Enna: Continua il degrado del Castello di Lombardia

Enna 27/08/06 – Uno degli angoli più suggestivi e belli del capoluogo ennese continua ad essere in pieno degrado, senza che vi siano interventi concreti che ne possano migliorare l’aspetto e l’accoglienza di quei turisti italiani e stranieri che vengono ad Enna per visitare queste testimonianze storiche.
Il Castello di Lombardia ed il suo anello stradale oltre a presentarsi sporchi, si presentano, la sera, quasi completamente al buio, rimangono accesi alcuni fari, ma per la maggior parte l’anello stradale è al buio, e lo stesso dicasi della Rocca di Cerere. Un disinteresse da parte delle istituzioni che stupisce perché a questo angolo di grande rilevanza storica bisognerebbe dare veramente il massimo. Allo stato attuale esiste un impianto di illuminazione, che è costato alla Regione 175 mila euro, che l’ex commissario dell’Azienda di soggiorno, Massimo Greco, ha portato in porto in poco tempo, addirittura l’impianto è stato provato, Castello di Lombardia e Rocca di Cerere sembravano un’altra cosa, eppure questo impianto continua a non essere utilizzato, perché la ditta di Paternò che lo ha realizzato dovrebbe collaudarlo e poi cederlo al comune. Ebbene tutto questo non viene fatto, perché manca una sola telefonata da parte del direttore dell’azienda di soggiorno all’assessorato competente a Palermo per farsi autorizzare il collaudo, visto che le aziende sono state chiuse. Una situazione assurda, ma che nel contempo evidenzia come Castello di Lombardia e Rocca di Cerere sembrano essere due “appendici della città” che non interessa nessuno. Non parliamo poi di pulire il castello, di abbellire le zone circostanti, di mettere a disposizione una guida, di far pagare ai visitatori un solo euro da utilizzare per migliorare le condizioni dell’intera zona, non se ne parla per niente, tutto tace. Non c’è stata una sola manifestazione che ha interessato quest’angolo della città. Sulla valorizzazione del Castello e della Rocca di Cerere c’è un progetto della Cgil che è stato presentato all’assessorato comunale alla cultura, ma che ovviamente è stato ignorato. “Le cooperative e le associazioni che gestirebbero il progetto – ha dichiarato Sigfrido Fadda , responsabile del settore turistico della Cgil – una volta affidati loro il castello, la torre di Federico, i servizi igienici, in un eventuale protocollo d’intesa, assicurerebbero pulizia, decoro e materiale illustrativo, insomma una ricettività più consona al valore dei monumenti che la città ennese può offrire ai turisti”.
“Il Castello di Lombardia è visitato annualmente da non meno di 40.000 turisti – ha proseguito Fadda – questi 40.000 turisti hanno come punto di riferimento 5.200 presenze mensili; ipotizzando che i mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio siano totalmente vuoti e che le visite riguardino gli altri otto mesi, il risultato finale risulta essere di 41.600 visitatori. I visitatori arrivati al Castello di Lombardia, attualmente, sono in balia di loro stessi, non visitano la città, si limitano ai dintorni del castello. Altra esigenza turistica quasi sempre “impellente” è quella dei servizi igienici, solo ora sufficienti. “L’idea è quella di far arrivare i pullmans a Piazza Europa dove esistono ampi parcheggi, servizi igienici e presa d’acqua per delle fontanelle realizzabili in qualche ora, quindi la visita alla Torre di Federico, nonché per la fruizione di bar negozi e panifici. Attraverso la città i pullmans si sposterebbero al Castello di Lombardia con possibilità di visita oltre che del Castello stesso, della Rocca di Cerere, del Duomo, del Centro storico“. Nella zona Castello esistono i servizi igienici esterni e interni e si possono ripristinare le fontanelle preesistenti. Il progetto va affidato a cooperative e associazioni, le cui finalità siano coerenti con l’idea progetto e qualcuna di esse, in atto ed in parte, ha già affidamenti dal comune”. “Importante – conclude Fadda – è prevedere il pagamento di un biglietto, che comprenderebbe la visita ai siti e l’accompagnamento in città. Di questo biglietto, una parte verrebbe introitata subito dal comune con il sistema dell’acquisto da parte di coloro che gestiscono l’idea progetto”. Tutto questo non è stato preso neanche in considerazione ed Enna, sul piano turistico, continua a segnare il passo.

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redazione-vivienna