Il Comitato Senzacquaenna torna a gettare un sasso nello stagno della gestione idrica. Sotto i riflettori è finita ancora una volta AcquaEnna che, secondo gli esponenti ed i legali del movimento, si sarebbe resa responsabile di pratiche poco trasparenti sulla fatturazione.
In particolare, nella tesi del Comitato il gestore idrico “continua a emettere fatture basate su misurazioni non verificate o contestate dai cittadini”, inoltre “si registrano casi di fatturazione di importi sproporzionati rispetto ai consumi effettivi dichiarati o misurati” ed ancora “Acquaenna sta emettendo fatture per consumi di oltre due anni fa, sollevando dubbi sulla legittimità di tali richieste”.
Il Comitato ritiene che vi siano da parte della società delle violazioni alle norme tali da proteggere i cittadini da ipotetiche “azioni di distacco durante la fase di contestazione delle fatture” ma in ogni caso i legali del movimento assicurano di essere a disposizione degli utenti.
Infine, il Comitato lancia una stoccata all’Ati, accusata di immobilismo dopo che nell’ultima assemblea è stata paventata l’ipotesi del divorzio da AcquaEnna.
“A parte qualche interlocuzione – spiegano dal Comitato – per le vie brevi, nessuna notizia, se non che si sarebbero tenute riunioni del direttivo di cui sconosce data ed esiti. Nel frattempo il gestore continua a violare sistematicamente gli obblighi assunti in convenzione, creando preoccupazione nei cittadini per questa aggressiva campagna di richiesta delle somme non versate”