Medicina a Enna, anatomia in 3D da cadaveri sezionati

Enna. Come nel film cult “Viaggio allucinante”, ma senza bisogno di essere miniaturizzati e dotati di un sottomarino per entrare in ogni singola parte del corpo umano. Con “Anatomage table” e “Anatomage navigator”, strumentazioni nate per l’insegnamento di anatomia, appena “spacchettate” e presentate ieri pomeriggio nella sede ennese dell’estensione didattica dell’Università Dunarea de Jos di Galati e acquistati dal Fondo Proserpina del patron Mirello Crisafulli, assesta un colpo per i suoi studenti che va oltre il valore materiale (oltre 100mila euro). Basta un “touch” sullo schermo per vedere tridimensionale ogni singola parte del corpo, avendo la netta sensazione di essere a contatto con una persona. Strumenti didattici quelli a disposizione degli studenti dei corsi di area medica dell’estensione dell’ateneo romeno, di cui esiste anche, in America, una versione medicale per breafing pre e post operatorio.

A Enna i due strumenti verrano utilizzati per l’insegnamento di anatomia e radiologia. Altri utilizzi didattici possibili sono per odontoiatria, infermieristica, fisioterapia, solo per citarne alcuni. Il tavolo ha caricati al suo interno i dati reali di tre cadaveri (uno è un condannato a morte americano che prima dell’esecuzione ha firmato il consenso per l’uso del suo corpo per la ricerca scientifica). Tre e non uno soltanto perché come spiega Davide Tommasi responsabile regionale di “Anatomage” che ha ieri illustrato «le funzioni dei due strumenti didattici per studiare anatomia ed apprendere correttamente è indispensabile avere esperienza su più persone».

Per acquisire i dati scientifici i corpi subito dopo il decesso sono stati messi in un gel, congelati e tagliati assialmente dai piedi alla testa in fette da 0,6 – 0,2 millimetri. Ogni sezione così ricavata è stata fotografata in alta risoluzione. Da qui la ricostruzione tridimensionale di corpi reali. Ogni singola struttura anatomica dai vasi, ai nervi, agli organi, alle ossa è immediatamente pronta per essere studiata e analizzata in ogni dettaglio. La differenza tra una dissezione reale e quella virtuale sta non tanto nel dato che è più che tangibile e reale, ma nei colori del cadavere che non sono il tipico grigio giallastro, ma quelli più simili a quelli di un paziente che si trova steso sul tavolo operatorio.

La strumentazione per la dissezione virtuale disponibile ad Enna, una delle poche in Italia e tra le più avanzate nel suo genere, realistica fa il paio con la possibilità data agli studenti italiani dell’estensione ennese dell’ateneo di Galati, di esercitarsi direttamente su cadavere durante i periodi di tirocinio in Romania superando in maniera definitiva il problema di studia medicina Italia: esercitarsi su cadavere.

Il secondo strumento a disposizione degli studenti dell’estensione romena attiva ad Enna è il “Navigator”. Un busto stampato in 3D dal cadavere di una donna ricostruito nel tavolo virtuale. Con una penna elettromagnetica ci si muove all’interno del busto in 3D e vedere su uno schermo collegato sia le sezioni assali o sagittali, sia in quelle perpendicolari o parallele al piano della penna. Uno strumento particolarmente utile ad esempio oltre che per anatomia anche per radiologia dato il diverso e diretto approccio di studio misto didattico-pratico.

Tiziana Tavella per La Sicilia