Saluto del Procuratore Ferrotti: Enna non merita tutto questo. Una sedia vuota a rappresentare l’assordante metafora di un evento inaspettato e traumatico

160112 Ferrotti sedia prefetto Guida“Il procuratore di Enna è stato oggetto di un attacco che non esito a definire ignobile” è quanto ha affermato il procuratore generale della Corte di Calatanisserra Sergio Lari nel salutare il procuratore di Enna, Calogero Ferrotti nella cerimonia di pensionamento. Il riferimento all’attacco subito dal procuratore dopo l’avvio del’inchiesta sul Fondo Proserpina, interfaccia ennese della Università romena Dunarea de Jos, é chiaro, a seguito dell’ esposto che uno degli avvocati del Fondo Proserpina, Augusto Sinatra, ha presentato al Csm, al ministero di Grazia e giustizia, alla procura generale della Cassazione e alla procura di Catania accusando Ferrotti di essersi autoassegnato il fascicolo e di aver disposto il sequestro illegittimo dei locali dell’Asp in cui si tenevano i corsi.
É proprio il procuratore Calogero Ferrotti che rompendo la consueta discrezione che ha caratterizzato la sua carriera, dice agli ospiti che affollano l’auditorium Falcone e Borsellino al palazzo di giustizia, come prima affermazione: “avverto, innanzi tutto, l’imperativo morale di rivolgere un deferente saluto a S.E. il Prefetto di Isernia, Fernando Guida, il quale alla vigilia di Natale, è stato improvvisamente trasferito dalla Prefettura di Enna, da quel giorno rimasta sede vacante. In questa sala la sua poltrona vuota, con il suo nome e la coccarda tricolore, vuole rappresentare l’assordante metafora di un evento così inaspettato e traumatico. Difatti, l’allontanamento del Prefetto Guida, rappresenta un vero sfregio al tessuto vivo di questo territorio. Egli, fin dal suo insediamento aveva dato l’immagine autorevole della presenza dello Stato, in una terra difficile. In appena due anni ha dimostrato, con i fatti, di avere grande attenzione per la promozione di questa provincia, per il recupero dei suoi beni culturali e, soprattutto, per la convinta affermazione dei principi di legalità. Al radicamento di questi principi basilari, alcune forze, da tempo, si dimostrano invece indifferenti, se non addirittura avverse”.
calogero ferrottiAltra pesante stoccata: “Recentemente, cosa altrettanto grave, sono stati posti in essere aperti tentativi di bloccare un’indagine della magistratura e di deligittimare, con una denunzia per fatti inesistenti, contro chi stava conducendo quelle indagini, nel pieno rispetto delle regole e senza alcun clamore mediatico. Si è trattato di una iniziativa inaccettabile del legale esterno di una fondazione, sulla quale stava indagando la Procura. Questa iniziativa, senza precedenti nella tradizione di questo foro, è stata quasi un atto eversivo. Anzicchè volersi difendere nel processo, avvalendosi degli strumenti che l’ordinamento prevede, si è voluto dall’esterno bloccare il processo e chi lo istruiva, tentando di rovesciare il tavolo. Sono state anche propagate notizie di stampa calunniose e sollecitato l’intervento di ispezioni ministeriali. Una roba da regimi dittatoriali dell’America latina. Enna non merita tutto questo. Che sia chiaro che non sto qui parlando per fatto personale, o per amor di polemica, ma per lanciare un segnale di allarme, su questo ennesimo fatto grave, lesivo dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, di quella istituzione in cui ho sempre creduto e che ho servito fino a pochi mesi addietro”.
Il dott. Ferroti ha concluso rivolgendo un sincero augurio di buon lavoro al nuovo Procuratore dr.Massimo Francesco Palmeri ed ai giovani colleghi magistrati Stefania Leonte, Francesco Lo Gerfo e Giovanni Romano, definendoli un sicuro arricchimento per la Procura ennese: “Essi rappresentano il suo futuro e le premesse ci sono tutte.
Ha anche annunciato l’istituzione di un premio annuale per gli alunni meritevoli delle scuole medie, sui temi della legalità e del senso civico, per onorare la memoria del dott.Giovanni Salerno, cancelliere recentemente scomparso, figura di elevate virtù morali e di forte attaccamento alle istituzioni, rimasto un esempio per tutti.
A fine commiato una frase del grande filosofo Emanuel Kant, che scrisse alcuni secoli addietro e che è rimasta scolpita nella mente del dott. Ferrotti, quando era nei banche del liceo: “il cielo stellato sopra di me è la legge morale in me”.


Ascolta la registrazione sonora della parte iniziale del dott.Calogero Ferrotti