EnnaEuno sospende temporaneamente le bollette TIA 2006. Ma chi pagherà le spese? Assoconsumatori: Fatture automaticamente divenute inoppugnabili

Vista la nota dell’Ufficio di Gabinetto dell’ Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità con la quale veniva comunicata alla Società l’ istituzione di un tavolo tecnico afferente la problematica TIA anno 2006, il Collegio di Liquidazione ha disposto con provvedimento del 18/02/2013 la temporanea sospensione, per tutti i comuni della provincia di Enna, dell’efficacia esecutiva degli avvisi bonari notificati relativamente alla TIA anno 2006.

Questa la lapidaria comunicazione da parte di EnnaEuno le bollette TIA 2006. Si sono scritti fiume di parole, la società sino ad ora nel massimo del silenzio, Sindaci che hanno atteso il ritorno dalle vacanze all’estero di uno dei due liquidatori per potersi riunire (prevista per la prossima settimana) i vari Comitati ennesi che non hanno risparmiato comunicati e contestazioni, e finalmente ci voleva l’intervento dell’Assessore regionale all’Energia, che in data 15 febbraio ha comunicato alla società d’ambito, a seguito della riunione tenutasi a Catania l’otto c.m.: “nelle more degli approfondimenti tecnici appare opportuno che si proceda ad una sospensione dei termini di pagamento legati agli avvisi bonari TIA 2006 di imminente scadenza al fine di evitare l’avvio di un contenzioso massivo, così come paventato dal coordinamento dei comitati dei cittadini”
Ora viene spontaneo chiedersi: chi pagherà le spese?

E Pippo Bruno di Assoconsumatori comunica:
Le prime fatture TIA 2006 pervenute ai cittadini in data 15 dicembre 2012 per le quali non è stato proposto ricorso sono automaticamente divenute inoppugnabili perché passati 60 giorni dall’avvenuta notifica. Nonostante la conclamata illegittimità degli atti, il cittadino dovrà pagare per gli errori commessi da chi rappresenta le istituzioni. In questa situazione di grande confusione si parla insistentemente di sospensione, ma anche in ciò occorre fare chiarezza. La sospensione, lo stesso termine lo indica, è un atto che interrompe per un lasso di tempo un provvedimento che è destinato a proseguire, per rendere l’idea basti pensare alla sospensione di un incontro di calcio che riprende successivamente con il risultato acquisito all’atto della sospensione. Una ipotesi di sospensione non garantisce minimamente i contribuenti perché terminata la stessa che ha una limitazione temporale (da… a..) tutto riprende, in modo tacito, come prima e così passano i 60 giorni e gli atti diventano inoppugnabili, con danno per gli ignari contribuenti. Queste considerazioni nascono dalla ormai decennale esperienza nel seguire il problema rifiuti in provincia e nella considerazione che in tutto questo tempo non c’è stato un vero tentativo di riportare il tutto nell’alveo della legale applicazione delle leggi dello Stato, tranne il caso sporadico di qualche comune. Gli stessi proclami in periodo di campagna elettorale sono la dimostrazione di come si vuole carpire la buona fede dei cittadini con parole che non risolvono i problemi. Una seria impostazione del problema dovrebbe essere avviato con l’annullamento in autotutela degli atti messi in moto dall’ATO. Da queste considerazioni emerge a garanzia dei cittadini l’unico strumento dell’impugnazione dell’atto di fronte alla magistratura tributaria. Se si vuole affrontare seriamente il problema bisogna avere il coraggio di azioni incisive, concrete e legalmente valide, del resto dall’assessore regionale all’energia, magistrato, ci si può aspettare ciò. Si chiede il ritiro della delibera e degli atti consequenziali conseguenti con efficacia ex tunc. Conseguentemente chiediamo l’invio ai contribuenti di una nota di credito relativa alla fattura emessa il 15/11/2012. L’associazione ha inviato segnalazione agli organi competenti relativamente all’affidamento diretto alla società “ANDREANI TRIBUTI SRL”. Poiché risulta essere stata fatta una cospicua anticipazione alla suddetta società per il servizio di stampa, imbustamento e postalizzazione di detti avvisi di pagamento,si chiede che tali somme non vengano inserite nei bilanci dell’ATO né tantomeno dei comuni per essere spalmati sui cittadini,ma vengano addebitate a chi ha materialmente sbagliato.

Il coordinamento provinciale dei Comitati cittadini ringrazia il collegio di liquidazione di Ato EnnaEuno che accogliendo l’invito dell’Assessore regionale Marino, ha deciso di sospendere la Tia 2006, in attesa che si trovi una soluzione legittima e definitiva all’intera questione. “Ancora una volta vogliamo ribadire – afferma il coordinatore Carlo Garfalo – che questa era l’unica strada da percorrere per evitare che il cittadino, per difendersi, dovesse presentare un ricorso con costi non indifferenti; ancora una volta ribadiamo che il problema è politico e che la politica deve avere il coraggio di affrontarlo e di saper trovare la soluzione migliore possibile per le parti e prima di ogni cosa, una soluzione legittima”.
Ecco per intero le loro spiegazioni:
Seppure con un leggero ritardo, i Commissari Liquidatori di Ennaeuno spa hanno accolto l’invito inviato dall’Assessore Regionale all’Energia Dr. Nicolò Marino ed hanno sospeso la TIA 2006 per tutta la Provincia, ad esclusione del Comune di Troina, dove gli accertamenti sono stati notificati dallo stesso Comune, a seguito di precedente accordo con la società d’Ambito.
Come si ricorderà, la nota dell’Assessore del 15 febbraio veniva emessa a seguito di un incontro tenuto a Catania dallo stesso Assessore Marino, in data 11 febbraio, con i Sindaci ed i Comitati Cittadini.
In quella sede si erano approfonditi i temi riguardanti le notifiche effettuate agli utenti ennesi e relative alle bollette Tia 2006, contestate non solo dagli stessi Comitati ed Associazioni di Consumatori, ma anche da alcuni Sindaci (Enna, Nicosia, Cerami, Assoro e Piazza Armerina) che in varie forme hanno preso le distanze da tali notifiche.
La proposta avanzata dall’Assessore Marino, “tendente ad evitare l’avvio di un contenzioso massivo, così come paventato dal coordinamento dei comitati cittadini” (riportato nella suddetta nota), è stata quella di avviare un tavolo di discussione tra le parti per verificare se ci sono condizioni legali per trovare una soluzione definitiva e legittima all’intera questione.
Come Coordinamento dei Comitati Cittadini la proposta era stata accolta, a condizione che si procedesse tempestivamente a sospendere gli effetti esecutivi delle notifiche delle bollette, evitando eventuale ed inutile contenzioso, ma soprattutto un onere a carico dei cittadini per la presentazione dei ricorsi alla Commissione Tributaria Provinciale.
In questo senso ci corre l’obbligo ringraziare lo stesso Collegio di Liquidazione che ha accolto l’invito dell’Assessore Marino.
Adesso, da un punto di vista giuridico, i tempi di scadenza delle notifiche sono sospesi e lo rimarranno fino a quando l’istituendo tavolo di discussione non arriverà ad una determinazione, sia essa positiva, che negativa ed in tal senso auspichiamo che quanto prima il tavolo venga istituito.
Ancora una volta vogliamo ribadire che questa era l’unica strada da percorrere per evitare che il cittadino, per difendersi, dovesse presentare un ricorso con costi non indifferenti; ancora una volta ribadiamo che il problema è politico e che la politica deve avere il coraggio di affrontarlo e di saper trovare la soluzione migliore possibile per le parti e prima di ogni cosa, una soluzione legittima.
Nessuno ha mai detto di non voler pagare, nessuno contesta il “quantum”, che a posteriori, tra l’altro, non può essere determinato, ma tutti vogliamo atti legittimi e inattaccabili.
Da più parti si dice che il servizio è stato espletato e che questo ha avuto un costo. Ricordiamo, comunque, a tutti, che il servizio dei rifiuti è stato affidato a Sicilia Ambiente in house e quindi senza alcuna gara e non esisteva, così come non esiste, ancora oggi, un piano industriale del servizio ed il costo non era altro che la sommatoria delle varie voci di spesa, dove il costo per l’eccessivo personale (soprattutto amministrativo e dirigenziale) costituiva e costituisce ancora oggi un peso rilevante nel costo complessivo del servizio.
Il risultato raggiunto con questa sospensione, per la quale abbiamo lavorato sodo, perché credevamo che poteva essere il minimo da raggiungere e che consente di poter fermare le lancette dell’orologio delle scadenze delle notifiche, ci fa sorvolare sullo scetticismo di molti, anche dopo aver appreso la posizione assunta dall’Assessore Marino, ma soprattutto sull’assenza della gran parte dei nostri rappresentanti istituzionali che hanno fatto finta di niente o hanno tirato per le lunghe, tentando di far passare il tempo, senza prendere alcuna iniziativa.
Ci chiediamo: se non ci fosse stato l’intervento dell’Assessore, come sarebbe finita? Perché, ad esempio i Sindaci, non hanno chiesto la convocazione dell’assemblea in tempo utile per invitare i commissari liquidatori quantomeno a sospendere gli effetti della TIA? Perché hanno accettato la convocazione dell’assemblea in data 26 febbraio e quindi fuori tempo utile?
Per non parlare poi di quelli che ufficialmente dicevano che tutto era a posto e dopo l’iniziativa presa dall’Assessore Marino, sono diventati i primi paladini della battaglia intentata dai Comitati Cittadini e da diverse Associazioni di Consumatori.
Riteniamo, a parte ogni polemica, che nelle prossime settimane tutti quanti, ognuno per la parte che rappresenta debba lavorare per trovare una soluzione definitiva al problema, per chiudere il passato e guardare avanti, alla luce delle grandi novità e degli interventi legislativi fatti dal Governo Crocetta e approvati dall’Assemblea Regionale in materia di rifiuti e soprattutto di ritorno del servizio ai Comuni.