Enna. 600° Patrona Maria SS. della Visitazione. 27 novembre 2011 – 25 novembre 2012 Anno Giubiliare Mariano

Enna. Resterà nei cuori degli ennesi e non solo il 600° anniversario della Proclamazione di Maria SS. della Visitazione Patrona di Enna. La percezione della sua grandezza è stata data ieri durante la presentazione dell’evento.
A darne divulgazione sono stati il vicario foraneo Mons. Francesco Petralia, il sindaco Paolo Garofalo ed il rettore della confraternita della Visitazione, Mimmo Valvo alla presenza del presidente del Collegio dei Rettori di Enna, Ferdinando Scillia. Come primo atto basti pensare che il vescovo Mons. Michele Pennisi ha indetto uno straordinario Anno Mariano che avrà anche le caratteristiche di anno giubilare.
Ed inizierà domenica con l’intronizzazione del simulacro della Madonna nell’altare maggiore. È il primo grande passo di un evento definito unico: “Gli ennesi si proiettano nell’immagine della Patrona” ha detto il sindaco Garofalo per far meglio intendere la devozione degli ennesi verso la Vergine Celeste.
Mons. Petralia si è detto convinto che “se riusciamo a far capire meglio il ruolo di Maria nella nostra fede, siamo riusciti in qualcosa di importante”.
Il rettore Valvo emozionato ha detto che “sarà un anno in cui volgeremo lo sguardo e l’attenzione alla nostra Patrona” ed ha annunciato “la realizzazione di una corona preziosa per il Bambino in braccio alla Madonna”.
A tal proposito a maggio una delegazione ennese sarà a Roma per l’incoronazione del Bambino con rito presieduto dal Papa Benedetto XVI che li riceverà in udienza e ci sarà inoltre la recita del Rosario nei giardini vaticani con celebrazione presieduta dal Cardinale Comastri. Per la sua straordinarietà l’amministrazione comunale, mons. Petralia e la confraternita hanno messo su un intenso programma religioso e civile ed è stata data vita a 4 Comitati: Promotore; d’Onore; Scientifico e Organizzativo e chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che l’appuntamento venga inserito all’interno degli eventi speciali.
L’evento avrà essenzialmente una connotazione religiosa e le manifestazioni che verranno organizzate avranno carattere nazionale con il coinvolgimento di personalità italiane e straniere di primissimo piano, sul piano culturale e religioso.
Basti pensare che il 2 luglio, giorno della festa patronale, è prevista la ripresa televisiva della Messa Pontificale per la celebrazione della quale è stato invitato il Card. Bagnasco, il Card. Romeo e tutti i vescovi della Sicilia. L’1 luglio, invece, la messa sarà trasmessa in diretta su Rai 1; grande attenzione anche alla città perchè l’intento degli organizzatori è quello di coinvolgere tutti gli ennesi e renderli protagonisti.
Nel ricco programma sono previste anche delle conferenze divise in tre cicli, ha spiegato mons. Petralia, “teologico, spirituale e storico tenuti da illustri ospiti da gennaio a maggio”. Previsti anche degli incontri su tematiche culturali con riferimenti ed aspetti mariani, con coinvolgimento delle scuole e dell’Università Kore di Enna e tra i personaggi attesi anche l’ex presidente della Repubblica, Scalfaro. Ed ancora rassegne cinematografiche e teatrali, mostre dal tema ovviamente mariano; raduni di tutte le confraternite d’Italia intitolate alla Madonna della Visitazione, e mariane; esibizione delle bande musicali siciliane; rassegna dei fuochi pirotecnici (dal 28 giugno al 1 luglio) con esibizione della ditta vincitrice il 2 luglio.
Il sindaco ha, infine, annunciato interventi strutturali presso il Duomo dove verrà dislocata la statua di Mazzini, posta di fronte la chiesa, per far posto ad un’altra che rappresenti il 600° e la Madonna, mentre la piazza antistante la chiesa sarà definitivamente vietata alle auto.

Il vescovo diocesano Mons. Michele Pennisi con un proprio decreto del 18 ottobre 2011, ha indetto un anno giubilare mariano per la città di Enna che nel 2012 ricorda il 600° anniversario della proclamazione di Maria SS della Visitazione a patrona della città. Fu il Senato Civico dell’allora Castrogiovanni a volere affidare alla Madonna della Visitazione il patronato della città che in precedenza era affidato alla Madonna Assunta.
A seguito della decisione della municipalità, una delegazione di ennesi formata da due rappresentanti del Civico Senato, da due dignitari della Chiesa Madre e da un esperto artigiano partirono, il 6 gennaio 1412, da Catania alla volta di Venezia per acquistare il simulacro ligneo della Madonna. Stante a quanto riferiscono autorevoli fonte storiche, la statua venne acquistata nel quartiere di Campo dei Frari nella bottega del maestro Gennazzin, e arrivò ad Enna il 29 giugno dello stesso anno. La prima processione si tenne il 2 luglio dell’anno successivo.
Le varie ricorrenze centenarie sono state sempre ricordate con significative manifestazioni, hanno lasciato un ricordo alle generazioni successive e sono segno dell’attaccamento degli ennesi nei confronti della loro Patrona. Nel 400° anniversario della proclamazione a patrona della città, il 2 luglio del 1812, il papa Pio VII volle celebrare in Vaticano una solenne messa in onore della Patrona di Castrogiovanni. In precedenza nel 1795, la statua della Vergine era stata incoronata dal Capitolo Vaticano. L’incoronazione venne ripetuta, nel 1812, proprio in occasione del 400° anniversario dell’arrivo della statua in città.
La festa della Madonna della Visitazione è molto sentita dalla popolazione ennese ed è famosa in tutta la Sicilia per gli aspetti che la rendono unica e inconfondibile. I festeggiamenti di ogni anno culminano il 2 luglio, quando nel tardo pomeriggio, la statua viene portata in processione su un pesante e artistico fercolo (vara) dai confrati scalzi, per raggiungere la Chiesa di Montesalvo. In tal modo si vuole ricordare l’episodio evangelico della visita di Maria alla cugina Elisabetta. La festa viene preceduta da un intero mese di preparazione. Alle celebrazioni in onore della Patrona, partecipano – oltre agli ennesi – numerosi pellegrini che giungono da ogni parte d’Italia e i tanti emigrati che attendono il giorno della festa per tornare nel paese natio.
Numerosi cittadini, le associazioni culturali e di volontariato, le storiche confraternite presenti in città hanno giustamente sollecitato l’Amministrazione a volere solennizzare la ricorrenza del seicentesimo anniversario.
Le celebrazioni in onore della “Madonna del 2 luglio”, infatti, da sempre assumono ad Enna una forte connotazione civile e non soltanto religiosa, ed è per tale motivo che l’Amministrazione, non volendo restare insensibile alle richieste dei cittadini, ha predisposto un programma ricco di eventi .
Per le celebrazioni della storica ricorrenza, l’Amministrazione si trova in perfetta sintonia con il vescovo diocesano e con il clero della città di Enna, tanto che il programma delle manifestazioni deve considerarsi unitario.
Per preparare e seguire i vari avvenimenti, l’Amministrazione di concerto con le altre istituzioni e gli altri Enti, darà vita ad un Comitato Promotore, al Comitato d’Onore, al Comitato Scientifico e al Comitato organizzativo.
Le manifestazioni che si intendono organizzare avranno carattere nazionale e prevedono il coinvolgimento di personalità italiane e straniere di primissimo piano sul paiano culturale, sociale e religioso. Inoltre, le manifestazioni intendono caratterizzarsi come momento di riflessione della comunità sulle sue radici storiche, come riscoperta del patrimonio storico, culturale e religioso, come rafforzamento del senso di identità e della memoria storica da trasmettere alle giovani generazioni
Il Sindaco di Enna, considerata l’importanza che l’avvenimento assume nella storia della città e in considerazione dell’alto spessore delle molteplici iniziative, ha avanzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la richiesta di riconoscimento di “grande evento” a tutto il programma predisposto.

L’anno giubilare mariano verrà inaugurato alle ore 18.30 del 27 novembre 2011, prima domenica di Avvento , con una solenne celebrazione eucaristica in Duomo che sarà presieduta da Mons. Mario Russotto vescovo di Caltanissetta, poiché il vescovo diocesano Mons, Michele Pennisi si trova in Brasile per una missione pastorale. Prima della messa la statua della Madonna verrà, con una semplice cerimonia, portata dagli ‘ignudi’ nell’abside centrale del Duomo, dopo essere stata prelevata dalla Cappella dei Marmi.
L’anno giubilare mariano verrà chiuso il 25 novembre 2012, festa di Cristo Re.

Da Enna l’interna,
Enna l’eccelsa,
Enna la profonda.
Dalla sua alta rocca,
dai balconi,
dagli spalti del castello,
dalle torri domini con
lo sguardo tutto intorno. (…)
Da questa eminenza netta, da questa inaccessibile fortezza,
da questo gran
castello della Lombardia,
da questa acropoli, scorgi ogni lato e capo di Trinacria.
Qui è il centro,
il punto più remoto e più interno,
e qui è l’onfalo,
la grotta e il grembo del più antico mito:
della madre terra,
della natura che muore e che risorge.

( Vincenzo Consolo)

“Era, infatti, così grande il prestigio e l’antichità di quel culto che, andando in quel luogo, sembrava che si recassero non al tempio di Cerere, ma da Cerere in persona.
….gli abitanti … danno l’impressione non di cittadini …ma di tanti sacerdoti, … coabitatori e supremi ministri di Cerere”.
(M. T. Cicerone, La seconda azione giudiziaria contro Gaio Verre, Libro IV)

Così parla M. T. Cicerone nel descrivere Enna, come fecero molti altri personaggi illustri, identificando la città con il mito.
Ma adesso di quei luoghi cosa è rimasto? Che cosa è ancora leggibile sul territorio di questa antica leggenda che tanto ha influito e caratterizzato questo luogo da persistere tuttora nella memoria e nei gesti di ogni giorno?

IL CULTO
Nella ricerca delle origini della città di Enna, importante è la collocazione di uno dei miti più poetici: l’amore materno identificato con il grande ciclo delle stagioni.
Quando l’uomo cercò di spiegare gli eventi straordinari, i misteri che accompagnavano le cose della natura e che hanno portato alla formazione del mondo, la fantasia intervenne e così Demetra/Cerere e Persefone/Proserpina spiegarono il mistero dell’avvicendarsi delle stagioni.
I Sicani videro nel monte Enna la sacra sede della loro divinità, matrice di vita e fecondatrice di messi, di armenti e di uomini, la dea Madre legata alla terra e alle attività dell’agricoltura ed è su questo culto che si innestò il culto misterico di Demetra.
E fu proprio da una grotta nei pressi di Enna, precisamente sulla collina di Cozzo Matrice vicino il mitico lago di Pergusa, che Ade/Plutone, il dio degli Inferi e della notte, incantato dalla bellezza primaverile della nipote Persefone la rapì.
La madre cercò invano per nove giorni, facendosi luce nella notte con fiaccole di abete accese nella bocca della vicina Etna, gridando “Kore – Kore”, e la terra, dalla dea ignorata, si inaridì al sole in un mondo senza più primavere.
Demetra chiese allora a Zeus di intervenire, così questi, per impedire che gli uomini morissero per le molte carestie che si abbatterono sulla terra, fece sì che Persefone passasse gran parte dell’anno in compagnia della madre. Ritornò così il ciclo delle stagioni.
Demetra/Cerere, dea delle messi, aveva presso l’omonima rocca ad Enna la sede di un gigantesco simulacro, un magnifico colosso di pietra, ed accanto ad esso, pure in pietra, vi era un secondo colosso raffigurante Trittolemo. Esso era il figlio del re Celeo, e fu l’unico che seppe indicare alla dea il posto in cui si trovava la figlia rapita. Demetra per ringraziarlo gli donò i semi di grano e un aratro di legno guidato da una coppia di draghi e gli insegnò l’arte dell’agricoltura mandandolo in ogni parte del mondo affinché lo insegnasse all’umanità.
Un istmo angusto di terra collegava la rocca con un’ampia spianata (al posto dell’attuale Castello) dove sorgeva maestoso e solenne il santuario vero e proprio, con il tempio dedicato alla dea.
Vicino al tempio c’erano sicuramente tutta una serie di spazi attrezzati per il buon funzionamento del santuario, c’erano le abitazioni delle sacerdotesse e gli inservienti, oltre ai locali per il deposito dei doni votivi, come le fosse campanate ritrovate all’interno dell’attuale Castello di Lombardia testimoniano e si pensa che servissero per la conservazione del grano donato.

La presenza di un così importante santuario testimonia la sacralità del suolo di Enna.
Il suo culto fu molto sentito dai greci e dai romani, che ne fecero una delle divinità più celebrate.
Le feste Elusine, infatti, durante il periodo greco, si celebravano a febbraio e alludevano al risveglio primaverile con il ritorno di Persefone sulla terra. Le grandi Elusine avvenivano nella seconda metà di settembre, quando Persefone tornava agli Inferi.
Queste feste duravano nove giorni (tanto quanto era durata la ricerca di Demetra). La processione era spettacolare e raggiungeva anche 30.000 presenze che entravano ad Eleusi (nell’Attica) di notte in silenzio con in mano tante fiaccole accese.
I romani celebravano Demetra, adesso chiamata Cerere, duranti i Cerealia, festa che si svolgeva con solenni cerimonie e giochi circensi dal 12 al 19 aprile.
In agosto poi le matrone romane festeggiavano Proserpina, con primizie di frutta e favi di miele, indossando abiti bianchi in ricordo della sua purezza virginea.
Inizia adesso il percorso, tra quei luoghi che videro in un lontanissimo e glorioso passato, svolgersi il mito di Cerere, cercando con l’aiuto di molta letteratura classica e con quei pochi frammenti rimasti sul territorio a sentire di nuovo lo spirito della terra farsi carne e rivivere tra noi.

Dal Mito alla Storia
Ermocrate di Siracusa già nel 424 a. C. affermò: “Noi non siamo né Joni né Dori, siamo Siciliani. Gesticoliamo come antichi mercanti fenici, siamo furbi come greci, capziosi come bizantini, blasés come cavalieri andalusi, e portiamo ancora grande rispetto ai Morti, ed alle necropoli di quanti su quest’isola ci morirono. Portiamo nella lingua, nei comportamenti, nella cucina, nella religiosità, pezzi di cultura greca, romana, bizantina, musulmana, normanna, angioina, aragonese, catalana . Ognuno di loro ha lasciato segni, tracce architettoniche, capolavori d’arte, trasformando l’isola intera in un museo all’aperto unico al mondo”.
Una Sicilia in grado di offrire piaceri ad ognuno dei suoi visitatori.
E pensare che già nel Medio Evo la Sicilia appariva “infuocata e folgorata di lava e di sole, come un terrestre inferno, abitata da gente più simile a diavoli che ad esseri umani”. Per arrivare alla “invenzione” della Sicilia di Stendhal che fa dire alla “duchesse de Palliano ”: “…viaggiando attraverso la Sicilia, il mio scopo non è stato solo quello d’osservare i fenomeni dell’Etna, né di chiarire per me e per gli altri, quello che gli antichi autori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato soprattutto il piacere degli occhi, che in questo singolare paese è grande”.
Ci piacerebbe che qualcuno di voi venisse in Sicilia per vedere, conoscere, godere, assaggiare quello che ha incantato, coloro che ci sono venuti negli ultimi quattromila anni. E sognare. Girando, con una buona guida tra le mani, tra i suoi Monumenti più belli, tra i parchi archeologici, tra le riserve naturali.
Questa è la Sicilia e la Città di Enna una delle sue perle.

600° Anniversario della Proclamazione di Maria SS. Della Visitazione
Quando inizia un viaggio, per ognuno di noi, inizia una storia, nella quale si vedono uomini in cerca di Arte, di esperienze, di paesaggi, di avventure, di radici, che hanno scelto la Nostra terra in passato e continueranno a sceglierla oggi ed anche domani.
Il viaggio è sinonimo di scoperta, per questo la città di Enna si candida per accogliere non solo turisti ma viaggiatori attratti da eventi, musica, teatro, arte, letteratura o semplicemente da paesaggi , qualità, dolcezza di vivere.
Enna aprirà le porte delle sue Chiese, del suo Castello, del suo teatro, dei suoi musei, dei suoi parchi archeologici e naturali e delle sue montagne.
Con questa evento la Città vuole mettere in campo tutte le risorse, i suoi eventi tradizionali e quelli religiosi, nei quali la città dovrà venire fuori quale Terra di percorsi e suggestioni per il viaggiatore colto e curioso che potrà cogliere la varietà del paesaggio, la ricchezza dell’arte, la stratificazione culturale unica e originale di un territorio orgoglioso e consapevole delle sue potenzialità.
Enna come Palcoscenico di bellezza, polveriera di fantasia e genio, città magnifica quale esplosione di serenità greca e di follia normanna.
Un susseguirsi di itinerari della bellezza, dell’antichità, dei monti, dei sentieri sconosciuti, dei monumenti di tenera pietra dorata. Uno spostarsi senza meta, per perdersi, intrufolarsi, sonnecchiare sono i modi che suggeriamo per cogliere lo spirito della Città. Insomma, tanti viaggi in uno. Indicare uno solo di questi itinerari significherebbe mettere in ordine, cioè andare contro lo spirito dionisiaco della terra di Cerere la cui storia è fitta di misteriose emozioni. Ecco Enna.

Festa della Patrona Maria SS. della Visitazione (dal 1° giugno al 16 luglio)
La Tradizione
Maria SS. della Visitazione, nel 1412, sostituì il culto pagano di Cerere Dea delle messi e protettrice di Enna. Il Duomo di Enna, cattedrale di enorme valenza artistica, è stato eretto in onore della Madonna della Visitazione patrona della città tra il ‘400 e il ‘500. Il culmine della festa è il 2 luglio In questa data si riversano in città migliaia di fedeli e di turisti che affollano le vie principali del centro storico per assistere alla processione della statua della Madonna ricoperta interamente di ori e pietre preziose, facenti parte del tesoro del Duomo custodito presso il Museo Alessi di Enna e allestita all’interno di una grande “bara” del XVI secolo, chiamata “Nave d’oro”, intagliata nel prezioso metallo e portato a spalla da 216 confrati scalzi, noti come gli “ignudi”. La tradizione si rifà proprio ai contadini del tempo che trainarono il carro con il fercolo completamente nudi, con una fascia bianca che cingeva i lombi. La processione parte dal Duomo, che si trova nella parte orientale della città, e si svolge alla volta della Chiesa di Montesalvo, che si trova dalla parte opposta. Durante il faticoso percorso la processione fa tappa in numerose piazze, dove vengono esplose salve di cannone, le cosiddette “sarbiate”, che sono offerte dalla cittadinanza. All’arrivo a Montesalvo dall’omonima chiesa escono correndo le statue di san Zaccaria e di santa Elisabetta, che vanno incontro alla Madonna. Subito si sparano fragorosi colpi di cannone, e subito dopo l’entrata in chiesa del fercolo partono i fuochi d’artificio in una suggestiva cornice.