Enna. Abbattimento chiesetta Kamut: Procura altri ipotesi di reato per stoccaggio illegale di rifiuti

Enna Kamut distuzione (17)La procura di Enna starebbe valutando altre ipotesi di reato sul presunto abbattimento della chiesa di Kamuth con un mezzo meccanico, nel corso dei lavori di messa in sicurezza della Sp2, dopo il crollo nel viale Paolo e Caterina Savoca ad inizio dello scorso novembre. Alle contestazioni di violazione delle norme relative ai lavori edili su siti dove si trovano beni culturali e deturpazione di beni archeologici, si sarebbe aggiunta quella di stoccaggio illegale di rifiuti. Una discarica abusiva sul sito, dove si trova del materiale abbandonato ed un pezzo di guard rail era stata posta sottosequestro a metà gennaio dagli uomini del nucleo investigativo provinciale dei carabinieri di Enna ed i militari dell’arma in servizio in procura. La discarica è stata rinvenuta dagli stessi nel corso delle ulteriori indagini che hanno portato ad ampliare l’area di sequestro, dopo il primo del 23 dicembre scorso. Dopo il sequestro dell’area, in cui si sarebbe verificato l’abbattimento della chiesa, è stato disposto il sequestro dell’area in cui si trova la torre. La scorsa settimana sono state notificate due informazioni di garanzia ed è stato esperito un nuovo accertamento tecnico sul sito. Oltre all’esposto di Legambiente, che ha dato impulso all’avvio dell’attività di indagine, sono stati presentati esposti dal proprietario della Torre che si trova accanto alla chiesetta, e dal proprietario della stessa. Nell’esposto del proprietario della torre, si fa riferimento ad un ulteriore possibile abbattimento di un muretto antico che segnava il confine della proprietà e di due pilastri merlati. Il proprietario della chiesetta del Kamuth, chiederebbe i danni o il ripristino dello stato iniziale. Le parti hanno nominato i loro consulenti per le perizie tecniche necessarie per definire le eventuali responsabilità sui fatti su cui si sta attualmente ancora indagando. Gli avvocati che rappresentano gli indagati sono Michele Caruso e Giuseppe Lo Vetri. Per i proprietari l’avvocato Marianna Grimaudo e per Legambiente Gaetano Cantaro.

Tiziana Tavella per il quotidiano La Sicilia