Aree interne: l’inerzia dei Sindaci comincia “a dare ai nervi”

Aree interne: l’inerzia dei Sindaci comincia “a dare ai nervi”
di Massimo Greco

Nei prossimi mesi i Comuni saranno chiamati a gestire ingenti risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza partendo da un dato che si ricava dall’ultimo FSE 2014-2020: la capacità di spendere i fondi europei da parte dei Comuni è molto differente, secondo un cronico e importante dualismo tra Nord e Sud, e questo nonostante il finanziamento pubblico medio per progetto è all’incirca il triplo nel caso di Comuni del Mezzogiorno rispetto a Comuni del Nord. Il finanziamento pubblico per i Comuni del Sud si attesta infatti a 2,25 volte quello per i Comuni del Nord. Questi dati pongono una seria questione rispetto all’esigenza di gestire con efficacia la governance dei fondi del PNRR, con meccanismi di supervisione rafforzati. In questa direzione, e per superare gli inevitabili squilibri di economie di scala, è stata infatti prevista la reintroduzione dell’obbligo per i Comuni non capoluoghi di provincia di avvalersi di centrali uniche di committenza che possono essere costituite presso unioni di comuni, province/città metropolitane e comuni capoluogo di provincia, per gli appalti di opere afferenti al PNNR (sopra i 40 mila euro per acquisto di beni e servizi e i 150 mila euro per lavori pubblici). La norma, che non indica una dimensione minima sotto la quale bisogna avvalersi delle centrali uniche, fa riferimento al valore degli appalti. Sotto questo aspetto, anche quelli di valore limitato potrebbero non essere gestiti in modo efficiente da Comuni estremamente piccoli.
A questo punto l’aggregazione tra Comuni piccoli va letta lungo l’asse sussidiario della opportunità/necessità/obbligo. Peraltro, bisogna qui ricordare, che in caso di manifeste inadempienze da parte dei Comuni che mettono a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali del PNRR, il Consiglio dei ministri si è riservata la facoltà di attribuire in via sostitutiva il potere di adottare procedimenti necessari ad altri soggetti.
Se questo è l’attuale contesto di riferimento, l’inerzia dei Sindaci dei Comuni della aree interne centrali della Sicilia che si registra sul fronte dell’animazione territoriale e dell’iniziativa di area vasta, comincia “a dare ai nervi”.