Processo Patenti facili, alcuni hanno patteggiato, restano solo nove gli imputati

patenti faciliContrasti tra collegio giudicanti e difese nel processo “patenti facili” dove c’è il rischio che tutto vada in prescrizione e le difese non vogliono che il processo vada avanti con nuovi giudici. Il collegio giudicante, presieduto da Giuseppe Tigano, ha deciso di rimanere invariato per cui il processo riprenderà il prossimo 13 ottobre per le conclusioni. Si tratta del processo che vede imputati titolari di scuole guida, collaboratori ed anche dipendenti della Motorizzazione civile, individuati da un’indagine del 2007 degli agenti della squadra Mobile e dalla Digos, colpevoli di avere concesso facilmente delle patenti. Nell’udienza il presidente Tigano ha comunicato l’intenzione di modificare il collegio, per via delle recenti assegnazioni di incarichi ai giudici a latere Calogero Commandatore e Ottavio Grasso, che dovranno occuparsi anche dell’ufficio Gip-Gup. Le difese non hanno dato il loro consenso per la prosecuzione dell’istruttoria e quindi per evitare ulteriore lungaggini che potevano portare alla prescrizione, i due giudici hanno dovuto continuare a occuparsene. Il processo si era aperto il 30 maggio 2010, mentre la vicenda risale al 2005 e 2006. In quei due anni, a Enna, ottennero la patente più di 5 mila persone, provenienti da tutta Italia. Tutti “bravissimi” ed esperti, il 94 per cento dei candidati è stato promosso, la percentuale più alta d’Italia. Tra i corsisti c’erano anche tanti immigrati cinesi, rumeni, albanesi, indiani, pakistani e marocchini, i quali pagavano fino a 1.600 euro in cambio di esami facili. Fra gli indagati, alcuni hanno patteggiato, altri sono stati prosciolti. Il processo allo stato attuale riguarda solo nove imputati.




Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia