Enna. Rom ventenne arrestata per violazione di domicilio e tentato furto in abitazione

Arrestata in flagranza di reato della nomade Katarina Dragutinovik, di anni 20, nata in Italia, disoccupata, pregiudicata, per i reati di violazione di domicilio con violenza sulle cose e di tentativo di furto in abitazione, entrambi aggravati dall’aver determinato a commettere i reati una persona minore non imputabile, nel pomeriggio di ieri 3 settembre dal personale del nucleo volanti del 113.
In particolare, gli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, diretto dal Commissario Capo della Polizia di Stato, dott. Claudio Pucci, hanno ricevuto la segnalazione sulla linea 113 della presenza ingiustificata di due donne in un condominio sito in via Mulino a Vento.
Gli agenti delle pattuglie portatisi immediatamente sul posto, riuscivano a bloccare le due giovani all’interno dello stabile e, essendo prive di documenti, le accompagnavano presso gli uffici della Questura, venivano sottoposte a perquisizione e, all’interno degli slip della più piccola delle due, D.V. di anni 13, veniva rinvenuto e sequestrato un ritaglio in materiale plastico.
Per come accertato dagli investigatori, tale oggetto era stato utilizzato dalla Katarina Dragutinovik per aprire il portone d’ingresso dell’edificio e potersi introdurre successivamente nelle abitazioni per effettuare dei furti.
La ragazza ventenne aveva poi fatto nascondere lo strumento alla minore in modo da non essere scoperta in caso di un eventuale controllo.
La nomade, che risultava avere diversi “alias”, non era infatti nuova nel commettere tali fatti:
– in data 21 aprile 2012 era stata arrestata da personale della Sezione Volanti di Catania per i reati di furto in abitazione in concorso e veniva condannata alla pena di mesi 8 di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena;
– in data 14 agosto 2012 era sottoposta a rilievi foto dattiloscopici in quanto si aggirava con fare sospetto all’interno di alcuni condomini siti nel centro abitato di Siracusa.
Stante la gravità del quadro indiziario a suo carico, la giovane, di origini macedoni, veniva tratta in arresto per i reati previsti e puniti dagli artt. 614, 56 e 624bis c.p. aggravati dall’art. 111 c.p..
Ultimati gli atti, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Enna, dott. Francesco Augusto Rio, che procede alle indagini, la Dragutinovik Katarina veniva accompagnata in regime di arresti domiciliari, a causa di una recente maternità della stessa, presso un centro di accoglienza mentre la minore D.V. veniva collocata in una comunità protetta.