Leonforte. Attacco alla pesca settembrina (?) – “Puerile” richiesta di rettifica (ma di cosa?) dell’Assessore Pioppo

E’ stata riconosciuta, a livello europeo con pubblicazione in GUUE C 14/45 del 18/1/2021, l’indicazione geografica protetta IGP alla pesca di Delia. Importante risultato per i comuni di Serradifalco, Caltanissetta, Delia, Sommatino, Riesi, Mazzarino e Butera, coinvolti nella lavorazione di questo frutto. Il deputato di FI all’ARS, Onorevole Mancuso ha affermato: “Questo riconoscimento premia i produttori per una delle nostre eccellenze”.
E la settembrina di Leonforte? La pesca dalla forma globosa e la polpa aderente al nocciolo derivata dal Bianco e dal Giallone di Leonforte la cui buccia è di color giallo con striature rosse non sempre evidenti? La nostra settembrina che gode da tempo di una notevole reputazione per la sua qualità, in particolare per la sua durezza e per la maturazione tardiva? La nostra settembrina che ha un gusto e un profumo particolarmente intenso? La nostra settembrina insacchettata per proteggerla dalla mosca della frutta? Dagli anni Settanta la pesca di Leonforte IGP rappresenta un motore importante per l’economia locale di quest’area della Sicilia e ogni prima domenica di ottobre alla settembrina viene dedicata una sagra. Ora la nostra settembrina è minacciata da un’altra eccellenza e data la scarsa capacità di cooperazione dei nostri peschicoltori e l’assenza di interesse dei nostri amministratori i mercati esteri avranno Delia piuttosto che Leonforte?
Il vicesindaco di Leonforte nonché Commissario provinciale di Enna di FI, dott. Salvatore Campione, ha incontrato il neo assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, per rilanciare il comparto agrumicolo dell’ennese. Riusciranno i nostri a sopportare l’attacco sferrato dai colleghi di Delia? Un sano campanilismo per il rilancio della nostra pesca potrebbe dare ossigeno e vitalità a Leonforte, sempre più povero e depresso.

Lotti per la settembrina, vicesindaco. Inviti l’assessore Scilla a degustare la nostra pesca e i suoi derivati. Gli offra un bicchiere di rosso casareccio con pezzettini di giallone tirato su dal coltellino affilato, che i nostri contadini usavano per tagliare pane e formaggio. Lo persuada a investire nella nostra terra altrimenti Delia trionferà e a noi resterà solo l’amarezza per l’ennesima opportunità mancata.

Gabriella Grasso


Nella foto: Salvatore Campione e Toni Scilla



Perviene da parte dell’Assessore all’Agricoltura del Comune di Leonforte, Pippo (richiesta non inviata al Direttore ma tramite l’amico dell’amico!)
Spett.le direttore, le scrivo ai sensi della legge n.47 del 1948, al fine di rettificare le sconcertanti allusioni contenute nell’articolo a firma della dottoressa Gabriella Grasso intitolato “Leonforte. Attacco alla Pesca Settembrina (?)”.
L’articolo in questione, dando notizia del riconoscimento dell’Igp alla Pesca di Delia, si lancia in un surreale parallelismo con la Pesca Settembrina di Leonforte, prodotto tipico d’eccellenza della nostra città, giungendo persino a ipotizzare un “attacco” al nostro prodotto dai “colleghi di Delia” (sic.). Ora, non spetta a me ricordare che già in data 15 luglio 2010 il Regolamento UE n.622 della Commissione ha registrato la indicazione geografica protetta “Pesca di Leonforte”. Appare di tutta evidenza che il riconoscimento ai produttori nisseni, una buona notizia per lo sviluppo economico degli amici di Delia, è qualcosa di diverso, che nulla ha a che vedere con il nostro prodotto.
Simili parallelismi, che appaiono come evidenti quanto puerili tentativi di strumentalizzazione e di attacco politico da parte di chi ancora, a distanza di anni, non si è rassegnato al risultato elettorale leonfortese; lasciano il tempo che trovano e ci costringono a intervenire rettificando, al fine di diffidare chiunque dallo sminuire l’attività svolta in favore della promozione e della valorizzazione dei prodotti tipici locali. Tali finalità politiche peraltro sono rese ancor più evidenti dal non particolarmente azzeccato riferimento all’incontro che il Sig. Vicesindaco di Leonforte, dott. Salvo Campione, ha di recente avuto con il neoassessore regionale all’Agricoltura, nella sua doppia veste di vicesindaco e di coordinatore provinciale di Forza Italia; quasi a voler sminuire la portata di quella visita di fronte a una “avanzata” di altri territori. Una visita, quella del Dott. Campione, che invece ha posto concrete basi per importanti iniziative legate allo sviluppo dell’intero territorio provinciale.

Eccola la nostra risposta, sempre “confezionata” dalla Gabriella (il titolo essendo di pertinenza del Direttore vuole volutamente rimandare al mittente) alla richiesta di rettifica (che con tutta la buona volontà non si capisce cosa bisognerebbe rettificare!):
“Sconcertanti” vengono definite “le allusioni contenute nell’articolo” riguardante il riconoscimento dell’IGP alla pesca di Bivona. L’articolo in questione riferisce un dato inconfutabile ossia il riconoscimento di una eccellenza paragonabile alla nostra, da tempo già titolata. La saturazione del mercato agricolo di simili e tanti eccellenze è indubbiamente motivo di preoccupazione per chi, come la scrivente, ha a cuore le sorti del proprio paese. Motivo questo di ragionamento e riflessione libera e svincolata da interessi o faziosità. Nella stessa richiesta viene scritto “di infantili attacchi politici da parte di chi non si è rassegnato al risultato elettorale”. Queste allusioni non meritano risposta perché la critica è parte integrante di un sistema democratico e strutturato e riguarda chi è in grado di maturare pensieri non conformi ai suoi desiderati. Le beghe partitiche non hanno mai toccato la scrivente. La mia scrittura ha sempre analizzato in termini anche severi ogni amministrazione leonfortese anche quelle precedenti l’attuale, ma mai tanto desiderio di tacitarmi aveva incontrato. La costruzione dell’articolo segue un percorso non particolarmente elaborato e l’accostamento del neoassessore regionale all’Agricoltura è evidentemente pertinente all’argomento trattato se non lo si evince è un cruccio che non mi riguarda. Non si ritiene pertanto fare alcuna rettifica perché nulla c’è da rettificare, le opinioni e le supposizioni sui destini dell’agricoltura e dell’indotto a essa legato sono di esclusiva pertinenza della scrivente e non soggiacciono a interessi o volontà a lei aliene. Ancora una volta e con dolore mi trovo a dover ricordare a un amministratore la sacralità della libertà di opinione, che se non lede l’altrui dignità ha diritto di abitare le pagine di un giornale. Se la cosa l’offende è problema non mio. La invito a puntualizzare le sue osservazioni sul titolo, volutamente parossistico, e sull’esclusività di un prodotto eccellente come altri sul giornale per il quale mi onoro di collaborare così come a breve farà il presidente del Consorzio della pesca leonfortese, che contattandomi senza intermediari, ha sottolineato la necessità di una più forte partecipazione anche dell’amministrazione per affrontare spazi sempre più ristretti.
Cordiali saluti
P.S.
A breve tratteremo di lupini e lenticchie se volesse portarsi avanti con una richiesta di preventiva rettifica et similia, si accomodi pure.