Assoro chiude il simposio del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia

Assoro. Si è così concluso in toto il simposio dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ieri infatti l’ultima scultura per il paese assorino è stata consegnata al Sindaco. Assoro è città d’arte come tutta la provincia ennese ma il suo orgoglio lo manifesta nella realizzazione di eventi tra quali Assoro Arte dove un numero sempre crescente di artisti partecipano all’estemporanea di pittura per il premio Elio Romano e che arricchisce il Comune di opere. Quest’anno Direttore artistico della XXI edizione è stato il maestro Mario Termini il quale oltre che organizzare e dirigere il simposio, ha sostenuto quotidianamente lo scultore per Assoro. E’ stato lo scultore giamaicano Mario Tapia a realizzare l’opera per Assoro che -a suo dire-ha avuto nei quindici giorni di lavoro l’accoglienza che si fa ad un forestiero che ritorna al paese e che quindi ha lavorato in un’atmosfera calda nonostante il clima montano.
Un’identità aperta la figura femminile di Mario Tapia, affascinante e timida nello stesso tempo, s’immedesima all’idea dell’Italia unita. Dietro l’io c’è un altro, e dietro l’altro un’altra. Se si sfoglia a cipolla, forse riesce finalmente a trovare te stessa.
La ferita ideologica ha, infatti, una fondamentale radice narrativa: se la libertà narrativa del personaggio sta tradizionalmente tutta da una parte, dall’altra rimangono solo lacrime e sangue, noia, stereotipi, sentimentalismi, che ci rimane da fare se non capriole di identità? Il bambino, leggendo storie di personaggi uguali a lui, si rispecchia e intanto cresce. Questo è l’obiettivo dell’artista a cui rivolge il pensiero più intimo,quello dell’umiltà a fin di bene, la figura infatti aspetta di scoprire una personaggio dietro il personaggio, che la rassicuri sul fatto che ci sia un posticino anche per lei nel fantastico mondo di chi è libero di esprimersi in ogni forma,magari usurpato, quel posto, ma da godersi fino in fondo. Il personaggio “femminile” è solo una delle tante sue possibili variazioni, più o meno aggraziata ma sempre presente nell’artista,sia essa spirituale o terrena resta la personificazione di ogni ideale. La sua opera per Assoro aggiunge dei simboli caratteristici del paese, primo fra tutti il castello dove trova sostegno la figura poiché ogni individuo è legato ai propri luoghi,il gufo che simboleggia la comprensione, la luce dopo la soluzione di un problema, le gocce d’acqua, elemento trasparente e leggero a rappresentare il sudore di quanti lavorarono per un obiettivo così grande, che si concretizzano nella formazione dell’Italia vista ai piedi della scultura con immagine speculare.

Luisa Gardali