Enna festeggia il beato Girolamo De Angelis

Enna 25/11/06 – Cominciano oggi i festeggiamenti in onore del beato Girolamo De Angelis, missionario e martire ennese bruciato vivo il 4 dicembre del 1623.
Alle 18,30 in piazza San Bartolomeo arriverà la reliquia del martire, il teschio, compatrono di Enna, a cui seguirà la coroncina e la messa; da domani al 4 dicembre, invece, la coroncina e la messa saranno alle 18, mentre il 2, 3 e 4 dicembre sempre nella chiesa di San Bartolomeo ci sarà il solenne triduo.
Il 2 dicembre alle 10 la reliquia verrà portata nella chiesa della Casa Circondariale, dove verrà celebrata una messa, mentre il 3 dicembre verrà fatta la visita ai malati in ospedale; la sera invece ci sarà un concerto di musica.
Il 5 dicembre, giorno della festa del Beato Girolamo De Angelis, dalle 8 alle 11 verranno celebrate delle sante messe, mentre alle 17 sarà il vescovo, monsignor Michele Pennisi, a celebrare il Pontificale; alle 18 ci sarà la processione con la reliquia, che da San Bartolomeo procederà fino alla chiesa di San Marco.
La figura del Beato Girolamo De Angelis quest’anno è stata al centro dell’attenzione nel convegno delle chiese italiane che si è svolto a Verona, questo per volere del vescovo di Piazza Armerina.
Ad accendere i riflettori sul martire ennese anche il parroco di San Bartolomeo, padre Giacomo Zangara: «Il vescovo insiste affinchè si diffonda il culto al Beato Girolamo, per la sua proclamazione a santo – afferma padre Giacomo- è importante la figura di santità di un cittadino vissuto nelle proprie strade, ecco perché bisognerebbe focalizzare di più la figura del Beato».

Girolamo nacque a Enna nel 1567 da Gian Benedetto De Angelis. A 17 anni si trasferì a Palermo con il fratello Pietro per lo studio del diritto.
Qui venne a conoscenza degli “Esercizi Spirituali” di S. Ignazio da Loyola e ne rimase affascinato. Insieme al fratello entrò nella Compagnia di Gesù e a 20 anni andò a Lisbona per imparare la lingua, difatti il giovane da qualche tempo aveva deciso di partecipare alla vita delle missioni in Oriente.
Dopo un primo viaggio, che non lo portò a destinazione ma lo riportò in Portogallo, nel marzo del 1599 partì e nei primi del ‘600 arrivò a Macao.
Due anni più tardi giunse finalmente a Nagasaki, in Giappone. Diresse la missione di Fushimi dal 1603 al 1614.
Il 27 gennaio 1614 il nuovo Shogùn (Primo Ministro) ordinò l’espulsione di tutti i missionari dal Giappone e per questo dovette trasferirsi in un’altra città e continuare la sua attività di apostolato segretamente.
Ma nel 1623 si insediò il nuovo Shogùn Iemitsu Tokugawa e a causa di una denuncia da parte di un apostasta arrestarono un uomo che aveva ospitato padre Girolamo a casa sua.
Allora pur di liberare quest’uomo si costituì alle autorità, insieme a lui il catechista Simone Jempo. Durante la prigionia continuò le sue preghiere e battezzò ben otto compagni di carcere.
Il 4 dicembre 1623, dopo che assistette alla esecuzione di quarantasette condanne, anch’esso con Simone Jempo venne legato a un palo e arso vivo.
Nell’ultimo momento della sua vita riuscì a slegarsi, poichè le corde si erano bruciate, e inginocchiarsi per rivolgere una ultima preghiera e un ultimo sguardo al Signore.
Il 7 luglio del 1867 il beato Pio IX celebrò la cerimonia di beatificazione di padre Girolamo e di altri duecentocinque martiri del Giappone dal 1617 al 1652.
A Enna nella chiesa di San Marco è custodita la sua reliquia, che è il suo teschio.

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redazione-vivienna