Enna. Sorprese di Natale: abbattuta la chiesa di Kamut

Enna Kamut distuzione (6)Lunedì 21 Dicembre 2015, pomeriggio, mi giunge una telefonata da un amico che, con tono allarmato mi mette a parte di una funesta notizia. “Hanno abbattuto la chiesa di Kamut”. Io, all’altro capo del filo, resto per qualche attimo imbambolato, già il verbo hanno abbattuto, è di per sé una bomba, hanno abbattuto! E chi ha abbattuto?
Il pensiero va all’Isis, allo scempio che ci è toccato vedere a Palmira, a Mosul, nei siti dell’alta Mesopotamia, a quel che potrebbe accadere da un momento all’altro nella vicinissima Sabratha dove archeologi siciliani diedero luce ad alcune delle più belle testimonianze della Roma dell’impero.
Invece no, l’Isis non c’entra per nulla, hanno abbattuto la chiesa di Kamut.
Enna Kamut distuzione (17)Mi precipito, giungo tra le nebbie all’incrocio della Casina Bianca, salgo a piedi e raggiungo quella che un tempo era la strada di accesso alla città da Nord, verso porta Palermo. Della vecchia strada non rimane pressoché nulla, la sede è trasformata in una larga pista fangosa dal passaggio evidente e del tutto ineducato di mezzi di movimento terra, l’agitazione aumenta, continuo la salita e dalle nebbie esce quel che resta di uno dei più segreti ed antichi scorci dell’Enna che fu.
La ruspa è passata, la ruspa si è fatta strada tra la chiesetta e la torre, ha abbattuto il vetusto muro merlato che chiudeva la antica proprietà Potenza, lo ha cancellato e ha ridotto la chiesa ad un cumulo di pietre.
Allo stupore, all’amara scoperta, segue la necessità di capire chi e perché ha potuto mettere in atto questo crimine che di crimine si tratta. Dalle notizie che riusciamo a raccogliere la antica strada è stata ripercorsa da mezzi di movimento terra per salire verso l’area delle pendici investita dal crollo della murata di Viale Savoca. I mezzi, secondo una sommaria ricostruzione, avrebbero incontrato difficoltà di manovra nella strettoia tra la chiesa e la torre e quindi avrebbero proceduto alla demolizione del muro della tenuta Potenza e della chiesa.
Quella chiesetta, certo senza tetto da anni, stava lì dai tempi della presa di Enna da parte di Ruggero primo, quella chiesa avrebbe in breve compiuto i suoi primi mille anni, invece, dei criminali, affetti da inguaribile ignoranza e dal gusto della arroganza, ne hanno cancellato la memoria.
Guardiamo i resti e, mi rendo conto che non solo la distruzione è operata con modi barbari ma anche senza alcuna motivazione, infatti l’allargamento della pista non passa sui resti della chiesa il cui ingombro, anzi, viene aumentato dall’ammasso dei grandi conci in roccia che sino a qualche giorno addietro facevano parte del muro demolito. Il crimine è quindi del tutto gratuito!
La chiesa è stata demolita senza alcun motivo. Enna Kamut distuzione (16)Domani il solito tecnico, il solito funzionario, il solito dirigente ben pagato, diranno che sussisteva pericolo, io, oggi sostengo che sussiste il bisogno di perseguire i colpevoli e che intanto essendo i lavori commissionati dall’Amministrazione comunale o la stessa cerca e punisce i colpevoli, anche con la sospensione dagli incarichi e, se comprovata la responsabilità, il licenziamento o, la stessa amministrazione si renderà complice del peggior misfatto compiuto ai danni della città di Enna da decenni.
Chi governa non può distrarsi, chi governa non può non indignarsi.
Legambiente, in ogni caso, procederà ad ogni azione legale tesa ad appurare la verità e a perseguire i colpevoli che dovranno pagare, intanto che gli stessi siano messi alla berlina mediatica, mani insanguinate tanto e come quelle dell’ISIS.

Giuseppe Maria Amato
Consulente Ambientale
Presidente CEA Sicilia