per la fortuna che ci è capitata di avere dei rappresentanti che pensano al nostro bene. Un ringraziamento pubblico va al Senatore della nostra terra, ennese ma eletto nel palermitano, perché, mentre la provincia di Enna soccombe sotto le sferzate del Covid19, mentre le famiglie piangono i loro morti, mentre la paura serpeggia di casa in casa, il Senatore non si piega alla paura e si batte per una cosa di vitale importanza: i confetti. Perché lo sappiamo tutti che i matrimoni non sono stati annullati a causa del Dpcm ma a causa della crisi dei confetti. E lo sappiam tutti che senza matrimonio non abbiam la congiunta in casa con cui passare il tempo. E lo sappiam tutti che se non passiamo il tempo con la congiunta in casa derivante da matrimonio con consumazione di confetti, non nasce il bebè. E mentre tutti eravate già pronti a dire che questo articolo era di attacco al senatore, vi sbagliate di grosso. Perché il Nostro, infatti, ci ha visto lungo. Non saranno le terapie intensive e neanche le mascherine a salvarci, ma i confetti che permetteranno la procreazione di nuovi fanciulli che sostituiranno i tanti morti per carenza di servizi in provincia (ma tanto, come disse qualcuno, i vecchi non producono e quindi chissenefrega).
Ma la realtà è proprio questa. Infatti, il Senatore ha fatto un appello (con preghiera nostra di pubblicazione, e dinnanzi ad una preghiera non possiamo indietreggiare) al Ministro dell’Agricoltura e alle Regioni del Sud.
Questo uno stralcio della dichiarazione: “La situazione attuale richiede provvedimenti urgenti che consentano al comparto di superare la grave crisi in atto. I prezzi in caduta libera dovuti alla concorrenza straniera, ma anche l’attuale emergenza da Covid-19, stanno mettendo in ginocchio l’intero settore. Basti pensare, ad esempio, alle attuali restrizioni che hanno indotto a una drastica riduzione del consumo di confetti”. La soluzione prospettata dal Senatore, e quindi l’appello, è il seguente:
“Le Istituzioni preposte si attivino per sostenere il comparto della frutta secca in guscio italiana di qualità, attraverso una distribuzione nelle scuole, nelle mense ospedaliere e nelle strutture sanitarie. Favorire la distribuzione anche da parte dei medici di famiglia”.
Ergo: quando andrete dal vostro medico di famiglia per farvi il test sierologico. Quando vedrete che il test è positivo. E quando il medico di famiglia vi farà gli auguri e accompagnerà il tutto con un bel sacchettino di confetti, ricordatevi che quelli sono i confetti che avete in mano grazie al Senatore. Poi, se si muore, almeno si può dire che si è morti avendo assaporato un ultimo istante di dolcezza!

Alain Calò



si ritiene per correttezza pubblicare il testo integrale della richiesta:
ROMA, 4 novembre 2020 – “Le Istituzioni preposte si attivino per sostenere il comparto della frutta secca in guscio italiana di qualità, attraverso una distribuzione nelle scuole, nelle mense ospedaliere e nelle strutture sanitarie. Favorire la distribuzione anche da parte dei medici di famiglia”. È questo l’appello del senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste rivolto al Ministro dell’Agricoltura e alle Regioni del Sud, tra queste la Sicilia e la Puglia quali regioni di maggiore produzione di mandorle di qualità. “La situazione attuale richiede provvedimenti urgenti – continua Trentacoste – che consentano al comparto di superare la grave crisi in atto. I prezzi in caduta libera dovuti alla concorrenza straniera, ma anche l’attuale emergenza da Covid-19, stanno mettendo in ginocchio l’intero settore. Basti pensare, ad esempio, alle attuali restrizioni che hanno indotto a una drastica riduzione del consumo di confetti. Da una parte, quindi, una contrazione del mercato dovuta alla pandemia e dall’altra un’inflazione dei prezzi causata da importazioni di mandorle dalla Spagna e dalla California. Il settore della mandorlicoltura del Sud Italia, così come quello di tutta la frutta in guscio prodotta nelle regioni del Mezzogiorno, rischia un vero e proprio tracollo”. “Diversi studi scientifici mettono in evidenza le proprietà salutistiche della mandorla e più in generale della frutta in guscio, – conclude Trentacoste – tra queste: meno colesterolo Ldl (quello cattivo per intenderci), meno processi infiammatori, minor rischio nei pazienti con diabete di tipo 2, minor rischio di tumore del retto-colon, minor rischio di infarto e angina pectoris. Pertanto, la proposta di sostenere la distribuzione di mandorle nei presidi scolastici e ospedalieri, oltre che attraverso i medici di base, oltre che agevolare il settore per affrontare la crisi, aumenterebbe la consapevolezza nei cittadini dell’utilizzo della frutta secca per un corretto regime alimentare”.
Con preghiera di pubblicazione