Troina. Convegno sull’ospedale sant’Andrea dei Fatebenefratelli

Ruderi ospedale sant'Andrea di TroinaTroina. Organizzato dal circolo Ancipa di Legambiente, nell’ambito della campagna di Salvalarte Sicilia, si è svolto domenica mattina nell’aula consiliare un convegno sull’ospedale sant’Andrea dei Fatebenefratelli. Di quest’ospedale fondato nel 1592, di cui oggi si possono vedere soltanto i ruderi, ne hanno parlato l’architetto Luciano Allegra, che da anni studi il centro storico di Troina, e i cultori di storia locale Basilio Arona e Silvestro Messina. Descrivendo come doveva essere la struttura con le sue 14 camere di degenza, Luciano Allegra ha detto che l’ospedale fu edificato su un baluardo del sistema difensivo del castello. In questo baluardo difensivo esisteva una porta a tenaglia, verosimilmente la porta del Guardiano, una delle cinque porte di accesso al castello. Quello che è rimasto dell’antico edificio ospedaliero ì staticamente instabile e rappresenta un pericolo perche crollare quando meno ce lo si aspetta. Per questo motivo, Allegra ha suggerito un sollecito intervento di recupero e di protezione con strutture in legno per adibirlo a museo della civiltà contadina. Basilio Arona ha attinto dal manoscritto di fra’ Antonino del 1711 notizie sull’ospedale sant’Andrea dei Fatebenefratelli. Dal manoscritto del frate cappuccino sappiamo che fino al 1580 nell’abazia di Santa Chiara, che era ubicato a metà di via Conte Ruggero dove adesso c’è l’Oasi Maria SS, c’era un’infermeria. In quel lontano 1580, l’infermeria fu trasferita dall’abazia di santa Chiara a dove ora ci sono solo i ruderi dell’edificio dell’ospedale sant’Andrea. Ad accudire agli ammalati provvedeva la confraternita di Maria SS della presentazione, che si sarebbe dovuta chiamare la “consorellanza” perché era composta di sole donne. Silvestro Messina ha ricostruito le vicende attraverso le quali le istituzioni municipali di quel tempo affidarono nel 1592 la gestione dell’ospedale all’ordine Fatebenefratelli. Fondata nel 1539 da san Giovanni di Dio, laico spagnolo, per curare gli infermi, i poveri e le prostitute, la congregazione Fatebenefratelli fu elevata a ordine religioso ospedaliero nel 1586 dal pontefice Sisto V. Ispirandosi al motto “Fate bene fratelli a voi stessi per amore di Dio”, i monaci del convento-ospedale di Troina con 14 stanze di degenza e 6 posti letto si occupavano di accudire agli ammalati poveri ricoverati e di mantenere i proietti, i bambini abbandonati dai genitori.
Silvano Privitera