C’è chi in una recente visita nelle nostre umili città (durante l’ennesimo sopralluogo sulla Nord-Sud) si è sbafato una guantiera di cannoli, c’è chi a Natale mangerà il panettone e chi, prendendo alla lettera il “buttati che è morbido”, rischia di sfracellarsi sul panettone e restare a bocca asciutta.
È quanto sta accadendo al Movimento 5 Stelle che da diverse settimane, per non farci annoiare nello stare tutti in casa, ha deciso di regalarci un’opera buffa in più atti. Ma, forse, in realtà, non è un’opera buffa, ma aver fatto proprie le regole del DPCM del Conte Contento e della schiera di Virologi dotti medici e sapienti che predicano il distanziamento sociale. E fu così che diversi esponenti grillini han deciso di far distanziamento dal Movimento e sembra sempre più prendere piede lo slogan “M5S: se lo conosci, lo eviti”. Notizia di questa giornata dicembrina è l’addio al Movimento di Corrao, eurodeputato pentastellato siciliano, assieme ad altri tre colleghi. In un lungo post sembra quasi fare la scoperta dell’acqua calda, denunciando (tra le altre cose) che dentro al M5S gli spazi di confronto interno sono del tutto azzerati e che lo stesso Movimento, oltre a diventare come tutti gli altri partiti, è diventato un posto dove far salire sul carrozzone dei vincitori chiunque (non ce ne eravamo accorti!). “Meglio tardi che mai”, diremmo noi a Corrao, anche se la scoperta di certo non varrà il premio Nobel in quanto, lo vediamo anche nelle nostre realtà, il M5S (salvo sparute eccezioni di cui vi abbiamo notiziato) sembra essere una cosa “dei puri più puri” il cui unico scopo è far avere a chi non ce l’ha (memori dell’ei fu divo Giulio) il posticino anche in Consiglio comunale (quando si parla di potere non si butta via niente), con gli esilaranti esiti, dopo tripli salti carpiati nelle alleanze, che abbiamo visto nell’ultima tornata elettorale, facendo “scoprire” (una cosa nota si può scoprire?) che i tanto decantati puri contano quanto un granello di senape (espressione usata già in un precedente articolo pur non rendendoci conto di offendere, e qui ci scusiamo, la categoria dei granelli di senape). Ma guai a mostrar che il re è nudo! Perché (ed ecco la differenza del M5S da tutti gli altri partiti) in quel caso, la frotta di puri purissimi è subito pronta ad attaccare nella maniera più infida e infame, arrivando anche ad abolire il diritto di opinione quando esso mostra le loro immense debolezze. Ma non finisce qui: non solo in Europa, ma anche nel più umile parlamento “qualquadra non cosa”. E sebbene il deputato carrapippano (rigorosamente non pervenuto) potrà mangiare il panettone sicuramente, stesso non si può dire per il Senatore Trentacoste. Perché il Senatore sta osando andar contro il vertice pentastellato, il grillino dei grillini, ed è tra i componenti di una fronda che col celeberrimo MES non vuole avere niente a che fare (vedi foto firmatari). Bravo il Senatore che finalmente dimostra di saper far il salmone e andar controcorrente (prescindendo dalla posizione corretta o meno sul MES) e che quindi è pronto a mettere in gioco il proprio panettone questo Natale che, a questo punto, potrebbe ancor una volta caratterizzarsi per la stella (anzi le stelle) cometa cadente. Ma noi, proprio perché è Natale e siam tutti più buoni, lanciamo la seguente campagna: “Adotta un grillino a distanza!” In questo tragico momento in cui la società dello scarto si sta accanendo contro le fasce più deboli della nostra società, ovvero i grillini, non possiamo rimanere indifferenti e dobbiamo essere solidali. Adottiamo, quindi, un grillino a distanza. Ci sono molti vantaggi: sentiremo tanti “cri cri” durante la notte e “vaffa” durante il giorno. Il grillino poi, è come una scatola di cioccolato: non sai mai quale ti capiterà (nel dubbio ricordiamoci che è anche tempo di dieta e quindi non apriamo la scatola). E se il Trentacoste, membro della fronda, si renderà conto di privare del panettone il Giarrizzo che ha fatto il bravo deputatino (praticamente senza far nulla tutto il tempo), ricordiamo che già alcuni frondisti hanno ritirato la firma alla lettera di fuoco verso Crimi sul ritiro del MES. Altrimenti, come disse quel celebre bambino, ricordando i panettoni: “Buttati che è morbido” (mai come una poltrona a Palazzo Madama però…)!
Alain Calò
CHE SUCCEDE DA ORA AL 9 DICEMBRE, QUANDO IL PARLAMENTO DOVRÀ RATIFICARE LA RIFORMA DEL MES?
Da DagoNews: Conte ha l’obiettivo di non portare il governo in minoranza. Finge di essere tranquillo ma in realtà se la sta facendo sotto. Sa che appena saranno passate le feste di Natale arriva la Befana carica di carbone e la sua poltrona tornerà a ballare, stavolta in modo pericoloso. Se tutto va secondo i suoi piani, Forza Italia lascerà l’aula prima del voto, così da lasciare la maggioranza votare sì e la Lega e Fratelli d’Italia votare no, garantendo (salvo grillini imbizzarriti) la ratifica della riforma del Mes. Ma se anche ci dovesse essere una bocciatura – con l’Italia unico paese dell’Eurogruppo a votare contro – il premier parlerà di ”incidente di percorso” che non cambia i piani del governo. Sa che non ci potrà essere una crisi nel pieno delle feste natalizie, né tantomeno nel pieno della pandemia. Se a metà gennaio l’indice Rt dovesse scendere a 0,5 come sperano gli scienziati, con il vaccino in arrivo nelle settimane seguenti, potremmo davvero essere alla fine della fase acuta della crisi sanitaria. E quindi la defenestrazione del premier non sarebbe più un tabù per nessuno. Un arbitro-mediatore tra Pd e M5s senza grilli per la testa, non è difficile trovarlo. A proposito, Marta Cartabia è già pronta per ricoprire il ruolo di prima donna presidente del Consiglio.