Barrafranca – Mazzarino: Negata l’acqua agli agricoltori a valle della diga Olivo, preoccupazione per l’ordine pubblico

Negata l’acqua agli agricoltori a valle della diga Olivo ed in particolar modo agli agricoltori di Mazzarino che vedono messe a rischio le loro colture. Il sindaco Vincenzo D’Asaro di Mazzarino ha scritto una nota ai Prefetti di Enna e Caltanissetta, al suo collega sindaco di Barrafranca, Angelo Ferrigno, al commissario del consorzio di bonifica n.6 di Enna ed al dirigente del dipartimento interventi infrastrutturali dell’assessorato regionale all’Energia ed alle Attività Produttive.
“Le ultime due settimane – scrive il sindaco D’Asaro – sono state caratterizzate da una vibrante protesta da parte degli agricoltori del comprensorio irriguo sotteso alla diga “Olivo” e in modo particolare da quelli ricadenti nel territorio del Comune di Mazzarino.
La protesta è stata innescata dalla chiusura immediata dell’acqua della diga, senza nessun preventivo avviso agli utenti, da parte dei Responsabili della gestione dell’invaso. Allo stesso modo nessuna comunicazione preventiva è stata data agli utenti da parte dei Responsabili della gestione dell’irrigazione.
Dopo il mio intervento e quello del Sindaco di Barrafranca è emerso che la motivazione della chiusura è stata dettata dal fatto che il residuo volume di acqua presente in diga (circa mc. 800.000) non è più utilizzabile pena la compromissione degli organi di manovra della diga stessa.
Questa situazione ha provocato atteggiamenti e toni pericolosi che minano fortemente l’ordine pubblico poiché gli agricoltori, a causa della mancata informazione nei tempi dovuti, vedono vanificato il proprio lavoro e i propri investimenti grazie alla cattiva gestione degli organi competenti e responsabili che già nel mese di Maggio c.a. erano a conoscenza della condizione precaria dell’ invaso e non hanno comunicato tale criticità in modo tale da fare desistere l’utenza dalla volontà di impiantare i propri fondi con colture da pieno campo quali carciofo, peperone, melanzane ecc.
Queste colture, non irrigate con adeguati adacquamenti in questo mese di Settembre, vedranno compromessa la loro produzione con conseguenti ingenti danni economici per gli agricoltori che hanno investito in tal senso.
Per quanto sopra, atteso che le varie riunioni fin qui svoltesi, nelle quali lo scrivente ha sempre ribadito con forza di valutare l’ipotesi di un ulteriore utilizzo di almeno altri 100.000 mc. di acqua dall’invaso in soccorso almeno alle colture di cui sopra fino alle prime piogge autunnali, non hanno sortito nessun effetto e non sono pervenute a nessuna soluzione alternativa valida ed immediata, con la presente, stante che anche alla data odierna lo scrivente si è trovato coinvolto nel cercare di sedare e far desistere gli agricoltori dall’intraprendere iniziative incontrollate e incontrollabili con risvolti sicuramente negativi per l’ordine e la sicurezza pubblica, mi appello alle SS.LL., sua eccellenza il Prefetto di Caltanissetta e di Enna affinchè nell’immediato venga convocata una riunione con tutti gli attori responsabili della gestione delle acque nella diga e per il servizio irriguo per trovare una soluzione praticabile che superi questa grave emergenza che rischia seriamente di degenerare e diventare incontrollata e incontrollabile.
Quanto sopra con riserve di richiedere agli Enti responsabili dell’accaduto il dovuto risarcimento danni agli agricoltori coinvolti”.