Dissesto Comune Enna: Per l’assessore regionale Colianni si tratta di un falso

Enna 31/03/07 – “Per il capoluogo ennese c’è un falso dissesto finanziario perché si trova ad avere finanziamenti e crediti che possono benissimo annullare quel debito che si aggirerebbe intorno ai quindici milioni di euro, così come ha stabilito la commissione di liquidazione”. Così l’assessore regionale agli Enti Locali, Paolo Colianni, nel corso di una conferenza stampa, tenuta oggi, alla presenza dei rappresentanti di Forza Italia, Mario Salamone, Alleanza Nazionale, Angelo Puglisi, del MpA, Sasà Cantaro, mentre il rappresentante Udc era assente perché impegnato in un convegno provinciale, nel corso della quale ha voluto precisare con forza che i tre milioni all’anno per tre anni che la Regione Siciliana ha concesso al comune di Enna per il suo dissesto finanziario, dovranno essere utilizzati l’80 per cento per diminuire la massa passiva, e per il 20 per cento da utilizzare per le attività del comune. “Le accuse nei miei confronti da parte del centro sinistra sono polemiche pretestuose e vigliacche, accuse inutili – ha dichiarato Paolo Colianni – I tre milioni per tre anni (2006-2007-2008) sono stati tolti dal fondo per i comuni (397 milioni di euro) da destinare solo ed esclusivamente per il dissesto ed ho già il conforto del parere positivo dell’ufficio legislativo. Oltre a questi soldi il Comune capoluogo continuerà a ricevere il contributo ordinario proveniente dalla Regione e dallo Stato, al quale aggiungere il contributo straordinario di 170 mila euro, 700 mila euro provenienti dai “Piani di Zona”, quindi non può criticare l’operato di un assessorato che è stato prodigo nei confronti di un comune”.
Paolo Colianni parla di politicismo di maniera, che i metodi di distribuzione delle somme dipende esclusivamente dall’assessorato regionale agli Enti Locali e che, a questo proposito, martedì 10 aprile ci sarà un incontro a Palermo tra l’assessore Colianni, il sindaco Agnello e il presidente della commissione di liquidazione, Rosario Pappalardo per discutere sui 9 milioni che la Regione dovrà dare al comune capoluogo, di cui 3 già sono stati dati ed altri 3 milioni, quelli del 2007, è stato firmato il decreto. Paolo Colianni ha anche parlato della mancata approvazione del bilancio consuntivo 2005 ed a questo riguardo rischia la nomina di un commissario ad acta. “Vorrei sottolineare anche – prosegue l’assessore Colianni – il fatto che l’amministrazione comunale vanta dei crediti notevoli, un milione e mezzo di euro dall’Ato Rifiuti, un milione e 700 mila euro dall’ex azienda speciale Asen, 200 mila euro ai comuni che utilizzano la discarica di Cozzo Vuturo, 400 mila euro provenienti da fitti attivi, un milione ed 800 mila euro dalla Montepaschi Serit per tributi pagati dalla collettività ennese, quindi si tratta di un falso dissesto perché il comune ha le potenzialità per annullare definitivamente il dissesto. Il problema è che il dissesto riguarda la classe politica che attualmente dirige il capoluogo, ci troviamo davanti ad una classe politica cieca, ingrata, che non riesce ad attivarsi per risolvere i propri problemi e quelli della collettività, perché ci sono imprese, commercianti, personale del comune che aspettano i loro soldi”. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono espressi Salamone, Puglisi e Cantaro.

La risposta dei segretari comunali dei partiti che si riconoscono nella Casa della Libertà per l’attacco del centrosinistra all’assessore regionale agli Enti Locali, Paolo Colianni sull’utilizzo dei tre milioni, per tre anni, concessi dalla Regione Siciliana per il dissesto finanziario. “Ancora una volta assistiamo ad attacchi gratuiti e senza senso da parte dei cosiddetti rappresentanti del centro sinistra al Comune di Enna verso il centro destra – esordiscono i segretari della CdL – colpevole solo di dissentire dalle loro opinioni e dal loro modo di agire. Sono anni che assistiamo a questa querelle sui debiti del Comune, causati, a loro dire, dai governi di centro destra, i quali viceversa pur avendo trovato una situazione tragica sotto il profilo finanziario, hanno operato con spirito di sacrificio e senza mai aumentare le tasse locali di un centesimo”. “Per molto tempo abbiamo pensato che era sbagliato non usure i loro stessi metodi – proseguono i rappresentanti del centro destra – ma alla luce dei pessimi risultati sin qui ottenuti dobbiamo prendere atto che avevamo ragione. Il sistematico linciaggio morale e l’inqualificabile aggressione a cui ricorre il centro-sinistra nasconde l’assoluta insipienza ed incapacità politico- amministrativa dimostrata dall’Amministrazione . Dicono di essere “impegnati a ripianare debiti che altri hanno causato” ed è naturale chiedersi dove sono stati per anni quando erano maggioranza al Consiglio Comunale e dove soprattutto erano quando approvavano i bilanci del Comune?”.
I segretari della CdL si chiedono quali atti e quali debiti hanno sin qui pagato; oltre alla scelta dissennata di dichiarare fallito l’Ente, quali atti deliberativi hanno prodotto per far ripartire la città; quali finanziamenti hanno ottenuto al di fuori del bilancio per le molteplici attività amministrative; quali e quanti bandi emanati dalla Comunità economica, dallo Stato e della Regione (e sono numerosi) hanno sin qui partecipato e quali risultati ottenuti. Sono stati celebrati Consigli Comunali con ordini del giorno assolutamente vuoti e che i pochi atti deliberativi nonostante siano maggioranza vengono spesso ritirati perché sbagliati o inconsistenti. “Avevano ereditato molteplici progetti – proseguono i segretari comunali – che bastava seguire e portare a compimento perché fossero finanziati. Tutto è stato azzerato, a cominciare dai progetti “Contratti di Quartiere II” interventi per decine di milioni di euro atti a qualificare la città. Credo che debba iniziare una operazione verità e che quanti non si riconoscono in questa sinistra debba con orgoglio riprendere il filo del discorso interrotto bruscamente con la città”. Vogliamo ricordare -concludono- che è stato il centro destra ed il Governo della Regione che ha azzerato tutto il pregresso, concedendo alla città e non al centro sinistra ben 9 milioni di Euro e se oggi legittimamente l’Assessore Colianni ha indicato quale deve essere la priorità di utilizzo di queste somme, bene ha fatto! E’ assolutamente prioritario pagare quanti legittimamente aspettano il dovuto compreso i dipendenti comunali che attendono la tredicesima, il contratto integrativo e quanto previsto per legge.

Il sindaco Rino Agnello, interpellato, dopo al conferenza stampa dell’assessore regionale agli Enti Locali, Paolo Colianni, ha dichiarato che le cifre evidenziate sono approssimative ed errate. “Sembra assurdo che ancora oggi debba esprimermi sul dissesto del comune – ha esordito il sindaco Agnello – ed ancora una volta ribadisco che il dissesto finanziario del comune non è mai stata un’invenzione di questa amministrazione, ma così come ampiamente accertato dalla commissione di liquidazione ed ancora prima ai vari organi di controllo compresi gli esperti del Ministero dell’Interno, incaricati dalla Procura della Repubblica, i quali hanno svolto una corposa relazione che ha dimostrato la reale situazione debitoria del comune e le cause che hanno provocato il dissesto”.
“In atto la commissione di liquidazione ha accertato un deficit di 15 milioni di euro – prosegue il sindaco Agnello – a fronte del quale stiamo ponendo in essere tutto quanto è nelle nostre possibilità finanziarie. Voglio ricordare che, nonostante amministriamo il comune con il 30 per cento in meno della spesa corrente di quanto amministrava il comune l’assessore Coliannni, abbiamo recuperato come residui attivi del passato somme che, benché non sufficienti, sono già nella disponibilità della commissione”.
“I dati riferiti dall’assessore Colianni circa i crediti del comune sono approssimativi ed errati, ma resto tuttavia disponibile ad un confronto, anche pubblico, sulla natura, causa ed origine di tutti i debiti ed i crediti del comune”. Per quanto riguarda i nove milioni provenienti dalla Regione Siciliana per il dissesto il sindaco Agnello sottolinea che “una legge della Regione Siciliana, della quale non può assumersi la paternità, viene in soccorso del dissesto del comune che evidentemente è reale, nonostante il centro destra prova in ogni occasione di disconoscere ma le cui responsabilità politiche sono ormai ben note soprattutto ai cittadini ennesi che ne stanno pagando le conseguenze”.