Niente stipendi per i dipendenti del Comune di Piazza Armerina. “Patto per la Città”: è l’immagine di un fallimento

I dipendenti del Comune di Piazza Armerina, sono rimasti senza stipendi. In realtà sembrerebbe non essere la prima volta, e sembrerebbe anche che tutto ciò sia causa dei dissidi interni fra l’amministrazione ed il ragioniere capo. Tutti tacciono, dipendenti, amministrazione e maggioranza consiliare a seguito. Comprensibile il silenzio dei dipendenti, portatori di un giogo che sperano finisca presto. Ad oggi, sarebbero anche a rischio stipendi e tredicesime per il prossimo mese, situazione che, andrebbe ad affiancarsi alla scarsa compliance causata dall’emergenza sanitaria. Intanto, come un fulmine a ciel sereno, il sindaco nomina il quinto assessore dell’amministrazione Cammarata, cioè, il quinto mancante. Diversi i tentativi di trovare un accordo con il gruppo politico di FdI e di conseguenza un nome che potesse ricoprire tale carica ed un rientro in maggioranza del consigliere che lo rappresenta. Ma, alla luce di quanto accaduto, non sarebbe stata trovata. Proprio per comprendere, quali le motivazioni, quali gli accordi, con chi, perché, cu fù, com succ’rì, ma p’rchì succ’rì, abbiamo intervistato il sindaco di Piazza Armerina, l’Avv. Nino Cammarata.
Intervista inventata al sindaco delle città dei Mosaici:
Buonasera sindaco. Intanto la vorrei ringraziare per avere accettato. Partiamo subito con la prima domanda, non vorrei cincischiare. Ha saputo che ad oggi tutti i dipendenti, amministrazione compresa, sono rimasti a bocca asciutta, per intenderci, senza stipendi?
– Buonasera a lei, e grazie per avermi chiesto questa sua pregiatissima intervista. Certo, ho appreso questa notizia proprio dopo essermi recato in banca, quando mi è stato comunicato del colore, rosso, ho subito pensato ad un tracollo dei casi da covid e quindi ad un cambio repentino di colore, da arancione a rosso della nostra comunità. Invece, immediatamente dopo ho elaborato il messaggio e codificato con un insieme di epiteti di ringraziamento nei confronti del mio caro ragioniere capo causa del “cambio colore rosso”.
A proposito del ragioniere capo. Come mai, questa situazione conflittuale, di ripicche, di cose fatte ma fatte male, di cose non fatte, sembrerebbe anche abbia ricevuto già diversi… Vabbè, ci dica lei. Come mai ad oggi non è riuscito ad estrometterlo dalla sua funzione?
– Scusi ma questa domanda era necessaria? Avà dai, non ma studiaiu…
Direi proprio di sì, i cittadini vorrebbero sapere.
– Ah, bene, allora posso solo dire che avrei voluto fortemente estrometterlo da questa funzione, ma mi sono accorto che viviamo l’uno per l’altro, siamo fortemente legati al nostro lavoro.
Andiamo avanti. Sembrerebbe aver chiuso la quadra della sua amministrazione con la nomina del nuovo assessore. Come mai la quadra e non la rettangola?
– Sinceramente, non ho mai capito molto di aritmetica perciò una figura vale l’altra. Però penso mi abbiano suggerito la quadra perché nella triangola ci sono tre posti e così uno sarebbe rimasto fuori, ecco, sì, per questo.
Scusi Sindaco, come mai un nome al di fuori della nostra città. Non avevamo ottimi professionisti a disposizione?
– Sì, certo, ce ne sono diversi, il fatto è che nessuno ha voluto accettare l’incarico, troppo complicato comprendere tutto il lavoro fatto fino ad oggi dalla ragioneria, perciò mi sono rivolto ad un professionista, competente in dissesti ed economia.
Ma chi avrebbe mediato per la nomina ad assessore? Quale parte politica rappresenterebbe?
– Noo, nessuna mediazione, io mi automedio. Una notte, notte insonne, dopo avere contato più volte le pecorelle, queste risultavano una volta pari, un’altra volta dispari. Fino a ché, sopraffatto dalla stanchezza, mi addormentai e mi venne in sogno un amico, il quale mi diede dei numeri che poi “smorfiai” e uscì questo nome.
Ed i consiglieri di maggioranza, cosa ne pensano?
– Ma intanto, finalmente ho un assessore della stessa mia corrente politica, Diventerà Bellissima, ciò che vogliamo fortemente, e poi…eh niente non dicono niente, non devono dire niente. Io dico loro sempre, dobbiamo essere uniti, fuori, per la gente, quindi uniti ed allineati, altrimenti cade Sansone con tutti i Filistei.
A proposito di Filistei. Ma gli altri Assessori, chi rappresenterebbero nell’ambito della sua amministrazione? Quali partiti?
– Lo sa che non c’avevo pensato?? Allora, un assessore, risponde a Forza Italia, anzi ora dobbiamo valutare come dobbiamo accordarci dopo le ultime novità. L’ultimo arrivato, risponde a me, sì sì, a me. L’assessore alla sanità, non me lo ricordo, poi glielo chiedo, sa sono trascorsi già più di due anni e non mi ricordo perché l’ho nominato e a chi risponde. L’assessore al Turismo, sì lui risponde a se stesso, sì questo ne sono sicuro. E l’ultimo risponde, no anzi non risponde, e che per motivi di lavoro è quasi sempre assente, però ogni tanto risponde al citofono.
Quali le prospettive e cosa porterà alla nostra città il futuro, un futuro in termini economici e politici, a breve e lungo termine.
– Grazie per questa domanda, alla quale voglio fortemente rispondere utilizzando solo tre termini, perché vede, un sindaco deve sapere amministrare volgendo tutto al risparmio, non cognitivo. Quindi tornando alla sua domanda, porterà “una beata m……ia”.
Ecco, purtroppo era questo che sospettava tutta la cittadinanza, dipendenti compresi. Va bene, speriamo allora che possa bastare per tutti. Io la saluto e le auguro un buon lavoro e alla prossima.
Anche a tutti voi che pazientemente avete letto questa intensa intervista, per la quale voglio sperare non abbia seguito a facili denunce, vi do appuntamento al prossimo incontro letterario di cultura economica dal titolo: “chi è più bravo a mandare un comune in bis-dissesto”……………..

“La pera non cade mai lontana dall’albero”


Anna Zagara



Il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, pur con i soldi in cassa e senza che si sia in anticipazione di tesoreria, e la nuova, ennesima, nomina di un Assessore al bilancio, fa sobbalzare gli animi anche a “Patto per la Città” che, attraverso la voce “epistolare” di un loro rappresentante, invia quanto segue:

“Dal momento dell’insediamento ad oggi, due anni e mezzo circa, il sindaco ha ritenuto opportuno cambiare per ben quattro volte l’assessore con delega al bilancio e tributi. Una situazione che dovrebbe essere analizzata nel suo insieme con molta attenzione, soprattutto perché da questo specifico settore sono partite tutte quelle iniziative di amministrazione contabile che hanno portato questo governo cittadino a votare e dichiarare il dissesto finanziario.
Un atto gravissimo, un atto che ha avuto come protagonista, oltre agli assessori al ramo, anche il supporto della consulenza “orale” (esclusivamente orale) di un professionista esperto nella procedura ai dissesti.
Un atto discutibile a tal punto che al momento della votazione la delibera passava, utilizzando un eufemismo, “per il rotto della cuffia” ed anche per l’interpretazione assolutamente non chiara dell’applicazione delle norme che disciplinano l’attività del Consiglio comunale.
Inutile precisare che la delibera in questione è stata oggetto di ricorso amministrativo, così come tanti altri atti di dubbia legittimità da parte di chi si oppone da sempre all’operato più che discutibile di questa amministrazione.
Atti tutt’ora pendenti, presso gli organi di controllo competenti.
Una situazione sempre in continua evoluzione quella del settore al bilancio e tributi.
Un settore nevralgico, indispensabile alla funzionalità di ogni altro settore della macchina amministrativa e che invece ha prodotto ed ha portato alla ribalta solo ed esclusivamente, soggetti assolutamente inadeguati e privi di alcuna competenza specifica al ruolo.
Assessori che hanno vissuto l’incarico istituzionale nel perfetto anonimato.
Altri invece, più arditi (nel senso di non conoscere “rossore”…) e più propensi alle figuracce cosmiche, hanno sposato tesi inverosimili, con documenti e scritti strappa lacrime che al confronto, il povero De Amicis, avrebbe fatto la figura di un sempliciotto barzellettiere.
E poi c’è anche chi, autoconvincendosi di aver letto e compreso tutto degli atti contabili, ha votato favorevolmente il dissesto, palesando una conoscenza della materia probabilmente riconducibili a studi pregressi dell’oroscopo settimanale. Le scelte del sindaco appaiono quindi, considerate le continue sostituzioni dei soggetti, chiamati di volta in volta a ricoprire tale ruolo, prive di assoluta programmazione politica.
Per intenderci nell’ultimo anno, quello in corso, sono ben tre gli assessori che si sono passati il testimone.
Alcuni sono addirittura scomparsi dalla scena politica di questa amministrazione con lo stesso impeto con cui si erano intrufolati.
Ora, alla luce del fatto che la gestione del settore in argomento, continua a manifestare aspetti di grave criticità negli assetti organizzativi che si ripercuotono inesorabilmente su tutto l’apparato comunale, dove anche gli stipendi dei dipendenti non vengono pagati più con puntualità (con questa amministrazione è già successo svariate volte) e dove il dissesto pesa come un macigno sulle spalle dei cittadini, soprattutto quelli più indigenti. È evidente che il fallimento del sindaco è sotto gli occhi di tutti.
Ha scelto, ha fallito.
Ha continuato a scegliere, ha continuato a fallire.
Ed ancora ed ancora.
È l’immagine di un fallimento.
È l’immagine della politica senza alcuna capacità di programmazione e del vivere politicamente alla giornata.
È l’immagine della condanna della città!”.
Claudio La Monica