Proteina anti-cancerogena

Una ricerca dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr, in collaborazione con l’Università di Pavia e il Delbruck Center di Berlino, ha permesso di identificare una nuova funzione di una proteina nella prevenzione della formazione di cellule tumorali.
L’articolo è stato pubblicato sul “Journal of Cell Science”

Gli studi sui meccanismi impiegati dalle cellule per difendersi dai danni al DNA indotti da agenti chimici e fisici costituiscono un punto importante per capire come le cellule che perdono tali capacità di difesa si trasformano da normali a tumorali. Un passo in avanti su queste conoscenze è stato compiuto dall’équipe del dr. Ennio Prosperi dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia, in collaborazione con il laboratorio di Patologia Generale (dipartimento di Medicina Sperimentale) dell’Università di Pavia e del “Max Delbruck Center for Molecular Medicine” di Berlino. Questi risultati sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Cell Science.
“I ricercatori hanno svelato un comportamento finora insospettato della proteina p21CDKN1A”, spiega il dr. Prosperi: “Questa proteina viene utilizzata dalle cellule nel processo di riparazione del DNA, perché è in grado di localizzarsi in tempi rapidissimi (insieme ad un’altra proteina, nota come PCNA) nei siti dove è avvenuto il danno. Tale localizzazione di p21 nei siti del danno non si manifesta in cellule di pazienti con malattie genetiche in cui la riparazione del DNA è difettosa, né in alcuni tipi di cellule tumorali”.

La proteina p21 era già nota per la sua capacità di bloccare la proliferazione cellulare in seguito all’esposizione ad agenti che danneggiano il DNA, un sistema con cui le cellule del nostro organismo ‘prendono tempo’ per riparare tali danni ed evitare che possibili mutazioni del DNA trasformino la cellula normale in tumorale. L’identificazione di questo nuovo comportamento della proteina, però, implica la sua diretta partecipazione al processo di riparazione e quindi nella difesa contro gli agenti cancerogeni. La scoperta permetterà di capire ulteriormente i meccanismi di difesa cellulare contro le alterazioni del DNA e di sfruttare queste nuove conoscenze per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali. Infatti, in alcuni studi clinici già oggi vengono utilizzati farmaci che inducono le cellule tumorali a produrre la proteina p21, che normalmente è poco o per nulla espressa in molti tumori umani.

Queste ricerche costituiscono un altro importante risultato dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia, oltre a quelli già riportati nelle scorse settimane, ulteriormente sviluppato nell’ultimo numero della rivista “FASEB Journal”, proprio sui molteplici ruoli della proteina PCNA, con la quale p21 si associa per poter agire.

Ufficio Stampa Cnr: Marco Ferrazzoli