Piazza Armerina. In Basilica Cattedrale “L’Anno della Fede”

Piazza Armerina. Domani nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, inizia per la Chiesa Cattolica l’Anno della Fede che a Piazza Armerina sarà avviato con un solenne pontificale.
Con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina mons. Michele Pennisi, domani pomeriggio in Basilica Cattedrale a partire dalle 18.30 verrà inaugurato l’Anno della Fede.
L’Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI, cade nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e nel ventesimo anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, e terminerà il 24 novembre 2013.”Il Papa –dice il Vescovo Pennisi – ci offre, con l’Anno della Fede, una straordinaria possibilità per riscoprire la forza e la bellezza della nostra fede, che si fonda su un avvenimento: l’incontro personale con Gesù, via, verità e vita. In Diocesi proporremo grandi eventi attraverso i quali approfondire i contenuti delle quattro Costituzioni conciliari, in modo da riscoprire la novità del Concilio, e guardare al Catechismo della Chiesa Cattolica come autentico frutto del Concilio stesso”. “In questi ultimi anni nella nostra diocesi -ricorda Pennisi- sono state condotte alcune ricerche socio-religiose sulle appartenenze, sulle pratiche religiose, sulle credenze non solo della maggioranza che si professa cattolica, ma anche di altre minoranze cristiane o appartenenti ad altre religioni e sulle minoranze non religiose. Da queste inchieste risulta che la fede è in crisi, non solo all’esterno ma anche all’interno della nostra Chiesa fra coloro che sono stati battezzati”.
Per aiutare i cattolici a riscoprire la fede Benedetto XVI in questo mese di ottobre ha convocato l’assemblea del Sinodo dei vescovi, che si occuperanno della “nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Il Vescovo Pennisi rileva infine anche la fondamentale importanza del dialogo ecumenico:“Per ravvivare il dono della fede siamo chiamati, nello spirito del Concilio Vaticano II, a dialogare non solo con gli altri cattolici ma anche con i fratelli e sorelle delle altre confessioni cristiane, con gli appartenenti alle altre religioni e con i non credenti e gli indifferenti. La necessità di dialogare con tutti esige il rispetto delle verità rivelata che ci è stata affidata, che non ammette mezze o doppie misure sia in campo dogmatico che in campo morale e implica la salvaguardia della originalità del messaggio cristiano, come messaggio di salvezza da proporre a tutti”.

Marta Furnari