Uccelli migratori a Pergusa

Sono centinaia gli uccelli migratori, che da qualche mese si trovano all’interno della conca lacustre pergusina. Non si tratta delle solite folaghe, ma di tante specie di uccelli migratori che non si vedevano da anni, segno evidente che quell’acqua della diga di Ancipa ha consentito il rinascere delle condizioni ambientali perché Pergusa ed il suo lago potessero ospitare questi uccelli migratori che hanno scelto la “Rotta Italica” per trasferirsi tra qualche giorno verzo la zona di Shael, dopo la Tunisia, zona privilegiata per lo svernamento. Infatti la “Rotta Italica” porta gli uccelli sullo stretto di Messina, quindi la scelta di alcuni laghi, tra cui Pergusa, per rifornirsi di cibo per aumentare le riserve di grasso indispensabili per effettuare voli senza scalo, poi vanno verso Capo Bon in Tunisia per arrivare nella zona di Sahel. Sono veramente tante le specie presenti, in questo momento, dai “balestrucci”, ai “mignattai”, che sono molto rari trovarli in questi periodi, ai “tuffetti”, chiamati così perché continuano a tuffarsi in acqua, ai “limicoli”, che si nutrono con il limo lacustre; alle “pantane”; ai “gambecchi”, ai “cavalieri d’Italia” che in questo periodo a Pergusa sono circa cinquanta, si è notata la presenza di un gabbiano; i “falchi della palude”; gli aironi, sono presenti più di trecento folaghe, che in passato, erano oggetto di battute di caccia in barca. Alcune specie di questi uccelli hanno già nidificato, prima di intraprendere il grande viaggio verso l’Africa. Gli uccelli sono soliti radunarsi in gruppi via via più numerosi sulle rive del lago o nelle zone umide, portandosi sempre più a sud, perché la loro stazione terminale si trova nel continente africano, dove passeranno la stagione invernale. “E’ un rinascere continuo di tante specie di uccelli – ha dichiarato Viviana Ingrasciotta, rappresentante provinciale della Lipu – a significare, se ce n’era bisogno – che il lago ha ritrovato la sua vitalità biologica ed è nelle condizioni di ospitare tutte queste specie di uccelli. La presenza, per esempio, dei tuffetti, che sono indicatori ecologici, testimonia che ci troviamo davanti ad un ambiente privo di inquinamento. Ce ne sono di altre specie, che preferiscono svernare da noi, invece di affrontare il lungo e difficile viaggio verso l’Africa. Sono segnali molto importanti per il nostro ecosistema lacustre, che è una tappa importante per gli uccelli migratori”. Intanto la giunta provinciale ha approvato lo schema di convenzione che affida alla società Sicilia Ambiente i servizi per la fruizione pubblica e il controllo della riserva speciale di Pergusa; inoltre è stata approvata la proposta fatta dall’azienda Usl numero 4 di predisporre dei servizi di monitoraggio aereobiologico non solo della riserva speciale di Pergusa, ma anche di altri siti turistici ed archeologici dell’intero territorio provinciale. La giunta provinciale ha deciso di concedere un contributo di 6 mila e trecento euro per consentire un continuo monitoraggio dell’intera riserva pergusina alla ricerca di sostanza inquinanti. A Pergusa verrà realizzata una stazione fissa, proprio per la presenza della riserva speciale.