Il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Massimo eseguiranno un programma di musica sacra, con il Maestro del Coro Piero Monti all’organo e la direzione di Salvatore Punturo, Maestro del Coro di voci bianche; sabato 3 novembre alle ore 21.00 nella Cattedrale di Palermo.
In apertura di programma il Coro di voci bianche per le Laudi alla Vergine Maria dai Quattro pezzi sacri di Giuseppe Verdi: sul testo di Dante, tratto dal XXXIII canto della Divina commedia, si tratta delle ultime composizioni di Verdi.
A seguire la Litanie à la Vierge Noire per coro femminile e organo di Francis Poulenc, composta per la Vergine nera di Notre-Dame de Rocamadur, meta di pellegrinaggi visitata anche dal compositore francese, e il Pater Noster per coro e organo di Franz Liszt, tratto dalla seconda parte dell’oratorio Christus.
In conclusione la Messa in re maggiore op. 86 per soli, coro e organo di Antonín Dvorák, con la partecipazione del soprano Francesca Martorana, del mezzosoprano Manuela Ciotto, del tenore Carlo Morgante e del baritono Cosimo Diano. Unica messa composta da Dvorák, a questa prima versione per solisti, coro e organo del 1887 seguì cinque anni dopo la revisione per orchestra.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La mostra d’arte contemporanea “SIAMO ALLA FRUTTA”, sarà inaugurata sabato 10 novembre alle ore 18:00 presso la Galleria e biblioteca d’Arte Studio 71 di Palermo in via Fuxa n. 9. Alla mostra sono stati invitati 25 artisti Italiani. La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale RicercArte di Palermo, patrocinio comune di Palermo, Assessorato alla Cultura, Fondazione Bio Architettura. Il testo è a cura di Vinny Scorsone. Il progetto è finalizzato alla riflessione sul senso di ultimo, fine, svuotamento. Vogliamo stimolare gli artisti attraverso il linguaggio universale dell’arte a riflettere su cosa significhi “ ESSERE ALLA FRUTTA” Si intende così creare una interconnessione tra il mondo dell’arte e quello della comunicazione.
GLI ARTISTI :
Luisella ABBONDI. Antonella AFFRONTI. Rossella ANDRIANI. Arturo BARBANTE. Marco BEVILACQUA. Paolo BUFFA. Alessandro D’ANDRIA. Raffaele DRAGANI. Naire FEO. Dimitri GAZZIERO. Donatello GETSEMANI. Mario GIUBILATO. Jorja GRACE. Elisabetta GUCCIARDO. Piera INGARGIOLA. Nicola LISANTI. Marco LOTA. Maurizio MUSCETTOLA. Antonella MUSELLA. Iris OLTRE. Aldo PALAZZO. Maria Laura RICCOBONO. Paola SACCHI. Ferdinando SEGRETI. Nancy SOFIA. Lisa SORBA. Caterina VICARI
“ SIAMO ALLA FRUTTA”
mostra d’arte contemporanea
10/23 novembre 2018
Galleria e biblioteca d’Arte Studio 71
Via V. zo Fuxa n.9 – 90143 Palermo
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16.30 alle ore 19.30
Ingresso libero
Una folla giocosa e allegra, festosa e colorata, domani dalle 15, invaderà la città di Siracusa. Partirà dai Villini, per arrivare in via della Giudecca, un serpentone di pupazzi, oggetti scenografici e attori, accompagnati dai suoni della banda municipale città di Siracusa. Durante la parata, che attraverserà corso Umberto, piazza Pancali, largo XXV Luglio, corso Matteotti, piazza Archimede e via Maestranza, anche lo spettacolo itinerante della compagnia Degli Sbuffi che, con i loro pupazzi giganti e una barca volante ispirata ai “Viaggi di Pulcinella sulla Luna”, guidata da due Cuccurucù e seguita da tre Pulcinella, metterà in scena “Tozzabancone & Fittifitti”. E’ soltanto uno dei tanti eventi previsti dal San Martino Puppet Fest, la manifestazione organizzata dalla compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri di Siracusa, che dall’1 all’11 novembre legherà, in un ponte immaginifico, le feste di Ognissanti e di San Martino.
Il Festival sarà inaugurato domani mattina con la tavola rotonda “Sulle orme di Martino”, in programma alle 11 al Teatro Alfeo di via della Giudeccca. All’appuntamento interverranno: Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana; Francesco Italia, sindaco di Siracusa; Fabio Granata, assessore alle Politiche culturali del Comune di Siracusa; Silvio Spiri del centro culturale San Martino – Sezione Puglia; Aldo De Martino, presidente dell’Unima Italia (Unione internazionale della marionetta); Albert Bagno, consigliere dell’Unima Italia e direttore scientifico del Festival e Alfredo Mauceri, direttore artistico del Festival.
Il calendario della prima giornata del Festival, domani, prevede anche il laboratorio creativo “Burattiniamo” a cura della compagnia Corniani, in programma alle 17 nel salone della Caritas. Alle 18 di domani, al teatro Alfeo, sarà invece la volta del primo spettacolo in calendario: “Martino, il soldato di Cristo” della compagnia dei pupari Vaccaro-Mauceri che promuove il Festival. Per l’occasione i pupi siracusani ripercorreranno le tappe salienti della vita di San Martino che diede parte del suo mantello a un povero mendicante. “Martino, il soldato di Cristo” sarà proposto anche il 5 e l’11 novembre, ultimo giorno del Festival, sempre alle 18 al teatro Alfeo.
Cari colleghi,
Dopo anni di oblio, grazie all’impegno dell’associazione Notte di Zucchero riapre il Cimitero degli Inglesi all’Acquasanta. Il cimitero acattolico riaprirà venerdì 2 novembre, in occasione della festa dei morti.
A inaugurare il complesso monumentale palermitano, alle ore 9.30, saranno il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore comunale agli Impianti Cimiteriali Gaspare Nicotri e l’assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa.
Sarà l’associazione Notte di Zucchero, il cui presidente è Giusi Cataldo, a portare non solo alla riapertura del cimitero dell’Acquasanta chiuso e abbandonato ormai da anni, ma anche ad un momento di teatro di straordinario fascino.
Vi aspetto,
Buon lavoro
Caltanissetta torna protagonista a FICO Eataly World di Bologna, il parco tematico più grande del mondo dedicato al cibo. Il prossimo 4 novembre, infatti, la tradizione pasticciera nissena sarà protagonista di un evento dedicato al dolce nisseno per eccellenza: il rollò di ricotta. L’iniziativa si inquadra nell’ambito dell’evento dal titolo “Comuni in Festa” , che già dal 29 settembre, giorno dedicato alla festa del patrono San Michele, ha fatto conoscere ai visitatori di FICO il territorio e le tradizioni nissene attraverso un video.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra la Pro Loco di Caltanissetta e FICO, con il sostegno dei gruppi Uno@Uno e Ad Majora.
La performance gastronomica sarà ospitata all’interno degli spazi messi a disposizione dal celebre pasticciere siciliano Santi Palazzolo. All’interno dello stand, gli chef nisseni Paolo e Salvatore Alessi e il pasticciere Enzo Calabrese presenteranno al numeroso pubblico la tecnica di realizzazione del rollò, un dolce la cui tradizione rimanda alla scuola dei pasticcieri svizzeri che, giunti in Sicilia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, fecero conoscere nell’isola il dolce arrotolato.
L’incontro sarà, inoltre, occasione per far conoscere un’altra eccellenza dolciaria nissena: la “cubaita”.
Grazie a questa iniziativa i sapori e la tradizione rappresenteranno “la città e il suo patrimonio di storia, cultura e tradizioni, come dichiara il presidente della Pro Loco di Caltanissetta Giuseppe D’Antona: “ FICO è un evento per l’Italia. Centomila metri quadrati dedicati al cibo italiano e alle eccellenze del nostro Paese, per cui non potevamo non esserci. Ringrazio Santi Palazzolo che ha creduto in questa iniziativa mettendo a disposizione gli spazi all’interno dei quali presenteremo i nostri dolci ed in particolare il rollò che per l’occasione diventerà una sorta di “ambasciatore” della città”.
In occasione dell’evento torna una nuova edizione del concorso “Taste & Win Sicily” che permette di vincere vacanze premio in Sicilia e a Caltanissetta in particolare. Quest’anno partecipare al concorso è ancora più semplice perché basterà puntare il codice QR presente sulle migliaia di coupon – che raccontano la storia del rollò e della cubaita – distribuite all’interno di FICO o collegarsi al sito dell’iniziativa per vincere uno dei quindici soggiorni premio messi in palio da strutture ricettive siciliane.
Tutti i nisseni in visita a FICO, entro il 29 novembre 2018, riceveranno un coupon che permetterà loro di ottenere uno sconto del 10% su tutte le attività in svolgimento presso FICO EATALY WORLD di Bologna per tutto il 2019.
video da condividere on line
https://www.facebook.com/tasteandwin/videos/343156786453469/
Materiali video HD per la pubblicazione
Link video intervista Giuseppe D’Antona presidente Pro Loco Caltanissetta
https://drive.google.com/file/d/1qdlWG7QzW6ag3UxyxnjMAdEn7O8lqpDx/view?usp=sharing
Video Caltanissetta proiettato a FICO EATALY WORLD
https://drive.google.com/file/d/1zp1sCbkdqm9JkYRsw_XXA5PmU7Kyjtep/view?usp=sharing
Dagli affreschi dimenticati dell’Abatellis ai salotti sontuosi di Palazzo Mirto, dai sollazzi normanni alla roccaforte difensiva voluta dagli arabi. La visita al palcoscenico del Teatro Massimo, anticipata a domani (giovedì). E ancora, l’ex aeroporto militare di Boccadifalco che apre in notturna, le piccole chiese che raccontano storie di millenni, fino al regista e performer che “maneggia” la lingua dei siciliani. E le passeggiate degli esperti, che salgono a Montepellegrino e o cercano le rovine dei bombardamenti. Una chiusura col botto quella de Le Vie dei Tesori che nelle scorse settimane ha toccato quota 220 mila visitatori e si prepara all’ultimo weekend con un programma, se possibile, ancora più appetitoso. Che avrà anche una coda, visto che il prossimo finesettimana – dal 9 all’11 novembre – si aggiunge la Notte Bianca che aprirà gratuitamente i nove siti arabo normanni protetti dall’UNESCO, a Palermo, Monreale e Cefalù.
Intanto questo weekend apre già eccezionalmente solo domani (giovedì 1 novembre) dalle 10 alle 17, il retropalcoscenico del Teatro Massimo, che è da sempre tra i luoghi più richiesti del festival. Sarà l’ultima occasione per quest’anno, di scoprire i segreti conosciuti solo a scenografi, macchinisti e datori luci, tutto un mondo affascinante che deve per forza funzionare come un orologio.
Altro giro, altro tour. Partendo dai musei e siti istituzionali dove domenica (4 novembre) si potrà scegliere tra l’ingresso gratuito (come ogni prima domenica del mese, dalle 10 alle 13) e la visita guidata proposta dal Festival. Da Palazzo Abatellis dove verranno raccontati gli affreschi dimenticati che arrivano da Palazzo Sclafani, e i cicli aggiunti nel 1634 da Pietro Novelli, esposti nella (di solito chiusa alle visite) stanza della direzione. La mano del Novelli si ritrova anche nell’enorme affresco dell’ex ospedale Fatebenefratelli, che per Le Vie dei Tesori apre anch’esso soltanto la domenica.
Da Palazzo Abatellis a Palazzo Mirto è un passo, ma sontuoso: perché il secondo, (aperto domenica dalle 10 alle 13, turni di visite guidate ogni 40 minuti) è un museo di se stesso e della famiglia Filangeri. Arredi settecenteschi, porcellane, salotti, e un segreto “girevole” che vi spiegheranno sul posto nel corso di una particolarissima “visita in tre tappe”: dopo un’introduzione all’ingresso, la visita salirà a primo piano per scoprire il particolarissimo organo di Beyer – un organo a cilindro del XIX secolo, costruito dal viennese Anton Beyer, “meccanico di corte” del Regno delle due Sicilie, considerato un po’ l’antenato del juke-box – raccontato dall’artigiano e restauratore di strumenti antichi, Ugo Casiglia. Seconda tappa davanti al prezioso salottino restaurato due anni fa da Le Vie dei Tesori, su votazione on line dei visitatori: lo racconterà Ginevra Lo Sciuto, restauratrice della cooperativa Properart. La visita si chiuderà con il restauratore Marco Di Bella che mostrerà anche alcuni modelli e volumi originali della “biblioteca Hackert”.
Opportunità di visite dedicate anche per la Zisa e la Cuba, autentici sollazzi dei sovrani normanni nel cuore del “Genoardo”; ma anche per San Giovanni degli Eremiti e per il Castello a Mare, voluto dagli arabi e conservato nei secoli; quando si pensò di abbatterlo, nel 1923 si sollevò un’intera città e dovettero desistere. Da non perdere il Museo archeologico Salinas (aperto fino alle 17,30) che conserva la Pietra di Palermo con l’elenco dei 15 faraoni, a cui fanno la guardia inossidabili tartarughe acquatiche (possibile un brunch/break al Cafè Culture del museo) e le sculture “antiche” di un russo contemporaneo come Evgenij Antufiev, visitabili solo fino a questa domenica. Infine, il museo d’arte contemporanea RISO che ospita anche un’antologica su Croce Taravella e alcune installazioni della “Foresta urbana” che si scopre en plein air a piazza Bologni.
E visto che di musei si tratta, non perdiamo l’occasione per segnalarvi sia le belle collezioni archeologica, numismatica e figulina della Fondazione Branciforte, dove, fino a domenica, fa parte del percorso di visita anche il bellissimo salone della biblioteca, affrescato dal Moncada; e i depositi della GAM, che conservano un numero di dipinti e tele quasi pari a quello normalmente esposto, e di sicuro di analoga importanza. Si visitano su prenotazione, www.leviedeitesori.it, sabato dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 17.30 e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30.
BOCCADIFALCO IN NOTTURNA. Ma sono tantissimi i luoghi che Le Vie dei Tesori apre questo ultimo weekend. Con una sorpresa giunta in corsa, organizzata proprio per festeggiare l’enorme affluenza che ha avuto Boccadifalco. Venerdì, sabato e domenica, alle 19 e alle 22, sono state organizzate visite serali di 90 minuti a piedi all’interno dell’ex aeroporto militare che nasconde ben tre bunker, ma anche la torre di controllo e l’hangar risparmiato dai bombardamenti della guerra. Le visite saranno soltanto previa prenotazione sul sito www.leviedeitesori.it (biglietto singolo 3 euro), per massimo 40 persone per volta. Anzi, il percorso sarà arricchito da musiche proposte dagli ensemble del Brass Group.
LA VOCE DEL CORPO. Che cosa significa fare il segno delle corna in Inghilterra? E schiacciare l’occhio in Cina? E fare i segni del capo, gli scuotimenti della testa, i movimenti delle mani e delle braccia con cui ogni buon siciliano si esibisce spontaneamente a tutte le latitudini? A decifrare il codice di comunicazione non verbale più ricco e articolato del mondo arriva Luca Vullo, autore, regista, performer e ambasciatore della gestualità italiana. O più che altro, studioso di quel linguaggio non verbale che spesso e volentieri dice più di ogni parola, scritta oppure orale. Da Londra a San Francisco, dalla Germania all’estremo Oriente, Luca Vullo insegna e spiega come ci muoviamo a studenti universitari, attori, professori, un argomento cui ha dedicato la docu-fiction “La voce del corpo”, che è diventato un inestricabile e coinvolgente spettacolo teatrale, un cocktail di mimica e prossemica che fornisce nuovi strumenti per comprendere meglio la gente del Belpaese. Spettacolo che per la prima volta arriva a Palermo: venerdì (2 novembre), alle 21 al Real Teatro Santa Cecilia, sulle musiche originali di Giuseppe Vasapolli, e con due ospiti d’eccezione: la madre di Luca, Angela Gabriele, e la professoressa Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova che coinvolgerà gli spettatori in un’originale intervista scientifica. In collaborazione con il Brass Group. I biglietti costano 7 euro e si possono acquistare direttamente sul sito www.leviedeitesori.it
Restano chiusi, rispetto al programma, la cappella dei Falegnami, la chiesa degli Agonizzanti, gli oratori di Santa Maria La Savona e di Santa Maria del Sabato, il Miqveh e palazzo Comitini, biblioteca di Casa Professa e le catacombe di San Michele Arcangelo. Sold out, l’Ucciardone, l’Hotel Borsa e le sorgenti del Gabriele. Anticipata la chiusura alle 16,30 (dopo l’avvio dell’ora legale) al Castello della Cuba, Castello di Maredolce, Castello a Mare, Giardino della Concordia, giardino di Villa Napoli, chiesa della Pinta e chiesa dei Tre Re, oratorio dei santi Pietro e Paolo; alla Fossa della Garofala, al giardino di Villa Tasca (su prenotazione), a Villa Lanterna Gravina e grotta dell’acquasanta, e alle camere dello scirocco di Volpe Astuta e Villa Naselli
Su prenotazione, sono aperti Palazzo Utveggio e, solo domenica, lo Stand Florio, a poca distanza da Villa Whitaker Malfitano. Chiuso al festival, Palazzo Bonocore che da sabato ospita la mostra su Modigliani; è aperto invece Palazzo Sant’Elia dove, invece, è in corso l’esposizione sui cento capolavori dalle residenze imperiali russe: chi entra con i coupon de le Vie dei Tesori, otterrà un biglietto ridotto per l’esposizione, oltre a visitare il salone di Diana con l’installazione di Michelangelo Pistoletto. Aperta anche Villa Zito dove si visita gratuitamente la mostra sul patrimonio UNESCO.
ITINERARIO CONTEMPORANEO. L’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita, si arricchisce ancora con una sorpresa dell’ultimo minuto: si aggiunge infatti al percorso (in via Mogia 9) il laboratorio/Museo del Disegno di Nicolò D’Alessandro che condurrà personalmente la visita alla sua collezione, sempre viva e aperta, tra sue opere, contributi di “colleghi”, libri d’arte e chiacchiere. Dalle 18 alle 22, stessi orari di Minimum Studio dove è esposta una mostra di libri d’arte che raccontano “I Never Promised You a Rose Garden. Archipelago”, collettiva che racchiude installazioni, testi e opere di Ange Leccia, Brian Kuan Woo, Dora García, Jean-Philippe Toussaint, Joanne McNeil, Jocelyn Allen, Leah Clements; Lee Mckinnon; Minna Pöllänen. A cura di Magali Avezou e archipelago project; poi i tre piani più il sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, con i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, e le opere degli ospiti della Casa Terapeutica assistita (CTA) Karol che si occupa di pazienti psichiatrici, oltre all’opera di Cesare Massimo dedicata alla bella antenata Eufrosina, baronessa di Miserendino, protagonista di una delle storie d’amore e sangue più belle del periodo barocco. Casa Spazio accoglie le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge e Le Mosche continua nelle sue “indagini”. I Magazzini di Tessuti Parlato con un progetto di Isabella Ducrot saranno invece aperti venerdì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.
LE BOTTEGHE ARTIGIANE. Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, rivenditori di artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari: sono il patrimonio commerciale e artigianale, fattivo e senza tempo, di Palermo. Una ricchezza che si affianca a monumenti e siti, né più né meno, e come tale, verrà raccontata tramite lo storytelling che è il marchio de Le Vie dei Tesori. Che ha composto una guida cartacea e on line – affidandosi a un comitato di giornalisti innamorati della propria città – che esprime profondamente l’identità della città, e la rende diversa dalle altre. La guida sarà on line sul sito: chiunque potrà costruirsi il proprio itinerario, cercando la bottega nascosta accanto al museo, il laboratorio artigianale ai piedi di un antico palazzo. Con sorprese e particolarità da scoprire in loco, visto che gli artigiani saranno pronti a chiacchierare, raccontare, mostrare i laboratori.
LE PASSEGGIATE. C’è la Palermo laboriosa delle officine Ducrot, quella popolare dei mercanti dell’antica Loggia, quella naturalistica che era riserva di caccia reale e quella devastata dai bombardamenti del 1943. Le passeggiate de Le Vie dei Tesori si affidano spesso alla memoria di chi le guida, veri esperti che mantengono la promessa di far scoprire aneddoti poco conosciuti, storie perdute e angoli dimenticati. Sabato e domenica, le ultime passeggiate condurranno agli ex Cantieri Ducrot, “protetti” dal Basile; oppure, in notturna, si capirà chi è stato il detective italoamericano Joe Petrosino, ucciso in piazza Marina nel 1909. Da piazza Garraffello, si snoderà invece un percorso che entra nel cuore dell’antica Loggia dei mercanti; mentre salendo a Montepellegrino si scoprirà il Gorgo, il laghetto famoso perché abitato da insetti rari che hanno suscitato l’interesse degli entomologi di tutto il mondo.
Le passeggiate sono solo su prenotazione sul sito www.leviedeitesori.it
–BAMBINI NEI GAZEBO. Ultimi laboratori per i bambini: sono cinque i luoghi – chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino – dove le visite sono calibrate per grandi e piccini. In collaborazione con Babyplanner.it. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci sono i quattro gazebo dove i bambini possono partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche.
Le Vie dei Tesori è la più grande manifestazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale della città, sotto l’egida delle più alte istituzioni dello Stato (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministero dei Beni Culturali). Quest’anno il Festival è inserito nelle manifestazioni a massimo richiamo turistico dell’assessorato regionale al Turismo, è direttamente promosso dell’assessorato regionale ai Beni culturali, incluso nelle manifestazioni dell’Anno europeo del Patrimonio e nel programma ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura.
Le foto dei siti de Le Vie dei Tesori sono state realizzate da @Igor Petyx
ufficio stampa Le Vie dei Tesori
Simonetta Trovato | +39.333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
COME PARTECIPARE A LE VIE DEI TESORI
Tutti i coupon si trovano online sul sito www.leviedeitesori.it
10 visite 10 euro | 4 visite 5 euro | 1 visita 2 euro
HUB. Tutti i coupon si possono acquistare anche pure nei cinque info-point disponibili: piazza Castelnuovo, piazza Marina, piazza Bellini, piazza Verdi, corso Vittorio Emanuele (di fronte a piazza Bologni). Info: 091 842 01 04, tutti i giorni dalle 10 alle 18. Per le visite nei luoghi (esclusi i diciotto su prenotazione) non occorre prenotare. Basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito www.leviedeitesori.it e presentarsi all’ingresso dei luoghi. Un coupon da 10 euro = 10 visite; 5 euro= 4 visite; coupon da 2 euro = singolo ingresso a scelta. Acquistato il coupon, si riceverà una mail con codice QR che dovrà essere stampata e mostrata all’ingresso dei luoghi (o mostrata su smartphone o tablet). Il coupon da 10 o 4 visite non è personale e può essere utilizzato contemporaneamente da più persone in diversi luoghi, fino a esaurimento del suo valore. Per chi è sprovvisto del coupon saranno disponibili nei luoghi, soltanto ticket da 2 euro. Per le visite delle scuole prenotazioni@leviedeitesori.it
Per la sua quarta edizione il Festival Teatro Bastardo, diretto da Giovanni Lo Monaco, torna in una versione breve e densa che, con intento dichiaratamente provocatorio, affronta la “crisi” del teatro stesso, della sua identità e della sua fruizione. I quattro spettacoli in programma sperimentano nuove forme di espressione, di linguaggi e di significati, e rappresentano le direzioni di ricerca del Festival stesso, un festival che non ha paura di addentrarsi nelle zone di confine, dove il teatro muore per trasformarsi e trovare la sua ragion d’essere proprio nel presidiare questa soglia.
Gli spettacoli andranno in scena alla Sala Strehler del Teatro Biondo Palermo che con l’associazione Teatro Bastardo organizza il Festival del 2018, confermando il suo fondamentale sostegno insieme agli altri partner che hanno creduto nella continuità del progetto e nel valore che questa sfida può ancora dimostrare per la città di Palermo.
Inaugura il Festival lo spettacolo L’ASTA DEL SANTO. Un mercante in fiera sulle vite dei santi (mercoledì 7 novembre ore 21 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler) della compagnia toscana Gli Omini. La ricerca teatrale della compagnia si nutre della relazione con il pubblico, che anche in questa occasione diviene parte integrante di uno spettacolo-non spettacolo sulle vite dei santi, un gioco di acuta ironia esilarante e allo stesso tempo delicata.
Per la seconda serata Marìka Pugliatti presenta una nuova rielaborazione dello spettacolo SU-A (ovvero, Sull’Attore). Mutevole azione teatrale in quattro posizioni (giovedì 8 novembre ore 21 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler). Un monologo intimo e personale, in parte autobiografico, sul lavoro dell’attore, in cui l’artista siciliana in scena è attrice/lavoratrice/marionette/Bestia, come potente metafora del lavoro solitario dell’attore in una perenne lotta per la sopravvivenza dai tratti bestiali.
I Kronoteatro saranno al Festival con Cannibali (venerdì 9 novembre ore 21 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler), spettacolo presentato alla Biennale Teatro 2018, primo capitolo del Dittico della resa.
Attraverso un teatro declinato al maschile, in cui il corpo è il primo strumento e punto di partenza che racchiude il sentire umano, i Kronoteatro esprimono, in un esercizio del potere quotidiano, familiare e comune, quella sensazione di ineluttabile sottomissione dovuta a una gerarchia sociale non scritta, che ognuno di noi ha provato ogni tanto.
Chiude il Festival Filippo Michelangelo Ceredi con Between me and P. (domenica 11 novembre ore 21 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler) un lavoro che nasce dall’esigenza di riappropriarsi di una storia familiare, quella della scomparsa volontaria del fratello maggiore dell’autore. L’articolata ricerca della storia che attraversa questo evento nella sua elaborazione scenica, tra materiali d’archivio audio visivi e memorie personali, diventa un fatto che parla profondamente ad un presente individuale e collettivo.
Ci sarà spazio anche per un prezioso momento di confronto sul teatro di Carmelo Bene con la presentazione del libro Un Carmelo Bene di meno. Discritture di Nostra Signora dei Turchi di Marco Sciotto (sabato 10 novembre ore 17.30 | MUSEO INTERNAZIONALE DELLE MARIONETTE ANTONIO PASQUALINO). Dialoga con l’autore Umberto Cantone.
Il Festival Teatro Bastardo 2018 è organizzato dall’Associazione Culturale Teatro Bastardo
e dal Teatro Biondo Palermo.
In collaborazione con il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e con il sostegno
della Fondazione Ignazio Buttitta, Regione Siciliana. Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
Patrocinato dalla Città di Palermo, dalla Regione Siciliana. Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo,
dal Goethe-Institut Palermo e dall’Institut Français Palermo.
Si ringraziano il Sicilia Queer filmfest (partner), la Fondazione Orestiadi, Bisso Bistrot e Palazzo Ragusi
Guest House (sponsor).
***
Oltre il festival con
TEATRINO BASTARDO
La collaborazione con il Museo Pasqualino si sviluppa oltre il Festival con la presentazione in anteprima assoluta del laboratorio permanente di teatro per ragazzi (10-13 anni), Teatrino Bastardo, che si terrà al Museo Pasqualino dal 7 gennaio al 5 giugno 2019 (info su www.teatrobastardo.org).
Sin dalla prima edizione del Festival l’associazione Teatro Bastardo ha promosso il teatro per le nuove generazioni come mezzo significativo e insostituibile per l’educazione e la crescita, rendendolo uno spazio di confronto e di osservazione.
L’idea che informa il laboratorio permanente Teatrino Bastardo ha un significato culturale ben preciso: non è una scuola ma uno spazio-tempo dove si impara ad ascoltare e ad ascoltarsi, attraverso il lavoro delle improvvisazione e della spontaneità, tipiche del teatro contemporaneo e performativo, terreno di coltura di un pensiero divergente. Di fatto, prediligendo il tempo della verticalità, il laboratorio permetterà non solo di vedere le cose ma anche di analizzarle a fondo e criticamente.
Foto e testi »
https://www.dropbox.com/sh/da3o4bxal0vbnzm/AACA2Mkxaa1ERTjxKkaDYZyia?dl=0
comunicazione FESTIVAL TEATRO BASTARDO
Giulia D’Oro
comunicazione@teatrobastardo.org
www.teatrobastardo.org
TICKET AND BOOKING
biglietti: 10 € intero, 8 € ridotto
botteghino: Teatro Biondo Palermo, Via Roma, 258
da martedì a sabato 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00
domenica 9.00 – 12.00 e 16.00 – 19.00
nei giorni dello spettacolo: un’ora prima dell’inizio
Ufficio promozione
Via Roma, 248 Palermo
da lunedì a venerdì 9.00 – 13.00
lunedì e giovedì 14.00 – 18.00
vendita on line: Vivaticket
INFO
teatrobastardo.org
info@teatrobastardo.org
tel. (+39) 371 3017956
«Il Teatro Biondo quest’anno supporta in maniera integrale il Festival del Teatro Bastardo riconoscendone i meriti acquisiti, per preservarne la continuità negli anni. Del resto è la missione di questo teatro Stabile: aiutare a far crescere la cultura teatrale in città premiando le eccellenze che il mercato rischia di soffocare».
Roberto Alajmo
direttore artistico Teatro Biondo Palermo
«Raccontare le differenze è importante. Se lo si fa su un palcoscenico ancora di più: in questo caso
il teatro recupera quella funzione etica e sociale che gli appartiene di diritto. Teatro Bastardo è, per sua stessa ammissione, aperto ai generi e ai linguaggi, nella ferma convinzione che sulla scena c’è ancora parecchio da dire».
Andrea Cusumano
Assessore alla cultura del Comune di Palermo
TEATRO BASTARDO 2018
UN FESTIVAL CONTRO IL TEATRO
Dopo la fine della scorsa edizione, ci siamo interrogati spesso sul senso del nostro festival, ponendoci in una condizione critica rispetto a quello che stiamo provando a costruire.
Avere un punto di vista obliquo sulla realtà, filtrata attraverso il teatro e sul teatro stesso, è stato sempre il nostro fattore specifico, quello che rende “bastardo” il nostro festival. In fin dei conti questa è la vera novità che cerchiamo di suggerire in contrapposizione a parole come “eventi”, “festival”, “manifestazioni culturali” che suonano ormai fin troppo inflazionate.
Partendo da queste considerazioni, abbiamo deciso di ripartire da un esercizio di autocritica, riflettendo su quello che stiamo tentando di realizzare.
Ci siamo chiesti: ma di Teatro Bastardo c’è veramente bisogno? Di festival ce ne sono tanti e talvolta il loro proliferare sembra rispondere a un bisogno culturale più indotto che reale, perfettamente in linea con una logica consumistica dalla quale vogliamo prendere nettamente le distanze.
Teatro Bastardo nasce come festival di ricerca e di sperimentazione con l’intento di provocare punti di domanda, per riflettere insieme sulla direzione e su cosa sia oggi il teatro contemporaneo, mettendo in scena le proposte più diverse del panorama artistico nazionale e internazionale.
Ma quello che promuove Teatro Bastardo si può ancora chiamare “teatro” (almeno nel senso in cui è stato sempre usato questo termine)? O sarebbe meglio invece parlare di performance (parola abusatissima e spesso usata come termine ombrello per dire tutto e nulla allo stesso tempo)? E se è performance, allora che cos’è la performance? O meglio: che cos’è questo nuovo ibrido chiamato teatro performativo?
Non v’è dubbio che stiamo attraversando un passaggio epocale nel quale questa forma d’arte (il teatro?) tenta di ridefinirsi, scrollandosi di dosso una patina di muffa e l’odore di stantio che l’hanno confinata nell‘alveo delle “arti nobili” ma secondarie.
Di fatto l’operazione intelligente che sta tentando di compiere il teatro contemporaneo, cercando di fornire nuove energie e nuova dignità a se stesso, è di andare coraggiosamente contro il teatro stesso, o meglio, di andare contro un certo tipo di teatro, ricercando nuove forme di espressione, di linguaggi e di significati, diversi dal passato. In questo senso crediamo che anche Teatro Bastardo sia un festival contro il teatro, un festival che non ha paura di addentrarsi nelle zone di confine, dove il teatro muore per trasformarsi e trovare la sua ragion d’essere proprio nel presidiare questa soglia.
Per questo motivo ci stiamo interrogando anche sul senso di quegli elementi strutturali che rappresentano l’ossatura di un festival. Il “tema”, le “sezioni”, hanno motivo di esistere ancora in un festival fluido come aspira ad essere il nostro?
D’altronde, essere un festival piccolo e riuscire a sopravvivere all’interno della rosa delle “manifestazioni culturali” comporta la costruzione di una rete con istituzioni pubbliche e private, alimentarla, farla crescere e sforzarsi di mantenerla nel tempo, dato che senza il sostegno di queste realtà, “probabilmente”, un piccolo festival come il nostro sarebbe votato all’estinzione.
Purtroppo, lavorare in questa direzione e trovare il sostegno necessario non è sempre facile. Non solo perché in Teatro Bastardo è insito il germe del rischio e del pericolo, ma anche perché i nostri interessi a volte possono essere una “scommessa in perdita”.
Il nostro è necessariamente un discorso politico prima ancora che economico o di costume. Un discorso che rischia di interrompersi senza il sostegno e la lungimiranza delle istituzioni.
Quest’anno, grazie all’aiuto del Teatro Biondo e degli altri partner che hanno creduto nella nostra “scommessa”, abbiamo realizzato un’edizione (breve) intensa e dinamica, provocatoriamente nel segno della “crisi” del teatro stesso e della sua fruizione. Per il futuro ci auguriamo, per noi e per le promettenti realtà locali, che si prevedano ancora nuovi spazi di programmazione nell’agenda culturale cittadina con prospettive durature d’investimento.
Sarebbe davvero un peccato trascurare esperimenti artistici che tentano di esaudire una sempre più matura domanda culturale della città, ma diverrebbe ancora più preoccupante rinunciarci del tutto.
Giovanni Lo Monaco – direttore artistico Festival Teatro Bastardo
ORGANIZZATO DA TEATRO BASTARDO
TEATRO BIONDO PALERMO
PATROCINIO – CITTÀ DI PALERMO
REGIONE SICILIANA. ASSESSORATO TURISMO, SPORT E SPETTACOLO
INSTITUT FRANÇAIS PALERMO
GOETHE-INSTITUT PALERMO
PARTNER– SICILIA QUEER
MUSEO INTERNAZIONALE DELLE MARIONETTE
ANTONIO PASQUALINO
CON IL SOSTEGNO DI FONDAZIONE IGNAZIO BUTTITTA
REGIONE SICILIANA. ASSESSORATO BENI CULTURALI
E DELL’IDENTITÀ SICILIANA
SPONSOR
FONDAZIONE ORESTIADI
BISSO BISTROT
PALAZZO RAGUSI GUEST HOUSE
STAFF
direzione artistica – Giovanni Lo Monaco
direzione organizzativa – Giovanna La Barbera
produzione – Agnese Gugliara
comunicazione – Giulia D’oro
progetto grafico -Donato Faruolo
website/coordinamento comunicazione
Roberto Speziale
promozione
Chiara Bonanno
fotografi – Fiorella Ippolito, Francesco Romeo
PROGRAMMA
SPETTACOLI
mercoledì 7 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
L’ASTA DEL SANTO
un mercante in fiera sulle vite dei santi
di Luca e Giulia Zacchini
con Giuseppe Macauda e Luca Zacchini
produzione Compagnia gli Omini
giovedì 8 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
SU-A
(ovvero, Sull’Attore)
mutevole azione teatrale in quattro posizioni
da Wedekind, Ionesco, Shakespeare,
Kane e Valentin di e con Marìka Pugliatti
produzione LEMOSCHE, in collaborazione con
il Museo internazionale delle marionette
Antonio Pasqualino
venerdì 9 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
CANNIBALI
di Fiammetta Carena
regia di Maurizio Sguotti
con Tommaso Bianco, Alex Nesti,
Maurizio Sguotti
produzione Kronoteatro
domenica 11 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
BETWEEN ME AND P.
di e con Filippo Michelangelo Ceredi
produzione Filippo Michelangelo Ceredi, Teatro delle Moire / Danae Festival – 2016
con il sostegno di ZONA K
OLTRE IL TEATRO
sabato 10 novembre, ore 17.30
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Presentazione del libro di Marco Sciotto
Un Carmelo Bene di meno.
Discritture di Nostra Signora dei Turchi
Umberto Cantone discuterà con l’Autore
LUOGHI
TEATRO BIONDO PALERMO
MUSEO INTERNAZIONALE DELLE MARIONETTE
ANTONIO PASQUALINO
mercoledì 7 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
L’ASTA DEL SANTO
un mercante in fiera sulle vite dei santi
di Luca e Giulia Zacchini
con Giuseppe Macauda e Luca Zacchini
produzione Compagnia gli Omini
disegni Luca Zacchini
scritture Giulia Zacchini
SINOSSI
Lo sapevate che Sant’Antonio da Padova era di Lisbona? E che Santa Barbara è il nomignolo degli esplosivi perché suo babbo morì fulminato subito dopo averla decapitata? Sapete a chi chiedere aiuto in caso di geloni? E chi è il patrono dei rosticcieri? E sapete il perché? E che spesso i perché sono fuori dalla grazia di Dio? L’Asta del Santo è uno spettacolo e un gioco, un mercante in fiera con le vite dei Santi. 44 santi sono stati disegnati su 44 carte, ad ogni carta corrisponde la straordinaria vita di un santo, tra vite sovrannaturali, morti truci, peripezie e superpoteri. Al pubblico vengono distribuite fiches in modo iniquo, casuale, senza criterio. Con quei soldi, e quanti siano dipende dal santo culo, si possono comprare i Santi. Al termine di ogni vita raccontata si aprono le offerte. 3 sono i premi finali e 3 i vincitori tra il pubblico, vero protagonista delle sorti della serata. Una serata che presta il fianco alla pena corporale, all’improvvisazione, all’ironia dissacrante.
BIO
Compagnia toscana gli Omini è nata nel 2006 con il primo obiettivo di avvicinare le persone al teatro e di far nascere il teatro dalle persone. Spesso la costruzione degli spettacoli è il risultato di settimane di indagine territoriale e interviste fatte a la gente comune. Dal 2014 è compagnia residente all’Associazione Teatrale Pistoiese, Premio Enriquez, nel 2014, come “Compagnia d’innovazione” per la ricerca drammaturgica e l’impegno civile, vince il Premio Rete Critica, nel 2015, come miglior compagnia dell’anno.
giovedì 8 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
SU-A
(ovvero, Sull’Attore)
mutevole azione teatrale in quattro posizioni
da Wedekind, Ionesco, Shakespeare, Kane e Valentin
di e con Marìka Pugliatti
produzione LEMOSCHE, in collaborazione con il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
suono Manfredi Clemente
scene Giuliana Di Gregorio e Philippe Berson
SINOSSI
«Avanti, avanti, avanti, signori!
E voi, gaie signore, entrate nel serraglio!
Vi potrete ammirar, con freddo orrore o con ardente voluttà,
la Bestia senz’anima che il nostro genio doma»
Con queste parole un’attrice “marionetta”, una donna lavoratrice, provocatoriamente una Bestia, per l’appunto, introduce lo spettacolo; mostrando tutto di sé e della sua vita personale e lavorativa. Tutto il suo carattere ferocemente bestiale, che non lascia spazio ad altro, se non a un unico intento, un’ossessione: il lavoro.
Lavorare per poter sopravvivere: questa, per la Bestia, è l’unica vera necessità. Nient’altro esiste; nessun desiderio, nessuna ormai antica ambizione, nessuna dignità. Un diario solitario e intimo, SU-A, che vede l’attrice/lavoratrice/marionetta/Bestia, addomesticata soltanto alle proprie necessità, esibirsi in quattro posizioni: Sulla sedia, Al muro, Sul tavolo e Al buio.
Ammicca, sculetta, sciorina un vecchio repertorio che lascia trasparire una velata emozione. Per andare avanti è costretta a una completa autonomia, alla solitudine; mostra denti e unghie, lotta per sopravvivere, vendendosi in un frenetico atto di autopromozione. E dimenticandosi dei suoi poteri: libertà e creatività.
«Una riflessione personale – dice Marìka Pugliatti –, quasi autobiografica, sul lavoro dell’attore, sulla sua precarietà e sulla sua solitudine, che in questa nuova versione di SU-A, assume toni ancora più cinici e crudi».
BIO
Marika Pugliatti nata a Messina, ha frequentato la scuola Teatès di Michele Perriera e debutta nel ruolo di Ofelia nell’Amleto di Carlo Cecchi al Teatro Garibaldi. Ha collaborato con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, e altri importanti esponenti del teatro nazionale (Marcello Sambati, Alfonso Santagata, Ninni Bruschetta, Antonia Truppo, Carlo Cecchi). Dopo aver realizzato due suoi lavori teatrali – 100calls e SU-A – inizia a collaborare attivamente come performer con il gruppo di artisti LEMOSCHE. Dal 2015 al 2017 interpreta il ruolo di Clitemnestra nell’Orestea (una tragedia organica?) di Romeo Castellucci. Nel 2018 partecipa agli spettacoli Storia di Bambole, Repentite e Sante e Giullari di Dio di Mimmo Cuticchio.
venerdì 9 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
CANNIBALI
di Fiammetta Carena
regia di Maurizio Sguotti
con Tommaso Bianco, Alex Nesti, Maurizio Sguotti
produzione Kronoteatro
costumi Francesca Marsella
luci Amerigo Anfossi
video animazione Fabio Ramiro Rossin
musiche MaNu Dj
si ringrazia Nicoletta Bernardini e Francesco Gigliotti, per le immagini concesse del video “La Sila”
SINOSSI
«Moriamo ogni giorno, ogni giorno ci viene tolta una parte della vita
e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce».
Lucius Annaeus Seneca
Lo spettacolo tratta l’esercizio del potere. Come tutti gli accadimenti della vita, anche questo è illusorio, ci induce a crederci vivi, perché assorbe il nostro tempo, le nostre energie e i nostri pensieri. Quello che in sintesi estrema chiameremmo vita.
In scena vediamo due differenti abitudini di praticare il potere. Per l’uomo adulto questo è tangibile perché politico, sociale ed economico. Lo sforzo è quindi il tentativo di accrescere il proprio dominio o perlomeno mantenere uno status quo. Il giovane possiede un potenziale; la sua giovinezza è il suo potere. Per lui il futuro è tutto in divenire, tutte le possibilità gli sono concesse e la sua vita è nelle sue mani.
Il messaggio è semplice: Non si deve morire. Non morire è non accettare l’inevitabile decorso biologico. Non morire ci è impossibile. Soprattutto se si pensa che si inizia a farlo in giorno in cui si viene concepiti.
La resa è ancora una volta l’unica possibilità.
BIO
La Compagnia Kronoteatro è stata fondata ad Albenga (Sv) nel 2004 da Tommaso Bianco, Alberto Costa, Vittorio Gerosa, Gabriele Lupo, Alex Nesti, Nicolò Puppo, Matteo Tonarelli a cui si unisce nel 2007 Maurizio Sguotti. Kronoteatro trova il proprio fondamento nella alleanza tra generazioni, nella collaborazione tra un professionista maturo e artisti più giovani. Il loro teatro è un teatro declinato al maschile, ma soprattutto un teatro dove il corpo è il primo strumento ed il punto di partenza; luogo dove si racchiude il sentire umano. Ed è dal corpo che scaturisce, plasmata ed influenzata, la parola.
domenica 11 novembre, ore 21.00
Teatro Biondo Palermo / Sala Strehler
BETWEEN ME AND P.
di e con Filippo Michelangelo Ceredi
produzione Filippo Michelangelo Ceredi, Teatro delle Moire / Danae Festival – 2016
con il sostegno di ZONA K
tutor Daria Deflorian, nell’ambito della residenza artistica
accompagnamento alla realizzazione Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani
accompagnamento alla coreografia Cinzia Delorenzi
assistenti al progetto Clara F. Crescini, Sara Gambini Rossano, Francesca S. Perilli
SINOSSI
Between me and P. nasce dalla radicale esigenza di riappropriazione di una storia famigliare.
Pietro sparì volontariamente nel 1987 all’età di 22 anni, senza lasciare tracce. Dopo venticinque anni Filippo, il fratello minore, ha avviato una lunga ricerca per tentare di avvicinarsi a lui e capire cosa lo portò alla decisione di sparire. La ricerca è un tentativo di portare luce su un’assenza silenziosa e pervasiva, e la sua elaborazione scenica una possibilità di trasmettere questa storia, che parla profondamente al presente individuale e collettivo.
Attraverso la penombra e la luce del videoproiettore, Between me and P. crea un dialogo tra i materiali visivi e audio di un archivio, le elaborazioni video dell’artista e la sua presenza scenica.
BIO
Filippo Michelangelo Ceredi è nato a Locarno nel 1982. Cresce e studia a Milano, dove si laurea in filosofia. Nell’audiovisivo lavora come assistente alla regia di Marco Bechis, segue la realizzazione di serie web e progetti da videomaker. Dal 2012 inizia una formazione teatrale seguendo laboratori e lavorando come tecnico e nel 2016 debutta a Danae Festival con “Between Me and P.”, presentato successivamente a Santarcangelo Festival 2017.
OLTRE IL TEATRO
sabato 10 novembre, ore 17.30
Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Presentazione del libro
Marco Sciotto
Un Carmelo Bene di meno.
Discritture di Nostra Signora dei Turchi
Umberto Cantone discuterà con l’Autore
IL LIBRO
«La guerra dichiarata da Carmelo Bene alla rappresentazione nell’arte, al suo ruolo consolatorio, all’identificazione tra teatro e spettacolo, è ciò che ha mosso la sua attività fin dagli inizi. Spinta, questa, che nel corso degli anni e della sua carriera è maturata, fino a giungere ad esiti definitivi che hanno mostrato, forse per la prima volta in modo totale e compiuto, come sia possibile ottenere l’assenza in luogo della rappresentazione teatrale, passando per la dissoluzione del significato nel significante, della volontà nell’abbandono, dell’azione nell’atto.
Nostra Signora dei Turchi rappresenta un momento cardine di questo percorso e si manifesta in quattro modi differenti nel giro di pochi anni (dal 1966 al 1973): se ne hanno un romanzo, due versioni teatrali e una versione cinematografica. Ogni mezzo attraversato, un successivo passo verso l’avvento dell’irrappresentabile.
È quindi interessante attraversare le differenti incarnazioni di Nostra Signora dei Turchi, analizzando il modo in cui, al suo passaggio, i mezzi espressivi di queste incarnazioni subiscono una radicale trasformazione, una sorta di rivoluzione interna che li porta quasi a divenire buchi neri del significato. Marco Sciotto tenta qui questo viaggio, concentrandosi principalmente sul romanzo come dispersione della narrazione nei non-eventi che lo costituiscono e sul film come sfinimento dell’immagine-corpo e del senso che si disperdono nella sensazione. Ad ogni passaggio, un Carmelo Bene di meno».
BIO
Marco Sciotto è nato nel 1984 a Catania, città nella quale si è laureato in Filosofia discutendo una tesi su Carmelo Bene. Si è poi specializzato in Estetica all’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi sulla questione del disgusto e dell’irrappresentabile nell’estetica e nelle arti contemporanee.
Da anni si occupa di teatro, delle relazioni tra i differenti linguaggi artistici e delle loro implicazioni nell’estetica contemporanea. Fa parte del Centro Studi Carmelo Bene e del Centro Studi Giorgio Manganelli e negli anni ha collaborato con diverse riviste, tra le quali, soprattutto, «Engramma – La Tradizione Classica nella Memoria Occidentale» e «Arabeschi – Rivista Internazionale di Studi su Letteratura e Visualità» e di quest’ultima, dal 2017, è anche redattore.
Ha fondato la compagnia teatrale Delenda Teatro, fa parte del collettivo di artisti che ha riaperto il Teatro Coppola di Catania e che lo tiene in vita dal Dicembre del 2011 e dal 2016 è, inoltre, tra i curatori di “Aritmie – Variazioni e Interferenze del Contemporaneo”, la rassegna di teatro contemporaneo del Coppola che ha visto protagonisti, tra gli altri, Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio), Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Ermanna Montanari e Marco Martinelli (Teatro delle Albe), Fanny & Alexander e Armando Punzo (Compagnia della Fortezza).
Marco Sciotto
“Altro, altrove, ancora” è il titolo della mostra di Silvia Ripoll che si aprirà sabato 3 novembre 2018, ore 18, presso la Galleria Arte Cavour di Corso Cavour 119, Messina.
La Ripoll, Catalana di nascita, ma adottata dalla Sicilia ed in particolare cittadina di Capo D’Orlando, ha studiato Archeologia in Spagna e viaggiato per il mondo accumulando esperienze e cultura.
La mostra presenta una serie di foto fatte con un sitema semplice quanto pratico come lo smartphone e ritoccate con una applicazione gratuita, Photo Director. Il sistema utilizzato porta ad una immediatezza e freschezza espressiva senza pari. La Ripoll gioca con colori, luci, effetti di ogni genere per esaltare i suoi corpi perfetti, la natura tipicamente siciliana, in un gioco di colori e forme che trascende la materia per divenire spirito e concetto puro di arte. Le immagini fluttuano in un universo onirico conservando il calore del popolo mediterraneo e chiarificano allo spettatore l’introspezione psicologica del soggetto.
“Altro, altrove, ancora” rimarrà aperta fino al 15 novembre. La mostra osserverà i seguenti orari di visita: da lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle 20.00.
Organizzazione:
Direttore Paolo Accordino
Direttore artistico Maurizio Gemelli
“Altro, altrove, ancora”
Galleria “Arte Cavour”
Corso Cavour 119 – Messina
Inaugurazione 3 novembre ore 18
3 novembre – 15 novembre 2018
Orari di visita dal lunedì al sabato 17:00-20:00
Ingresso Gratuito
Contatti con galleria e autore:
CATANIA – Una grande festa. Un primo tassello per la riqualificazione dal basso di tutto il quartiere. Alla presenza del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, dell’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella, ai rappresentanti della direzione Cultura del Comune, ai collaboratori e agli sponsor dell’iniziativa tra cui il main sponsor, Giuseppe Campanella di Fineco Bank, Salvatore Boanjuto, proprietario dell’omonima Cappella, ha consegnato ufficialmente alla città “Fuori dai cieli”, la splendida opera di Gomez, street Artist internazionale che, con il suo tratto caravaggesco ha dato nuova vita a via Bonajuto.
“Un dono alla città – ha detto Bonajuto – un segnale di speranza per i catanesi e per i giovani, costretti troppo spesso ad andare via. Il bello può fermare l’emorragia di cervelli – ha continuato – e raccontare un’altra storia, di una città che vive e che resiste oltre le difficoltà”.
L’angelo, che abbraccia con il suo sguardo la Cappella Boanjuto, bene storico di assoluto pregio di cui è diventato principale custode, altro non è che il simbolo del riscatto e della speranza.
Un aspetto sottolineato anche dal primo cittadino. “L’opera di Gomez è uno splendido dono non solo al figlio di Salvatore Bonajuto, che oggi fa il compleanno, ma a tutta la città. Il murale è davvero splendido e dà un respiro internazionale a Catania, una città unica al mondo, sempre più apprezzata e non solo dai turisti”. Pogliese ha sottolineato anche la bontà del metodo, utile ed efficace, soprattutto in questa fase di difficoltà di Palazzo degli Elefanti. “Apprezzo molto il metodo messo in campo da Bonajuto – ha proseguito il primo cittadino – che, con il sostegno di alcuni privati, ha dato nuova vita a tutta la via”.
Entusiasta anche l’assessora alla Cultura, Barbara Mirabella, che si è soffermata sulla necessità di creare nuove occasioni per raccontare una Catania diversa, piena di energie, e sulla bellezza dell’opera di Gomez, “La cui luce – ha evidenziato – rappresenta la metafora di una comunità che, nonostante le difficoltà, resta viva e e lotta per affermare se stessa e la sua forza”.
Una grande festa, dunque, per avviare una narrazione differente, nuova, positiva. “Sono felice di aver dato un piccolo contributo – ha concluso Bonajuto – e spero vivamente di essere imitato”.
Per la rassegna di teatro contemporaneo Altrescene Preview, venerdì 2 novembre alle ore 21 sul palco di Zo centro culture contemporanee, unica data per la Sicilia, a Catania arriva Roberto Latini con il suo “Cantico dei Cantici” che si basa su uno dei testi più antichi di tutte le letterature.
Roberto Latini, Premio Ubu 2017 come migliore attore e performer per il “Cantico dei Cantici”, firma anche l’adattamento e la regia dello spettacolo, per le musiche e suoni di Gianluca Misiti (premio Ubu 2017 ‘Miglior progetto sonoro o musiche originali’) e luci e tecnica di Max Mugnai. Lo spettacolo, organizzazione Nicole Arbelli, è una produzione Fortebraccio Teatro, con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi e con il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna.
NOTE DI REGIA
Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito.
Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.
Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature.
Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.
Roberto Latini
CANTICO DEI CANTICI – TEASER VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=hDuYXoN0O74
FORTEBRACCIO TEATRO
Fortebraccio Teatro è una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dal 1999. Volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, vive della collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai.
ROBERTO LATINI – direzione artistica
Attore, autore e regista, si è formato a Roma presso Il Mulino di Fiora, Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992.
Tra gli altri, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore e il Premio della Critica 2015. Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012, è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Ha ricevuto il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici.
GIANLUCA MISITI – musica e suono
Musicista e compositore, lavora per il cinema e per il teatro. Ha ricevuto nel 2015 il premio speciale Telesio D’Argento al Festival “La Primavera del Cinema Italiano” per la colonna sonora del film di E. Leo Noi e la Giulia. Ha ricevuto il Premio Ubu 2015 nella categoria Miglior progetto sonoro o musiche originali, e di nuovo il Premio Ubu 2017 nella stessa categoria per lo spettacolo Cantico dei Cantici.
MAX MUGNAI – luci e tecnica
Inizia a lavorare nell’ambito teatrale nel 1991 come tecnico luci al Teatro di via Speroni (Roma). Dal 1995 ad oggi collabora con l’attrice regista Ilaria Drago. Dal 1998 al 2001 è stato l’elettricista di Maurizio Viani nella compagnia di Leo de Berardinis.
Ha collaborato con diverse compagnie di teatro e danza del panorama italiano, tra cui Le Belle Bandiere, Sistemi Dinamici Altamente Instabili, Diablogues, Marco Manchisi, Farneto Teatro. Ha firmato le luci de L’onorevole (2015) e di Assassina (2017) per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
Ufficio Stampa
Zo centro culture contemporanee
Gianluca Reale – 335.1090375